CAPITOLO 2 - DETTAGLI DI IMPRUDENZA (Parte III)

Engoras proruppe sorprendentemente in un riso soffocato, e subito fu punito dal bruciore delle ferite ancora fresche: « Chi ti ha messo in testa queste strane idee, donna? Io mi occupavo e mi occupo tuttora di merce preziosa, rara e pregiata con cui far girare denaro!

Quello... il mio mantello... sì, hai indovinato è un vecchio ricordo che credevo mi sarebbe tornato utile prima o poi... o almeno ci speravo...

Ma... Ragmha... il regno degli stregoni...

Cosa vuoi che abbiano a che fare con me e con il mio attuale lavoro la magia e gli artefatti da essa prodotti? Specie se derivati da una magia talmente oscura come quella!

Per quanto mi riguarda, tutto ciò che può causare intralcio ai miei affari io lo evito come la peste.

E... Ragmha... quel nome e quelle terre sono molto peggiori di qualsiasi peste...

Ma... tu... tu e quella sorta di... arma che possiedi: non sarete un ennesimo prodotto di quella perversione magica che... ».

« Limitati a rispondere alle mie richieste! » lo interruppe duramente la guerriera con un baleno che gli illuminò il volto di rabbia. Poi con un respiro di calma autoimposta continuò.

« Dunque sai di cosa sto parlando. Bene... Sapevo di essere stata abbastanza convincente con gli altri miei volenterosi informatori. Tutti gli indizi e le conferme mi hanno portato in questa città: qui passano ogni giorno migliaia di merci, di persone, di notizie. E tu sei quello che si può definire un punto nevralgico del traffico di questa città, non è così? Tu sei quello che possiede le informazioni che mi servono, ne sono sicura. Ed io non andrò via finché non le avrò ottenute... ».

« Tu sei pazza! Dannatamente paz...! », sbottò d'un tratto Engoras in uno sfogo di nervosismo; ma prima che potesse concludere la sua imprecazione, la guerriera gli fu vicina in un lampo e gli strozzò le parole in gola con una presa d'acciaio rosso attorno al collo.

« Non costringermi a farlo... », gli sibilò nell'orecchio. « Ti assicuro che riuscirò a trovare altri informatori prima o poi, ma tu non troverai tanto facilmente qualcuno che possa rimetterti in sesto dopo il mio interrogatorio, se non collaborerai come voglio, schifoso ladro... ».

Gli occhi del mercante strabuzzarono pietosamente verso di lei.

Gradualmente il guanto allentò la stretta permettendo ad Engoras di riguadagnare una posizione dignitosa sul sedile. Quindi la donna tornò all'altro capo del tavolo, evidentemente per tranquillizzarlo, dandogli modo di proseguire.

Dopo aver ripreso un respiro ed un colorito normali, Engoras si decise a fornire qualche dettaglio che sperava avesse potuto placare la sua persecutrice.

« Te l'ho detto... », rispose tossendo. « Io mi occupo di denaro. Prima mi divertivo a rubarlo; poi ho scoperto che con le giuste mosse e le giuste conoscenze le cose scivolano meglio e con meno pericoli. Ma la cosa più importante è valutare e commisurare attentamente rischi e vantaggi. E qui ad Efreim devi soppesarli molto attentamente se vuoi che le cose filino lisce.

Ciò che tu mi chiedi mi avrebbe messo nei guai da tempo, ecco perché me ne sono tenuto sempre alla larga.

È vero, qualche oggetto non comune ogni tanto mi capita fra le mani. Ma è certamente cosa da poco rispetto a quello di cui parli. Sono oggetti con qualche caratteristica più... singolare... ma che non portano a conseguenze per le quali ti penti di averli con te.

Quello che tu mi chiedi non riguarda il mio campo ».

Gli occhi freddi e penetranti della guerriera pretendevano, nondimeno, ulteriori dettagli ed attendevano senza distogliersi da lui.

« C'è qualcuno » riprese pertanto Engoras, suo malgrado, « che si diverte a collezionare artefatti strani, qualcuno tanto pazzo da farlo... anche se hanno a che fare con la magia, o peggio ancora, con la stregoneria. Gente come me li fa semplicemente girare di tanto in tanto, ma non ne comprende il significato e il potere. Non mi interessa. Non voglio interessarmene.

Penso solo a farmi pagare bene per il loro reperimento, quando capita.

Se cerchi informazioni dettagliate su quella maledetta roba, la persona che devi incontrare si chiama Beorn Gaessayliss, capo dell'unità speciale dei mercenari di Efreim. È un tipo decisamente temibile e pericoloso per i suoi nemici e per chi non gli è simpatico. Si dice che spesso affianchi alla sua forza ed alla sua capacità militare l'utilizzo di oggetti magici che lo hanno aiutato efficacemente durante le sue spedizioni.

Nonostante sembri un tipo rude e rozzo – data la sua stazza ed i suoi modi – è un fanatico e nutre un vero culto per l'oggettistica incantata; ne sa più di qualsiasi topo di biblioteca o di sofisticato collezionista qui attorno.

Se vuoi saperne di più parla con lui... sempre che ti vada bene... ».

Rise di nuovo in maniera strozzata e mormorò ancora: « Diventa piuttosto scontroso se lo si disturba. Specie dopo che ha bevuto, cosa che gli piace fare praticamente ogni sera quando non è impegnato in missione; si unisce alla sua compagnia nella Gran Taverna dell'Alabarda Argentea. Lo troverai sicuramente là ».

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top