VII

<<Su, forza, girati pure.>> disse Rangiku, il tono di voce tra il divertito e il gioioso.
Ikkaku sbuffò sonoramente, voltandosi per dare lo spazio all'altra di prendergli le misure per i vestiti.

<<Perché, anche se questo set è solo per attirare il sospettato, dobbiamo fare tutto questo? Non basta usare degli abiti già fatti?>> domandò il maestro di kendo.
<<Non abbiamo abiti adatti a te, mentre io sono già apposto.>> rispose Yumichika, comodamente seduto su una sediolina nello studio della bionda.

<<Ma è stancante. E odio stare fermo per così tanto tempo...>> borbottò il più alto tra i due ragazzi lì presenti.
<<Oh, ma come sei noioso. Forza, fai l'uomo e non lamentarti.>> Matsumoto accennò una risatina, sempre più divertita da quella situazione.
Lui grugnì in risposta, ancora più infastidito.

Ayasegawa bevve un sorso di the, poggiando poi la tazzina sul tavolino di fronte a sé.
Era ormai passata un'ora da quando erano entrati in quella stanza, ma non erano ancora usciti.
Per di più, si stava annoiando a non fare nulla.

<<Permesso.>> sentirono dire i tre, che si voltarono, notando entrare Gin e Hitsugaya.
Quella visione stupì i presenti, visto che quei due non erano propriamente conosciuti per andare d'amore e d'accordo, ma non dissero nulla a riguardo.

Toshirō poggiò un vassoio pieno di biscotti sul tavolo.
Il modello dai capelli mori si buttò subito su quei dolci, assaggiandone uno.

<<Mh, che bontà.>> disse tra un morso e l'altro.
<<Ovviamente, li ha preparati Hinamori.>> il capitano della decima divisione lo fulminò con lo sguardo.
<<La tua ragazza cucina veramente bene.>> lo prese in giro Ichimaru, mordendo uno dei biscotti e guadagnandosi anche lui un'occhiataccia.

<<Capitano, Gin, perché siete venuti qui?>> chiese Rangiku, finalmente rilasciando Ikkaku, che si stiracchiò, grato che la sua tortura fosse terminata.
<<Io volevo portarvi questi biscotti.>> rispose Hitsugaya.
<<Io non saprei...ma sapevo che vederti prendere le misure a questo pelato sarebbe stato divertente.>> disse Gin.

Prima che Madarame potesse urlargli qualcosa contro, Yumichika lo fermò, avvicinandosi a lui e poggiandogli una mano sul braccio destro.
Il suo tocco fece subito rilassare il più alto, che non aprì bocca a quella provocazione.
Il capo della terza compagnia della Soul Society accennò un sorriso, notandoli, ma non aggiunse altro.

<<Durante il set fotografico, noi ci troveremo lì vicino.>> affermò Toshirō, lasciando un po' sorpreso Ayasegawa.
<<Capitano, quindi vuoi dire che anche tu penserai a proteggerlo?>> Matsumoto sorrise.
<<Non posso mica proteggerlo come può fare Madarame...>> borbottò il più basso, distogliendo lentamente lo sguardo.
Avrebbero comunque cercato di aiutarlo in qualche modo, dato che era pur sempre un membro della Soul Society.

<<Non avrei mai pensato di farlo, ma vi ringrazio.>> il modello dai capelli mori accennò un sorriso sincero, facendo piegare gli angoli della bocca verso l'alto alla sua guardia del corpo.
<<Se muori, alcune persone sarebbero tristi. Non possiamo permetterlo, no?>> commentò Ichimaru, chiaramente riferendosi alla ragazza dai capelli biondi, che era amica di colui che era stato minacciato di morte.
Gli altri tre ragazzi si ritrovarono d'accordo con quelle parole e annuirono.

