#21 "Tecnologia: Istruzioni per l'Uso"
Di jnbounds
I pollici si muovono, gli occhi sono fissi, i segnali passano attraverso oggetti e persone collegando dispositivi in ogni parte del pianeta. Chi è più anziano, estraneo alla tecnologia del nuovo millennio, spesso arriccia il naso e aggrotta la fronte vedendo i ragazzi passeggiare per strada con un telefono in mano. ‹‹Quando io ero giovane...›› dice sempre il signore alla fermata dell'autobus, come se non si ricordasse - o volesse dimenticare appositamente - che, quando era giovane, probabilmente anche lui possedeva oggetti all'avanguardia per il suo tempo e chissà quante volte si era sentito dire le stesse parole.
Mi viene spesso da chiedermi quale sarà la mia reazione, una volta vecchio, di fronte a tutti coloro che gireranno con occhiali per la realtà aumentata (?); magari rimpiangerò il periodo in cui il problema più grande erano gli smartphone e qualche scontro frontale sui marciapiedi.
Ciò nonostante, almeno per ora, non riesco a provare tutta questa avversione verso la tecnologia. Ho sempre pensato che fosse perché ci sono cresciuto, eppure sento, giorno dopo giorno, un elevato numero di adolescenti lamentarsi di quanto sarebbe stato meglio vivere quando non esistevano tutte queste distrazioni - questi "inutili giochini" - perché, di sicuro, si sarebbero concentrati su qualcosa di più utile.
Quindi è questo il problema: diventa una dipendenza. Ma siamo noi, esseri umani che tanto ci lodiamo del nostro intelletto, in grado di porci limiti, oppure siamo vittime di noi stessi e della cultura che abbiamo contribuito a formare? Perché è innegabile che ci stiamo muovendo verso unadirezione in cui non solo i dispositivi saranno parte del nostro corpo, ma noi diventeremo un'appendice deldispositivo: "viva la macchina che meccanicizza la vita!" mi viene da pensare - decontestualizzando e attualizzando un po' la citazione che, tuttavia, ritengo in quest'ottica molto efficace. Ecco dunque il motivo della forte repulsione che accomuna parecchie persone.
È chiaro quindi che la pietra che scagliamo di continuo non deve essere diretta contro la tecnologia in sé ma piuttosto contro noi stessi e l'uso distorto e inadatto che, a quanto pare perfino consapevolmente, ne facciamo. Allo stesso modo di come ci spaventa una cascata o un processo geologico, così siamo spaventati da essa. Ci sentiamo schiavi: non riusciamo a governarla, non riusciamo a comprenderla, e per questo crediamo che sia un male a priori, al di fuori di ogni utilizzo. Ma anche da una cascata e dalla terra si possono ricavare fonti di energia, pertanto deve esistere anche un lato positivo della tecnologia; dipende dall'uso che se ne fa.
Forse è vero che siamo distratti, come è vero anche che internet ha stravolto il nostro modo di comunicare, il nostro modo di conoscerci e di interagire, facilitando la creazione della società dell'immagine in cui viviamo. Tuttavia, se usciamo per un attimo dallo schema catastrofico di chi vede in questo la rovina di una generazione e di conseguenza dell'intera umanità, potremmo anche notare che un uso corretto sarebbe raccomandabile. Quante volte una passione, anche momentanea, è nata da una semplice curiosità incontrata internet? Quante informazioni abbiamo ricavato da una ricerca veloce? Certo, bisogna sempre stare attenti a dove si guarda perché, se da un lato la grande mole di informazioni permette di documentarsi in maniera ampia, dall'altro c'è da riconoscere che il sistema simil-democratico permette a chiunque di scrivere in merito a un argomento. Insomma, la nostra tecnologia, se correttamente utilizzata, potrebbe permettere la realizzazione di un mondo più aperto da un lato e più equo dall'altro - favorendo l'ormai antico mito del self-made man.
In ogni caso, non voglio inserire una conclusione netta. Io stesso mi ritrovo continuamente a pensare a quanto sarebbero state diverse le nostre vite - magari migliori o magari peggiori - se delle persone non avessero creato una rete di comunicazione di livello globale. Dobbiamo comunque da ammettere che, se siamo qui, io a scrivere e voi a leggere, è anche grazie a quelle persone. Vedete voi se questo vi pare un argomento a favore o contro.
Jules
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