Thorin II, lo Scudodiquercia

Thorin nacque a Erebor nel 2749 TE da Thàin figlio di Thròr, Re Sotto la Montagna. Ebbe un fratello di nome Frerin, di due anni più giovane di lui, e una sorella di nome Dis. Quando avevo appena ventun anni Smaug attaccò Erebor e lui e la sua gente furono costretti a fuggire, finendo per stabilirsi nel Dunland, in condizioni di quasi indigenza, costretti a fare i lavori più umili per sopravvivere.
Dopo che Thròr fu ucciso da Azog nel 2790 i Nani delle Sette Casate dettero il via ad una sanguinosa guerra contro gli orchi per vendicare l'affronto alla Casa di Durin. A questa guerra presero parte anche Thorin e suo fratello Frerin e suo cugino Dàin benché fossero tutti e tre molto giovani per gli standard dei Nani. Durante la Battaglia di Azunalzibar Thorin e i suoi compagni furono accerchiati in un bosco di querce, dove suo fratello Frerin trovò la morte; il giovane nano allora gettò lo scudo e prese un grande ramo di quercia continuando a combattere e incitando i suoi a resistere fino all'arrivo dei rinforzi guidati da Nain. Alla fine la battaglia fu vinta, ma i nani non riconquistarono Moria, a causa del Flagello di Durin. Dopo aver sepolto i caduti, Thorin e ciò che restava del suo popolo abbandonarono il Dunland e si recarono a est degli Erede Luin.
Dopo la scomparsa di suo padre Thráin, Thorin diventa l'Erede di Durin. Lavora molto, commerciando e guadagnando grosse ricchezze, e il suo popolo cresce grazie alla venuta di molti Nani del Popolo di Durin. Il cuore di Thorin tuttavia continua a pensare a Erebor e negli anni successivi inizia a meditare un piano per riconquistare il suo regno e vendicarsi di Smaug. Un giorno si imbatte casualmente in Gandalf il Grigio, un saggio e stravagante stregone il quale, ironia della sorte, era da tempo in cerca del figlio di Thrain che aveva incontrato anni prima nelle segrete di Dol Guldur. Dopo aver parlato un po', Thorin gli chiede consiglio sulla questione Erebor e lo stregone lo esorta a mobilitarsi per raggiungere la Montagna Solitaria ed affrontare Smaug. Gandalf, infatti, teme che il drago si possa alleare con il malvagio Sauron e promette al nano il suo aiuto per riconquistare Erebor, dicendo che gli avrebbe procurato uno "scassinatore".
Thorin dunque segue le indicazioni di Gandalf e raduna una compagnia, di cui fanno parte anche i suoi nipoti Fili e Kili, per riconquistare Erebor e vendicarsi di Smaug. Alla festa inaspettata a Casa Baggins giunge assieme all'ultimo gruppo di Nani e ingaggia ufficialmente Bilbo proponendogli un contratto nel quale promette all'hobbit la tredicesima parte del tesoro. Durante il viaggio, però, la compagnia è costretta ad affrontare varie disavventure e nel corso di una di queste Thorin entra in possesso di Orcrist, una spada creata dai fabbri elfici di Gondolin e trovata nella tana di Berto, Maso e Guglielmo. Nel corso dell'avventura, Thorin supera ogni diffidenza nei confronti di Bilbo, che prima riteneva inadatto per la missione, diventandone grande amico.
Dopo la morte di Smaug i nani reclamano la loro patria, ma Thorin contrae "la malattia del drago" e, colto da una bramosia insaziabile, decide di non dividere il gigantesco bottino del suo popolo né con gli uomini di Pontelagolungo, comandati da Bard l'Arciere, e né con gli Elfi guidati da Thranduil. Per difenderlo, inoltre, invoca con l'aiuto dei Corvi Imperiali l'aiuto di suo cugino Dàin II Piediferro e del suo esercito; è in questa occasione che Thorin dona a Bilbo la Cotta di Mithril, poiché non vi erano corazze della sua misura. L'Hobbit tuttavia, per evitare una guerra, servendosi dell'Anello porta l'Arkengemma, l'oggetto più prezioso del tesoro appartenente alla famiglia di Thorin, a Thranduil e Bard, in modo che possano scambiarla con la loro parte di tesoro. Thorin, scoperto il gesto di Bilbo furibondo dichiara guerra a Thranduil e a Bard, e solo l'intervento di Gandalf gli impedisce di scaraventare l'hobbit dai bastioni di Erebor.
Propria quando lo scontro tra l'esercito dei Nani, giunti a marce forzate dai Colli Ferrosi, e gli Elfi e gli Uomini sembra inevitabile, gli orchi e lupi mannari guidati da Bolg figlio di Azog, intenzionato a vendicare la morte del padre. I nani, gli elfi e gli uomini, prima divisi, attaccano di sorpresa i contendenti. Questi decidono di combattere insieme contro il nemico in comune unendo le proprie forze. Le cose sembrano mettersi molto male quando Thorin rinsavisce ed esce allo scoperto, guidando i suoi compagni in battaglia e risollevando le sorti dello scontro. L'Erede di Durin decide di mirare alle guardie del corpo di Bolg ma il suo attacco non va a buon fine. Ben presto, infatti, si ritrova circondato dai nemici e viene gravemente ferito, mentre i suoi nipoti Fili e Kili si sacrificano per proteggere lo zio. In suo soccorso giunge però Beorn che, trasformatosi in orso, riesce ad uccidere Bolg e a trasportare il morente re dei nani fuori dal campo di battaglia. Dopo lo scontro, conclusosi con la vittoria sugli Orchi, Thorin viene curato ma le ferite sono troppo gravi e, prima di morire decide di rappacificarsi con Bilbo:

-Thorin: Addio, buon ladro. Io vado ora nelle sale di attesa a sedermi accanto ai miei padri, finché il mondo non sia rinnovato. Poiché ora l'oro e l'argento abbandono, e mi reco là dove essi non hanno valore, desidero separarmi da te in amicizia, e ritrattare quello che ho detto e fatto alla Porta. -Bilbo: Addio, Re sotto la Montagna! Amara è stata la nostra avventura, se doveva finire così; e nemmeno una montagna d'oro può essere un adeguato compenso. Tuttavia sono felice di avere condiviso i tuoi pericoli: questo è stato più di quanto un Baggins possa meritare.

-Thorin: No! In te c'è più di quanto tu non sappia, figlio dell'Occidente cortese. Coraggio e saggezza, in giusta misura mischiati. Se un maggior numero di noi stimasse cibo, allegria e canzoni al di sopra dei tesori d'oro, questo sarebbe un mondo più lieto. Ma triste o lieto, ora debbo lasciarlo. Addio!
La morte di Thorin


Torino venne dunque sepolto sotto la Montagna Solitaria assieme a Orcrist e all' Arkengemma; con lui si estinse la linea primogenita di Durin e gli successe il cugino Dàin II Piediferro, che divenne Re Sotto la Montagna e Re del Popolo di Durin.









Angolo Autore

Ed ecco qui la storia del nostro Nano preferito, Thorin !!
Storia commovente ed avvincente allo stesso tempo, Scudodiquercia era, è e rimarrà sempre il Nano più coraggioso che noi abbiamo mai conosciuto !!!

Thorin_Elminpietra
Al vostro servizio

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