Capitolo 24

Un colpo secco alla porta lo ridestò dai suoi pensieri.
Killian si voltò e quando incrociò lo sguardo di William gli sorrise.
Lentamente il ragazzo si allontanò dall'uscio camminando verso il centro della stanza.

«So che non vuoi essere disturbato quando sei in questa stanza» gli disse tenendo lo sguardo basso «ma mi manda Keshandra.»

L'uomo si lasciò sfuggire un sorriso più malizioso rispetto al primo, divertito dall'imbarazzo che William ancora mostrava nei suoi confronti.
Nonostante si conoscessero già da qualche anno, il ragazzo ancora non riusciva a prendere piena confidenza con lui e con sua moglie.
Delle volte credeva che in realtà il problema non fossero loro due, ma il fatto che William ancora non riuscisse ad accettare cosa fosse diventato da quando l'abitazione in cui aveva vissuto con i suoi genitori e sua sorella aveva preso fuoco.

Per un giovane ventenne non era facile accettare la perdita così improvvisa dell'intera famiglia, figuriamoci ritrovarsi ad affrontare la situazione che gli era piombata addosso come un macigno.
Non solo era l'unico ad essere sopravvissuto all'incendio, dovuto apparentemente ad una fuga di gas, che era divampato nella loro abitazione in piena campagna, ma aveva anche combattuto per settimane contro la morte nonostante le ustioni di secondo e terzo grado che gli ricoprivano il novanta per cento del corpo.
Quando poi, stremato, si era lasciato andare, si era risvegliato sul tavolino gelido di un obitorio, non ricordando nulla di quello che gli era accaduto.

La Congrega, nel tempo, aveva avuto modo di insediarsi in ogni ospedale, clinica e qualsiasi altra struttura importante che si occupasse di assistenza sanitaria, privata o pubblica che fosse. Trovarono subito William e lo aiutarono a metabolizzare quello che gli stava accadendo, assegnandolo alle cure di Killian che avrebbe dovuto passare con lui solo alcuni mesi fornendo una preparazione basilare al giovane, ma che, riconoscendone le speciali doti, aveva deciso di invitarlo a far parte della sua famiglia.

«William, sai benissimo che per cose importanti puoi disturbarmi quando vuoi» gli disse, facendogli segno con una mano di accomodarsi al divanetto in pelle rossa che regalava una visuale perfetta sui finestroni che affacciavano sui boschi.
«Siediti con me» continuò.

«Tua moglie è di sotto che ti aspetta, Killian. Non credo sia giusto farla attendere oltre» gli rispose il giovane, indietreggiando.

«Sta succedendo qualcosa?» domandò preoccupato Killian, aggrottando le sopracciglia e fissando i suoi occhi grigi in quelli di William.

«La Congrega ha chiamato. Dicono che non accettano un no come risposta» il tono preoccupato di William non gli sfuggì.
Da due mesi lui e Keshandra non partecipavano alle riunioni che i membri più anziani della Congrega tenevano ogni quindici giorni per aggiornarsi su eventuali nuovi Eletti e per organizzarsi nella lotta contro i Dannati.
Da quando, però, proprio una di quelle bestie aveva messo radici nella loro cittadina, mettendo in allerta la sua famiglia, aveva rimandato tutti gli incontri.

Sapeva che presto sarebbe arrivata la chiamata alla quale non avrebbero potuto dare risposta negativa; e sapeva che la cosa avrebbe allarmato Gerry e Judith ma sopratutto William.
Il ragazzo non si riteneva all'altezza di molte situazioni, e un attacco da parte dei Dannati ai danni di una persona a loro cara era una di queste.

Era sempre stato insicuro delle sue capacità, sia da umano che da Eletto, ritenendosi debole e incapace di mettere in atto gli insegnamenti altrui, cercando sempre la perfezione per lui irraggiungibile e spronandosi a dare il meglio.
Ancora non capiva che era il suo mettercela tutta, il suo darsi completamente anima e corpo, a fare di lui il ragazzo speciale che era.

Scattò in avanti e lo strinse fra le sue braccia, sperando che William riuscisse a sentire tutto l'affetto che gli stava esprimendo con quell'abbraccio paterno.

«Andrà tutto bene, non stare in pena, figliolo» gli disse a bassa voce, mentre si allontanava da lui per raggiungere le scale.

Il ragazzo rimase immobile, neanche si voltò a guardarlo, perso in chissà quale pensiero.
Quando stava per imboccare il primo scalino, Killian indugiò, guardandosi per un attimo intorno.

«Judith e Gerry?» chiese, rivolgendosi a William.

«Sulle colline. Il piromane si aggira nei boschi da questa mattina e sono sulle sue tracce» spiegò il giovane, abbandonando il salone in cui si trovava e imboccando il corridoio sulla destra.

«Perché non sei con loro?» Killian si accorse subito del tono duro che aveva assunto la sua voce nel formulare la domanda, quasi fosse un rimprovero.

«Sue» rispose semplicemente William, stringendosi nelle spalle «Gerry dice che è più importante. Vado a cambiarmi, con permesso.»

Era forse ironia quella che Killian aveva appena sentito uscire dalle labbra di William? Sorvegliare quelle innocenti ragazze, vittime inconsapevoli, era la cosa più importante, egli stesso lo pensava, ma allora perché William gli sembrava quasi scocciato mentre si dirigeva verso la sua stanza?

«William, cosa c'è sotto?» domandò, scattando per arrivare al suo fianco, con la velocità che a nessuno di loro era permesso di usare al di fuori di quelle mura, se non in rari casi.

«Perché dovrebbe esserci qualcosa sotto? Ti ho solo spiegato perché Gerry non mi vuole a caccia assieme a loro» William incrociò le braccia sul petto, quasi in segno di sfida «Mi chiedo solo per quanto ancora dovrò fare il baby sitter. Non ho neanche più la libertà di organizzare le mie giornate.»

