V

<<Ci sono!>> esclamò di colpo Yumichika, facendo sobbalzare dalla sorpresa il suo nuovo coinquilino, che si voltò di scatto a guardarlo.

Ikkaku stava lavando i piatti che avevano usato per il pranzo.
Ormai viveva in quella casa da una settimana.
L'altro lo accompagnava al suo dojo, mentre lui andava con il ragazzo che doveva proteggere alla Soul Society, anche se il modello non stava più ricevendo dei lavori, dato che stavano ancora cercando di capire chi fosse l'attentatore.

<<Hai avuto un'illuminazione?>> domandò il più alto.
<<Una specie. Sai che ti avevo detto che avrei trovato il modo per sistemare un po' il tuo look? L'ho trovato!>> rispose il moro e, successivamente, si alzò dalla sedia al tavolo della cucina.

Il maestro di kendo lo vide scomparire, per poi ritrovarselo davanti qualche secondo dopo, con in mano una specie di penna.

<<Che roba è?>> domandò Madarame, piuttosto sorpreso.
<<Eyeliner rosso!>> Ayasegawa sorrise, senza risolvere i dubbi dell'altro, che lo guardò scioccato.

<<Non fare domande e siediti lì.>> ordinò il modello, indicando una delle sedie.
Avendo già compreso che era impossibile contraddire quel ragazzo, la guardia del corpo fece come gli era stato detto, accomodandosi e chiudendo gli occhi.
Quando li riaprì, si guardò allo specchio che l'altro aveva posto davanti al suo viso.

<<Toglimi subito questi segni.>> borbottò, osservando il trucco che Yumichika gli aveva applicato agli occhi.
<<No, ti sta troppo bene.>> disse il moro, fiero del suo lavoro.
Ikkaku sospirò pesantemente, zittendosi.
Avrebbe chiesto all'altro di toglierli magari qualche giorno dopo, sperando che gli passasse quella strana fissa per i suoi occhi truccati.

<<Invece di pensare a me, vatti a cambiare, dobbiamo andare in palestra.>> lo avvisò, alzandosi dalla sedia.
Il modello annuì e si recò subito al primo piano, prendendo una maglia viola e un paio di jeans, per indossarli.

Quando scese, Madarame era già pronto per uscire, con le chiavi di casa in una mano e il berretto che gli aveva dato il primo giorno nell'altra.
Glielo mise in testa, come la prima volta, e gli sorrise.

<<So anche mettermelo da solo.>> commentò Ayasegawa, anche se era felice di quelle piccole attenzioni da parte dell'altro.
<<Come sai apparecchiare e lavare i piatti da solo, ma non lo fai, affibbiando tutto il lavoro a me, o sbaglio?>> lo stuzzicò il maestro di kendo.
<<Questi sono solo futili ed insignificanti dettagli.>> rispose il più basso, sorridendo divertito.

Poco dopo, i due si trovavano per strada, diretti verso il dojo.
Camminavano uno al fianco dell'altro, parlando del più e del meno.

<<Rangiku mi ha detto che oggi passava alla palestra, visto che in questi giorni non siamo riusciti a vederci. Forse viene anche Yachiru.>> lo informò Yumichika.
<<Sai che non conosco questa gente, vero?>> Ikkaku incrociò le braccia dietro alla testa.
<<Ma come? Te ne ho parlato due giorni fa! Cosa fai quando parlo? Non mi ascolti?>> il moro lo guardò infastidito, ma lui non disse nulla — sapeva bene che non gli poteva dire che guardava lui, quando parlavano.

<<Rangiku è una stilista della decima divisione, mentre Yachiru è la mia manager.>> spiegò, sospirando, il modello.
<<E sono tue amiche?>> chiese Madarame.
<<Beh, una specie. Andiamo d'accordo, ma non penso di poter ritenere nessuno un mio amico veramente stretto.>> disse l'altro, con fare sincero, lasciando di stucco il coinquilino.

<<Neanche me?>> sfuggí dalle labbra del più alto.
<<Ci conosciamo da una settimana...>> mormorò Ayasegawa, stupendosi solo dopo del suo tono quasi triste per quella constatazione.
La guardia del corpo fece per dire qualcosa, ma si zittì quando si rese conto di essere arrivato davanti al suo dojo.

Aprí la porta di legno scorrevole con una chiave e guardò all'interno della palestra, per poi fare cenno all'altro di entrare.

<<La tua sicurezza prima di tutto, no?>> commentò Madarame, quasi divertito.
Il moro, invece, lo fissò imbarazzato, facendo qualche passo dentro il dojo.

