6: La dimora
Polina Sergeevna si mise in viaggio con quelle strane donne, esse mentre parlavano di un qualsiasi argomento mettevano subito in mezzo la religione, non che alla ragazza desse fastidio ma ella provò sempre dei riguardi nei confronti di quel Dio che a dir sua " l'aveva abbandonata".
Più volte gli chiesero di parlare di cosa le fosse successo tuttavia non vi fu nessuna parola che uscì dalle sue labbra (forse per paura di essere riportata indietro o di essere additata come una poco di buono) la sua mente pensava a miliardi di cose, cosa avrebbe fatto una volta arrivata in città, cosa avrebbe mangiato, dove avrebbe dormito, non sapeva nulla del suo futuro, la sua mente era turbata da tutti questi pensieri, il suo cuore era spezzato in tanti pezzi (neanch'io posso dirvi con certezza, il grande dolore che ella patì in quei momenti).
Dopo cinque giorni di cammino finalmente arrivarono a Kiev, qui Polina salutò quelle donne che insistettero nel farla rimanere con loro, ma lei con gentilezza rifiutò (poiché era grata della loro compagnia, ma non apprezzava il loro fanatismo religioso, non avendo nulla da mangiare si avviò presso il mercato cittadino, come a suo solito era pieno zeppo di gente, dai comuni cittadini ai poveri che mendicavano qualche rublo fino agli orfani che con gran destrezza rubavano cibo e denaro a coloro che visitano per la prima volta la città (poiché i residenti già sapevano come allontanarli, con mazze e coltelli).
I suoi occhi "mangiarono" tutto ciò che vedeva su quei banconi, non avendo soldi con se, decise di rubare ciò che poteva, aspettò che il commerciante si girasse per poi rubargli una cesta di pane, per sua sfortuna alcuni gendarmi erano li a pranzare e quando l'uomo capì d'essere stato derubato, urlò a squarciagola "correte, a ladro, a ladro", i due agenti subito di mossero, ma credendo che si trattasse di un bambino (visto quasi sempre erano i bambini a derubare) cercarono una persona dalla piccola statura, lasciando a Polina il tempo di scappare.
Corse per vari minuti fino a che non si fermò, si guardò in ogni lato per vedere se qualcuno la stesse seguendo, sfatata questa paura prese un pezzo di pane è lo annusò, il sapore era buonissimo, era ancora caldo, gli diede un piccolo morso per poi divorarlo, si apprestò a prendere un secondo pezzo ma un bambino con una velocità identica a un cavallo gli fregò la cesta, la ragazza rimase bloccata per qualche secondo e poi lo inseguì come una pazza.
Corse fino al centro cittadino dove perse di vista il ragazzino, vagò per la piazza centrale fin quando alcuni soldati vedendola non la fecero allontanare con la forza (di sicuro videro i suoi abiti logori, e l'avranno scambiata per una zingara o una stracciona).
A notte fonda la città si spense, era rimasta solo lei e pochi altri nelle vie cittadine, morta di fame e mezza congelata si accasciò davanti a un cancello ove vi rimase aspettando la morte (nessuno voleva far la carità o aiutare gli straccioni, per paura che gli potessero rubare qualcosa o mischiargli qualche malattia).
Ma alcune donne sentito un forte rumore provenire dall'esterno, si affacciarono e corsero in aiuto della ragazza, approfittando della sua incoscienza la lavarono, gli misero dei panni puliti e la posero innanzi al caminetto per farla scaldare (il corpo era talmente freddo, che i capelli erano diventati di ghiaccio).
Ancora oggi non mi capacito della grande umanità di quelle donne che accolsero Polina in quella casa, so soltanto che qualcuno dall'alto vegliò su di lei, quando si svegliò rimase bloccata dalla paura, non si trovava più in mezzo alla strada ma in una casa accogliente pensò di essere morta o di essere in un sogno, quando una delle ragazze che l'aveva lavata, gli rivolse la parola, Polina credette che stesse parlando con un angelo.
Quando poi capì che era stata portata in casa da quelle ragazze (le altre si palesarono innanzi a lei per incontrarla) un grande imbarazzo la colse in viso, con un leggero balbettio chiese di chi fosse questa dimora, una di loro rispose con un tono gentile "ti trovi nella casa di Aleksander Igorievic Petrov".
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top