#33 "Concetti astratti "
Buon ri-incontro!
Sono l'Esploratrice, Anna, e questo è il mio primo articolo in questa Gazzetta. Sento già un calore dal sapore d'agitazione cercare di bucarmi il petto, sapete? Comunque in questa mia prima comparsa, oltre ad offrirvi la solita tazza di tè, cercherò di mostrarvi uno dei tanti mondi che hanno preso possesso della mia mente, del mio corpo e del mio essere.
Benvenuti dentro di me, cubetti di zucchero!
Vorrei parlare dell' esistenza in questo mio primo scritto.
Esistenza? In che senso?, vi chiederete. Ho solo pensato di cominciare con qualcosa di semplice, legato a voi e a questa applicazione. Infatti l'esistenza di cui vorrei parlarvi riguarda le storie.
Le storie non sono altro che idee astratte, spesso trascritte su carta per renderle più "vere" e tangibili, ma non sono altro che questo. Concezioni astratte. Niente di più e niente di meno.
Credo che non sia proprio così.
Voglio rendervi tutto più semplice usando come esempio i libri, i quali penso amiate tutti visto il vostro essere iscritti qui.
Ecco, quando leggete un libro le parole lentamente, senza farvi accorgere di nulla il più delle volte, vi risucchiano tra le loro inconsistenti braccia, togliendovi la capacità di essere lettori oggettivi, osservatori freddi e distaccati.
Non mentite, penso che la maggior parte di voi abbia pianto almeno una volta per la morte di un personaggio, sbaglio?
Questo accade perché voi, intrappolati tra quelle spire d'inchiostro, vi siete sentiti parte del racconto che in quel momento, per voi, era alla pari della realtà in cui vivete.
Ed ecco che inizia la parte dell'esistenza.
Possiamo dire con certezza che queste siano solo idee astratte, non reali?
Un qualcosa di astratto non vi avrebbe fatto provare emozioni, non vi avrebbe fatto piangere o ridere all'improvviso e non avrebbe cambiato qualcosa dentro di voi.
Ora, mi raccomando, con questo non intendo che un giorno un biondo naturale pieno di tatuaggi ucciderà un demone davanti ai vostri occhi, come ogni buon Shadowhunters farebbe, e neanche che domani un certo Light troverà un quaderno mortale con cui sterminerà persone su persone. Vi dico solo di non lasciare nulla al caso e di non fermarvi all'apparenza.
L'esistenza in sé è un concetto complicato, di cui quasi sicuramente nessun Normaloide avrà mai una risposta vera e concisa, e quindi non dovrete farvi trovare impreparati.
Chissà, forse un giorno scopriremo che da qualche parte, in questo o in un altro mondo, una Fiera Bizzarra sta avendo inizio.
Il tè è finito, mi dispiace. Vi toccherà aspettare un altro articolo per la prossima tazza.
Anna
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top