Tutte quelle attenzioni stavano diventando veramente troppe, anche se in senso positivo.
Non riusciva a non stupirsi o a non imbarazzarsi quando il più alto gli parlava in quel modo o anche semplicemente quando gli poggiava il cappello sulla testa.

Poco dopo, la palestra iniziò a riempirsi di studenti e Yumichika prese posto su una sediolina di plastica, non molto comoda, ma che gli permetteva di osservare per bene la sua guardia del corpo, mentre quest'ultimo insegnava e, specialmente, urlava a quei poveri ragazzi.

Nonostante fosse passata una sola settimana da quando guardava le lezioni in silenzio, gli studenti del dojo sembravano averlo preso in simpatia, tanto che ogni tanto lo ringraziavano con sguardi commossi quando lui faceva notare ad Ikkaku che avrebbe dovuto farli riposare un po', altrimenti sarebbero morti di stanchezza.
Il loro maestro si bloccava di colpo ogni volta, concedendo a tutti loro una pausa.
La prima volta che era successo quello, erano tutti rimasti scioccati, ma ora erano veramente sorpresi per un'altra cosa.
Quello che aveva agli occhi il loro insegnante era veramente eyeliner rosso?
Però, ogni sorta di loro pensieri a riguardo vennero fermati quando sentirono la porta di legno scorrevole aprirsi.

<<Heylà!>> esclamarono in coro una ragazza bionda e una dai capelli rosa.
<<Matsumoto, Yachiru.>> salutò il modello, alzandosi dalla sedia e raggiungendo le due ragazze.
Nello stesso momento, Madarame fece segno ai suoi allievi di fare un po' di pausa, mentre si avvicinava ai tre in silenzio, fermandosi alle spalle del moro.

<<Ragazze, vi presento->> fece per dire Ayasegawa, ma venne fermato da Rangiku.
<<Tu sei la sua guardia del corpo? Sei pelato come gli avevo augurato...>> notò la bionda, trattenendo a stento le risate.
<<Eh? A chi hai dato del pelato?>> il maestro di kendo alzò un sopracciglio, odiava sentirsi dare del pelato dalla gente.
<<Matsumoto!>> esclamò, invece, Yumichika, riprendendo la stilista.
<<Yun Yun è possessivo, non insultare il suo fidanzato.>> intervenne Yachiru, ridacchiando e sorridendo.
I due ragazzi sgranarono gli occhi e arrossirono di colpo, non sapendo cosa rispondere.

<<Oh, non lo negano neanche!>> affermò Matsumoto, accennando un sorriso malizioso.
<<Non stiamo insieme...>> mormorò il modello, scuotendo lentamente la testa; avrebbe voluto sembrare più convincente ma, anche se conosceva l'altro da solo una settimana, non poteva dire di non trovarlo attraente.
<<Sono la sua guardia del corpo.>> Ikkaku pose una mano davanti al più basso, per fargli capire che si sarebbe occupato lui della situazione, lasciandolo piuttosto sorpreso.

<<Tranquilli, non siamo venute per prendervi in giro, anche se è parecchio divertente. Volevamo vederti, Ayasegawa, e riferirti alcune novità, se così si possono chiamare.>> disse Rangiku, diventando incredibilmente seria.
<<Ditemi pure.>> affermarono in coro i due ragazzi.
<<Ichigo ha chiamato Ken-chan per fargli sapere che la polizia ha già un sospettato. Sono andati a casa sua, ma l'hanno trovata vuota...vi chiede la massima attenzione, anche se, per il momento, potreste non essere in pericolo. E' scappato di casa in fretta e furia per non farsi trovare, quindi avrà bisogno di un po' di tempo per organizzarsi.>> spiegò Yachiru, insolitamente seria.
Il modello annuì a quelle parole, ma era visibilmente spaventato.

Notando la sua aria abbattuta e terrorizzata, Madarame gli circondò le spalle con un braccio, attirandolo a sé.
In quel momento non gli interessava di sembrare inopportuno, voleva semplicemente far capire all'altro che lui c'era.
Il moro si bloccò un attimo, ma poi si rilassò al tocco del più alto.

<<Non preoccuparti...>> sussurrò Ikkaku all'orecchio del modello, per poi posare lo sguardo sulle due ragazze.
<<Lo proteggerò a tutti i costi.>> affermò con convinzione, facendo stirare le labbra di Yumichika in un debole, ma sereno sorriso.

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