«Sai benissimo che ognuno di noi ha dei doveri.» ammise amareggiato Killian, sospirando; prendendosi una breve pausa prima di continuare «Non mi eri sembrato così contrario quando avevamo concordato che avresti dovuto sorvegliare la figlia della dottoressa Sphawks.»

«Con Layla sarebbe stato tutto più semplice. Ma "ognuno di noi ha dei doveri", giusto?» lo canzonò William allargando le braccia e fingendo un sorriso mentre sgranava gli occhi.
«Keshandra se la prenderà con me se non la raggiungi» concluse, infine, spalancando la porta della sua stanza e varcandone l'uscio.

«Al mio ritorno dovremo approfondire l'argomento» lo ammonì Killian guardandolo di traverso, addolcendosi in viso subito dopo e allungandogli una mano sulla spalla «Fa' attenzione e sta' sempre in allerta. Credo in te, sono sicuro che andrà tutto benissimo.»



Quando il tramonto colorava il cielo di Clearwater, Killian ricordava perché aveva scelto quella cittadina come sua casa, rifiutandosi di tornare nell'uggiosa Londra.

Le tonalità calde del sole donavano un rosso genuino alle guance accaldate di Keshandra, che siedeva sul sedile di fianco al suo.

«Guarda la strada» gli disse la donna sorridendo «non vorrai cambiare auto per la seconda volta questo mese?»

Ricambiò il suo sorriso e tornò a concentrarsi sulla carreggiata.
Si stavano lasciando alle spalle la via alberata per immettersi nel pieno della città, quando la figura di una ragazza che camminava a passo lento, quasi trascinando i piedi sul marciapiede, lo distrasse.

«Quella è Layla, non è vero?» domandò alla sua compagna, indicando col dito.

Quando Keshandra annuì silenziosamente, incurvando all'insù le sopracciglia, Killian continuò: «Viene dal nostro quartiere. E perché porta con sé uno zaino?»

Imboccò la prima strada che incrociò sulla destra, deciso a fare il giro dell'isolato per raggiungerla. Un'inversione, pensò, avrebbe dato troppo nell'occhio, e non voleva di certo spaventare quella cara ragazza.

Si scambiò un paio di occhiate con Keshandra prima che questa prendesse parola: «Judith le ha parlato questa mattina. Le ha raccontato che sarebbe rimasta a casa a studiare e che sarebbe andata a South Clearwater nel tardo pomeriggio per l'appuntamento con un ragazzo.»

Il quartiere del porto era dalla parte opposta rispetto alla loro e se aveva mentito alla sua Judith, forse Layla cominciava a sospettare qualcosa. Non nascondi qualcosa ai tuoi amici se ti fidi di loro.

Lentamente tornò sul viale principale, cercandola con lo sguardo per capire dove si fosse cacciata.
D'un tratto, un'auto nera gli sfrecciò davanti, inchiodando qualche metro più in là.
La vide fare marcia indietro e fermarsi, proprio davanti alla giovane Layla, che stava sul lato opposto della strada rispetto a loro.

Killian riuscì solo ad intravedere una figura maschile nell'auto. Provò a guardare oltre con i suoi poteri, più per leggere quale fossero le intenzioni del giovane in auto che per manipolarne i pensieri, ma non vi riuscì.

Diede la colpa alla distanza che lo separava dai due e, per sicurezza, chiese a Keshandra se almeno lei riuscisse a percepire qualcosa.

«Da qui mi arriva a stento il profumo di Layla» rispose, scuotendo il capo in un cenno negativo.

Restarono ancora per un po' a guardarli, certi che a quella distanza non si sarebbero accorti di loro.
Quando vide che Layla aprì lo sportello per salire sull'auto, una morsa allo stomaco lo attanagliò.

Aveva un cattivo presentimento, ma anche se avessero avuto più tempo a disposizione, lui e Keshandra non erano di certo le persone adatte per seguire due giovani ventenni.
Tirò fuori dalla giacca il suo telefono e digitò in fretta sullo schermo.

Mentre se lo portava all'orecchio sua moglie lo guardò, arricciando le labbra e aggrottando la fronte con fare interrogativo.

«Avviso William e Gerry» le spiegò, continuando a seguire con lo sguardo l'auto che si allontanava, dirigendosi verso sud «Non mi piace questa situazione. Uno di loro deve raggiungerla immediatamente.»

Volevo mostrarvi una cosa stupenderrima 😍

Anche se non è detto che vedremo mai una scena del genere... ( 😏😏 )
Io adoro troppo la coppia Layla/William.
Alcune di voi mi hanno anche suggerito il nome della ship e mi emoziono ogni volta che leggo un nuovo tag 😍

Bando alle ciance, eccovi una Layla che ha sparato una delle sue stramberie mentre William la guarda come per dire «Ma avrà tutte le rotelle a posto? Meglio che l'abbraccio così sta un po' zitta!»

Scherzi a parte, in realtà la faccia di William dice tutt'altro e quando vedremo questa scena, non so voi, ma i miei occhi saranno tipo così 😍😍😍

Avrei voluto tener nascosto questo disegno ma non ci sono riuscita, sono troppo tenerelli! ❤️

Ringrazio immensamente colei che ha immortalato questa dolcissima scena, la bravissima LabyrinthumEfp che non finirò mai di ringraziare!

Bene, in meno di una settimana son riuscita a sfornare tre aggiornamenti. Spero di riuscire ad essere altrettanto veloce col prossimo!
Torneremo da Layla e... vabbè, c'è bisogno che ve lo dica? Avete già capito con chi è in compagnia 😏

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