#29 "Un bacio per svegliarla dalla morte"
Buongiorno a tutti!
Sono il Merlo, e in questo mio primo articolo sulla Gazzetta vorrei farvi riflettere su un argomento a mio parere molto sottovalutato dai Normaloidi:
Le fiabe.
E, per essere precisi, una fiaba ancora più sottovalutata e che tutti conoscerete: La Bella Addormentata, o Rosaspina.
Per i Normaloidi le fiabe (confuse anche molto spesso con le favole) sono solo sciocchi racconti zuccherosi per i più piccoli, ignorando tutti i pensieri e i segreti che ci sono dietro ai C'era una volta... (e pure la scabrosità di alcune!)
Le fiabe insegnano, preparano al mondo esterno, spiegando e svelando tutti gli aspetti più oscuri della vita, ciò che i genitori non dicono. La nonnina in quella vestaglia rosa confetto, con gli occhiali e il lavoro a maglia, seduta sulla grande poltrona rossa, non ci raccontava le avventure di un'ingenua ragazzina vestita di rosso e di un lupo famelico: bensì ci raccontava come vanno le cose, ci metteva in guardia, ci addestrava.
Tipo una professoressa, solo in un modo leggermente diverso.
La Bella Addormentata è la fiaba che per me racchiude il significato più importante, più sconosciuto a noi giovinetti: la crescita.
La trama non serve narrarla: un Re e una Regina con una pupattola in fasce, un battesimo, una Fata permalosa, una maledizione. E poi un arcolaio, un sonno di morte, una foresta di rovi e un bacio. Tutte cose che, in gran segreto, ci spiegano il famigerato evento che colpisce tutti i bambini.
La principessa Rosaspina è una fanciulla bella, cordiale, carina e dolce; l'angelo di papà Re e mamma Regina. Un'infanzia felice, giorni perfetti: ma la graziosa pulzella non sa cosa l'attende dietro l'angolo. Invece i suoi disperati genitori sì.
La nascita della loro figlia era stata per loro una gioia immensa: tanti buoni propositi e liete speranze per l'avvenire (le buone Fate del battesimo: la prima le aveva predetto la bellezza, la seconda il bel canto, la terza l'intelligenza...). Ma poi era comparsa un'orrenda certezza: la certezza che prima o poi la piccola sarebbe cresciuta, e gli avrebbe abbandonati. Per sempre.
E questa certezza era stata confermata dalla Fata cattiva, quella brutta e vecchia megera che non avevano invitato alla festa: ella, per vendicare l'affronto subito, aveva appunto predetto la crescita della principessa, il 'sonno simile alla morte'.
Così l'allegra esistenza dell'infanta reale è segnata dall'ombra imminente del perfido incantesimo.
Lettrici, quante volte avete visto vostro padre in ansia per voi? Quante volte l'avete sentito chiamarvi: "La mia bambina" quando avete ventiquattro anni suonati?
Ogni buon padre è iperprotettivo nei confronti della figlia, e il Re de La Bella Addormentata non ne è esente: cercando invano di annullare la maledizione della crescita della Fata cattiva, egli ordina che ogni arcolaio del regno (con il quale Rosaspina dovrebbe pungersi e morire) venga bruciato o distrutto. I padri, ciechi d'amore per la propria progenie, nulla possono davanti alle 'maledizioni delle Fate malvagie', che si prendono ognuno di noi.
Come già detto, il tentativo del Re è inutile infatti la principessa trova comunque un arcolaio e si punge il dito, cadendo nel sonno di morte. E allora due considerazioni: Rosaspina a questo punto, a differenza delle protagoniste di molte altre fiabe, ha un'età precisa che varia a seconda delle versioni (dai quattordici ai sedici anni, che "casualmente" è l'età dell'adolescenza); pungendosi il dito, perde qualche goccia di sangue (un ovvio riferimento al primo mestruo).
La fanciulla è in questo momento un'adolescente, ed è quindi bloccata nello stato di ibernazione tra l'infanzia e la maturità.
Come un tozzo bruco che finisce il periodo nel bozzolo e diventa una splendida farfalla, al termine della 'morte' Rosaspina si sveglia, ora una giovane donna. E sarà l'amore di un principe, simbolizzato da un bacio sulle labbra (il suo primo, siccome i baci che riceveva dal padre e dalla madre erano sempre stati sulla guancia), a spezzare definitivamente l'orrida fattura. L'amore romantico non l'è più sconosciuto, ora che non è più una bambina.
È implicito che Rosaspina diverrà poi una signora di mezza età, come la madre, e infine una vecchia, come la Fata cattiva.
Il ciclo naturale della vita e del tempo spiegato al meglio in quattro paginette di un vecchio libro di fiabe illustrato. Impressionante, vero?
E qua ho finito! E voi? Siete d'accordo con me, o avete altre teorie per spiegare le fiabe e La Bella Addormentata in particolare?
Alla prossima!
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