31: La promessa
A mattina inoltrata Sveta fu svegliata dalla serva, ancora intontita dal sonno allontano la donna per riporsi le coperte di addosso, non voleva ancora alzarsi e poi sentiva molto freddo su tutto il suo gracile corpo
"Ve ne prego alzatevi, vostra madre ha richiesto la vostra presenza a tavola per la colazione"
"Irina ditele che verrò quando mi aggradirà incontrarla"
"Vi scongiuro, venite con me, la signora mi punirà se rimarrete nel letto"
Non volendo che la serva soffrisse per un capriccio di sua madre s'alzò dal letto, sarebbe scesa ma alle sue condizioni
"Signorina non volte cambiarvi d'abito, volete scendere con la sola vestaglia?"
"Si, questo è ciò che farò"
Sentì il freddo che il legno del pavimento emanava su i suoi piedi scalzi, nonostante i camini fossero accesi la casa sembrava permanere nel gelo artico, forse dovuto alla presenza di sua madre (Sveta accomunava il freddo a sua madre visto che ella era gelida sia fuori che dentro di se"
"Figlia ti ho fatto chiamare cinque minuti or sono, perché mi degni della tua presenza soltanto ora, vestita anche in questa maniera"
Sussultò la giovane donna mentre metteva le posate sulla tavola
"Adorata madre, io faccio ciò che la mia testa mi ordina di fare, seguire altri ordini mi porterebbe a impazzire"
Sorrise, per poi porgergli un piccolo inchino
"Insolente che non sei altro, preso appropinquati a far colazione che si fredda"
"Ove si trova mio padre?"
"Egli è uscito per lavoro, non badare a lui, ascolta ciò che ti devo elargire"
Si mise davanti alla madre e la guardò con aria di sfida
"Cosa vorreste annunziarmi?"
"Rammenti quando ti dissi che avresti avuto un nuovo incontro con quelle tre fanciulle, ebbene li vi troverai un giovane ragazzo che m'ha chiesto di conoscerti e suppongo che arda dal farti la corte"
"Madre non ho intenzione d'incontrare nessuno al di fuori del mio Alyosha"
"Tu farai ciò che io di dico di fare, ho già programmato tutto per il 25 di questo mese, vi incontrerete e poi si vedrà il da farsi"
"Non sono una merce che può esser venduta al miglior offerente, giammai mi venderò per costui, anche se possedesse oro e terre illimitate"
Scandì tutte le sue parole con dei pugni sul tavolo, rifiutò di mangiare e varco la porta di casa per allontanarsi tra i campi.
Udite delle urla, Pasha si vestì di corsa, quando vide la porta di casa spalancata e la madre che si comportava come nulla fosse accaduto, gli disse in tono di disprezzo "voi sarete la rovina mia e mia sorella" non attese la risposta che non gli sarebbe mai arrivata, urlò più volte il suo nome tra i campi sperando che non fosse caduta nel correre, la trovò in preda al pianto nello stesso luogo ove Sveta si incontrò con Alexey.
Vani furono i tentativi di farla smettere di piangere, la tristezza le stava dilaniando cuore e anima, quando si riprese raccontò la discussione avuta con Polina, Pasha le prese le mani e disse
"Non lascerò che mia sorella venga maritata a un uomo che non la merita"
"Me lo giuri?" Disse con un filo di voce
"Lo giuro sulla mia vita"
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