Successivamente, Yumichika si avvicinò a Rangiku, osservandola.
<<Posso chiederti un consiglio?>> domandò in un sussurro.
<<Certo!>> esclamò la stilista, afferrando il polso dell'altro e iniziando a trascinarlo fuori dall'ufficio, per avere maggiore privacy.
Ikkaku non disse nulla a riguardo, ma li osservò uscire dalla stanza in silenzio.

<<Dovresti dirglielo...prima che sia troppo tardi.>> quasi canticchiò Gin.
<<Non ascolto i tuoi consigli...>> borbottò il maestro di kendo.
<<Non vorrei difendere Ichimaru, ma ha ragione. E lui lo sa meglio di tutti, no?>> disse Hitsugaya, facendo corrugare la fronte a Madarame.
<<Io e Rangiku stiamo ufficialmente insieme, anche se non si direbbe. Solo che ho rischiato di non dirle mai quello che provavo, visto che ero stato coinvolto in un brutto incidente stradale. Se non mi fossi ripreso, non avrei mai avuto la possibilità di dichiararmi. Per questo ti dico che devi dirglielo ora che sai di poterlo fare.>> Ichimaru divenne per un attimo incredibilmente serio, quasi nostalgico.
La guardia del corpo annuì solamente, non aspettandosi per niente una storia del genere.

Nello stesso momento, Matsumoto lasciò andare il polso dell'altro, prima di entrare in un'altra stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

<<Centra la tua adorabile guardia del corpo, vero?>> chiese conferma la bionda, osservando il ragazzo.
<<Decisamente. Non so cosa fare...>> mormorò il modello.
<<Dimmi tutto!>> esclamò la stilista, concentrandosi per ascoltare al meglio l'amico.

<<Qualche giorno fa mi ha passato le mani tra i capelli, poi mi ha accarezzato la guancia e...stava per baciarmi.>> disse, tutto d'un fiato, Ayasegawa.
<<Aspetta, frena...lui ti stava per baciare?!>> Rangiku sbatté le palpebre sorpresa; si sarebbe aspettata che fosse il moro a prendere l'iniziativa.
<<Esatto. Ma è arrivata Yachiru per avvisarci che c'era la polizia...e poi ci eravamo guardati per dirci che ne avremmo parlato dopo, ma non l'abbiamo fatto.>> finí di raccontare il modello.

<<Pessima comunicazione, eh?>> commentò Matsumoto.
<<Esattamente. E ho paura di rovinare tutto. Per anni ho pensato di essere il più bello, non che ora non lo credo, ma ho finalmente trovato qualcuno che apprezzo, non solo esteriormente ovviamente...>> il ragazzo sospirò piano, dopo aver terminato quel discorso.

<<Secondo me, dovresti dichiararti. Magari non ora, solo perché dovete concentrarvi sul prendere l'uomo che ti ha minacciato, ma dopo non avrà più scampo.>> disse la bionda.
<<Ma dopo non ci sarà più nulla che lo terrà legato a me.>> ci ragionò su Yumichika.
<<E allora devi fare in modo che il tuo amore lo tenga legato a te!>> esclamò Rangiku, sorridendogli.
Lui accennò un sorriso, annuendo lentamente.

Successivamente, i due tornarono dagli altri.
Hitsugaya e Gin non dissero nulla, mentre Ikkaku lanciò delle occhiate al modello.
Era curioso di sapere di cosa avessero parlato e stava ancora pensando alle parole di Ichimaru.

<<Yumichika...>> iniziò a dire, ma il moro lo fermò con un cenno della mano.
<<Quando sarà tutto finito, parleremo seriamente.>> lo anticipò Ayasegawa, facendolo sorridere.
<<Come desideri.>> affermò Madarame, mentre l'altro ricambiava il suo sorriso.

Mancava poco alla sfilata decisiva.
Prima avrebbero dovuto pensare a prepararsi al peggio.
Poi avrebbero potuto parlare e nessuno dei due avrebbe lasciato scampo all'altro.

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