III

<<Capisco...quindi sei stato minacciato con una lettera minatoria.>> disse Kurosaki Ichigo, uno dei poliziotti di Karakura, oltre che amico fidato di Kuchiki Rukia della tredicesima divisione.
<<Esatto.>> annuì Yumichika, sospirando lievemente.

<<E necessiti dell'aiuto di una guardia del corpo. Chad potrebbe farlo, se vuoi.>> propose il poliziotto.
<<Ne stiamo già cercando uno noi, tranquillo.>> rispose il moro, mentre Kenpachi entrava nella stanza.

<<Ichigo! Vieni a fare a botte con me!>> esclamò l'omone, lasciando di stucco i due, che fino a quel momento erano stati seri.
<<Ti pare il momento?>> chiese Ichigo, con tono infastidito.
<<È sempre il momento per fare a botte!>> Zaraki sorrise spietatamente, ma si zittì quando sentì la porta alle sue spalle aprirsi.

Nella stanza entrò una giovane ragazza dai lunghi capelli rossi, che si guardò intorno con un timido e gentile sorriso.

<<Oh, Inoue! Hai ottenuto i risultati per le impronte digitali?>> Kurosaki le sorrise, lasciandole un po' di spazio al suo fianco, sul divanetto su cui era seduto.
Lei si accomodò e annuì.

<<Le uniche impronte digitali presenti sulla lettera appartengono ad Ayasegawa-San e a Kenpachi-San.>> spiegò Inoue.
<<Ottimo lavoro.>> si congratulò Ichigo, facendola arrossire appena.
<<La tua assistente, quindi, non ha trovato altre impronte...>> commentò il modello, osservando Inoue Orihime, ovvero l'assistente di quel poliziotto, nonché sua fidanzata.
La rossa scosse la testa desolata.

<<Va bene così, non è colpa tua, probabilmente il colpevole ha usato dei guanti per scrivere la lettera e anche per lasciarla nel camerino.>> l'arancio guardò la ragazza dolcemente, per non farla sentire in colpa.

<<Ma le videocamere non hanno rilevato nessuno sconosciuto?>> chiese Ayasegawa.
<<Nel camerino non c'erano videocamere, mentre quelle vicine alla porta e al palco hanno filmato solamente voi e una figura, ma incappucciata.>> rispose il poliziotto.

<<Si tratta di sicuro di quel tizio. Che, poi, che senso ha mettersi un cappuccio in testa? È da codardi.>> commentò Kenpachi, incrociando le braccia al petto.
<<Serve a non farsi riconoscere, no?>> Kurosaki sospirò leggermente.
<<Ma è meglio affrontare le situazioni di petto.>> Zaraki ghignò.
<<No, in realtà, è meglio non farsi arrestare dalla polizia.>> disse Ichigo.
Yumichika e Orihime si guardarono e accennarono una risatina, quei due erano troppo divertenti, sembravano un duo comico.

Successivamente, si bloccarono sul posto, quando sentirono bussare alla porta.
Dalla sua soglia apparve un ragazzo dai capelli rossi, raccolti in una coda alta, che lo faceva sembrare un'ananas.

<<Renji, cosa ci fai qui?>> domandò il poliziotto, che conosceva bene quel ragazzo.
<<Ho saputo da Rukia che Ayasegawa è stato minacciato e che ha bisogno di una guardia del corpo.>> rispose Renji, entrando nella stanza.

Abarai Renji era l'idol più importante della sesta compagnia, secondo solo a Kuchiki Byakuya, il suo capo.
Dall'aspetto non ricordava per niente un idol, sembrava più un cantante rock, ma, oltre a saper suonare la chitarra elettrica, era un grande ballerino e cantante, quindi spaziava tra i due generi.
Nonostante facesse parte della Soul Society, conosceva Ichigo, amico della sua ragazza Rukia.

<<Vorresti farmi da guardia del corpo? Ho già detto che non ho bisogno di Sado.>> commentò il modello.
<<Ma ti pare? No, conosco solo una persona che sarebbe di sicuro in grado di proteggerti. È il mio maestro di autodifesa e gestisce una palestra di kendo.>> spiegò Abarai, guardando il moro.
<<Oh...dovresti farmelo conoscere, allora. Anche perché deve starmi simpatico, visto che dovrò tenerlo a casa con me per un po', fino a quando non si sistema la situazione.>> disse Ayasegawa, accennando un sorriso.

Ichigo si alzò dal divano, seguito da Inoue.
<<Ora dobbiamo andare. Renji, presentagli quest'uomo, se pensi che sia fidato. Poi, fatemi sapere se scegliete lui o se necessitate di Chad.>> affermò Kurosaki.
<<Va bene.>> risposero in coro il rosso e il moro.
<<Te ne vai senza aver combattuto?>> si intromise Kenpachi, ma venne completamente ignorato, dato che i due poliziotti lasciarono la stanza dopo aver salutato gli altri.

<<Io vado a chiamare il mio amico e ti faccio sapere quando può venire qui per conoscerti.>> Abarai si rivolse a Yumichika, che annuì.
Poi, il rosso lasciò i due dell'undicesima divisione da soli.

-

Yumichika si trovava nello studio di Rangiku, che era seduta su una poltrona di fronte a lui.
La bionda l'aveva invitato a prendere un the, dato che il modello non poteva muoversi all'esterno della Soul Society da solo e non c'era nessuno che potesse accompagnarlo a casa in quel momento, eppure erano rimasti tutto il tempo in silenzio.

<<Quindi, come si chiama il tizio che dovrebbe farti da guardia del corpo?>> chiese la ragazza, rompendo lo bolla di silenzio in cui erano immersi da un quarto d'ora.
<<Non lo so, Abarai non me l'ha detto...so solo che è un maestro di kendo.>> rispose Ayasegawa.

<<Magari è un gran figo!>> esclamò Matsumoto, sorridendo.
<<Tu hai già Ichimaru, no?>> le fece notare il moro.
<<Infatti lo stavo dicendo per te.>> la stilista gli fece l'occhiolino.
<<Non penso sia una persona bella quanto me. Sai che non mi interessano se sono brutti.>> il modello scrollò le spalle.
<<Allora ti auguro di trovarti un pelato senza un minimo di fascino.>> commentò divertita Rangiku, accennando una risatina.
Poi, tornò di nuovo il silenzio tra i due.

Yumichika si mise a bere il suo the, sorseggiandolo lentamente, per poi poggiare la tazzina sul tavolino dinanzi a lui, quando ebbe finito la sua bevanda calda.

Poco dopo, sentirono bussare alla porta.
Matsumoto si alzò ed andò ad aprirla, trovandosi davanti Renji.

<<Ho contattato la persona di cui ti avevo parlato, Ayasegawa. È disponibile e non chiede nulla indietro, gli va bene rimanere a casa tua. Basta che, quando ha le lezioni al dojo, tu vada con lui, così da poterti stare vicino.>> disse, tutto d'un fiato, il rosso.
<<Ottimo.>> annuì il moro, mentre la bionda si spostava, per fare entrare l'idol.

<<Domani ti porterò a conoscerlo.>> aggiunse Abarai.
<<È un'ottima cosa!>> esclamò la stilista.
<<Già. Posso sapere come si chiama?>> chiese Ayasegawa, con fare incuriosito.
<<Madarame Ikkaku.>> rispose solamente Renji. 

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