21º Capitolo
POV MELODY
Mi sveglio con la luce del mattino che filtra dalla finestra, il braccio di Shane cinge la mia vita tenendomi ben salda vicino a lui.
Sembra che anche durante il sonno il suo corpo si muova sempre verso di me per tenermi il più vicina possibile.
Sposto alcune sue ciocche ribelli ricadute sul suo viso durante la notte, Bacio la sua fronte e lui apre leggermente le palpebre sbattendole poi ripetutamente per mettere a fuoco la mia immagine.
Si guarda un attimo intorno e poi Sorride ampiamente come un bambino
<<allora non è stato un sogno, sei venuta davvero con me.>>
La sua voce roca mi provoca un brivido lungo la schiena, trattengo un sospiro e poi sorrido a mia volta annuendo
<<certo benim Aslan, siamo qui insieme e farai meglio ad alzarti dal letto, Bodrum aspetta di essere visitata!>>
Dico sorridendo ampiamente, lui sorride ampiamente mettendo la lingua in mezzo ai denti, poi mi trascina su di lui abbracciandomi forte ed inizia a lasciare baci ripetuti su tutto il mio viso, provocando la mia risata.
<<cosa vorresti vedere?>>
chiede poggiandosi sul gomito, gli occhi scuri fissi nei miei.
ci penso un attimo e poi sorrido
<<il mare, voglio vedere il mare.>>
Nonostante sia inverno e alcuni lo reputino il posto più triste e malinconico da visitare in questa stagione, il mare è la cosa che più amo anche in inverno.
Il rumore delle onde e la salsedine che aleggia nell'aria mi calmano, ho una strana simbiosi con tutto ciò e mi è da sempre piaciuto.
<<bene, allora preparati, so già dove portarti.>>
Lo guardo curiosa e sorrido, non faccio domande, annuisco semplicemente e salto giù dal letto per correre a prepararmi, lui ride alla mia reazione e mi segue a ruota.
Non vedo l'ora di visitare il posto.
***
<<Non siamo stati un po' ineducati? Non abbiamo nemmeno aspettato che si alzassero per dire che stavamo uscendo...>>
Shane alza gli occhi al cielo e si sistema la sciarpa al collo, poi mi afferra la mano e mi fa girare su me stessa.
<<ho lasciato un biglietto in cucina, non preoccuparti. Per cena saremo a casa e potranno conoscerti meglio. Mezza giornata la trascorreremo io e te da soli.>>
Mi bacia sulla guancia e sorrido annuendo
<<d'accordo, ma c'è un'altra cosa...>>
Lui aggrotta le sopracciglia e mi guarda assottigliando gli occhi curioso, poi sorride
<<hai fame vero?>>
Arrossisco e scoppio a ridere coprendomi la faccia, lui mi imita e mi prende la mano, per poi iniziare a trascinarmi verso un bar con un terrazzo vista mare.
Dopo aver preso posto ordiniamo due toast e due çay.
<<qui fanno la miglior colazione di tutta Bodrum, ci vengo da quando ero bambino.>>
<<dev'essere dura per te star lontano da qui, è un posto meraviglioso.>>
Dico sinceramente sorridendo, lui sorride e volge il suo sguardo al mare, vedo nei suoi occhi scuri la luce dell'alba intensificarsi.
<<un po' si, questo posto mi ha donato la rinascita, qui c'è la mia famiglia quindi un gran pezzo del
Mio cuore ha radici profonde qui.>>
Si ferma un attimo per poi guardarmi negli occhi e sorridermi ancora una volta, per poi schiarire la voce e continuare
<<ma in questo momento potrei trovarmi dall'altra parte del mondo e non mi peserebbe minimamente, purché ci sia tu a tenermi per mano, Allora mi sentirò sempre a casa.>>
Arrossisco per le sue parole, così sincere da risultare disarmanti.
Abbasso lo sguardo totalmente presa alla sprovvista, riesce sempre a lasciarmi senza parole.
A interrompere il nostro momento è un uomo che ci porta il nostro ordine e saluta calorosamente Shane
<<Hoşgeldiniz(benvenuto) Shane! Figliolo, come stai? Finalmente ti rivedo!>>
<<hoşbulduk(bentrovato) Fratello Mehmet, sto bene grazie e tu?>>
<<non c'è male ragazzo, vedo che sei in ottima compagnia!>>
<<lei è la mia ragazza, Melody. Melody lui è il signor Mehmet, il proprietario di questa magnifica terrazza sul mare.>>
<<hoşbulduk Mehmet abım.>> (bentrovato fratello Mehmet)
<<Hoşgeldiniz kızım(benvenuta figliola), benvenuta a Bodrum, spero che ti piaccia la nostra città.>>
Annuisco sorridendo, come potrebbe non piacermi?
<<è meravigliosa, non vedo l'ora di visitarla.>>
<<Shane la conosce come il palmo della sua mano, ti farà vedere tutti i posti più belli, ma adesso vi lascio alla vostra colazione. afiyet olsun(buon appetito).>>
<<teşekkürler abım (grazie fratello).>>
Diciamo io e Shane all'unisono, ci guardiamo e sorridiamo per essere stati così sincronizzati, prendo in mano la tazza inizio a sorseggiare il mio çay e non posso fare a meno di pensare a quanto sia buono.
<<È proprio una bella persona il signor Mehmet, si vede che ti vuole bene.>>
Shane volge il suo sguardo a me dopo aver addentato il suo toast e sorride, nei suoi occhi una scintilla di malinconia.
<<lui mi è stato di grande aiuto quando ho dovuto superare tutti i miei problemi. Di conseguenza è diventato una delle persone più importanti della mia vita.>>
Annuisco capendo il suo punto di vista, è un po' come me e Damian che mi ha aiutata a gestire la rabbia con la boxe.
Rimaniamo ancora un po' a parlare, soprattutto della sua famiglia, mentre finiamo di consumare la nostra colazione.
<<non vedo l'ora di presentarti zio Ösman, è un gran pezzo d'uomo, buono come il pane, lo conoscerai presto. Non posso dire lo stesso di mia zia Nilüfer... molto altezzosa ed anche un po' ficcanaso.>>
Storce il naso mentre io ridacchio divertita alle sue descrizioni. In qualche modo è come se stessero prendendo vita dentro la mia mente, non resta solo che dargli un volto.
<<e infine abbiamo i suoi due figli, Zeynep che dall'alto dei suoi 12 anni si sente già una donna vissuta, -un po' come sua madre- e il piccolo Bulut di 4 anni, un bambino dolcissimo, di cui sono sicuro ti innamorerai.>>
Sorrido mentre il mio sguardo vaga tra le onde del mare azzurro, poi mi volto a guardarlo e mi accorgo che lui mi sta già fissando
<<Speriamo di piacergli allora, soprattutto a zia Nilüfer...>>
Dico alzando le sopracciglia e provocando la risata di Shane.
<<credimi, sono alquanto sicuro che troverà qualcosa da dire, ma tu non badare troppo alle sue farneticazioni. Fai come me, sorridi e annuisci.>>
Dice facendo un sorriso da ebete, Scoppio a ridere coprendomi il volto, lui mi prende le mani e le sposta dal mio viso
<<shh! Ho detto sorridere non ridere! se inizi a ridere così anche davanti a lei dovremo darcela a gambe! diventa isterica se si sente presa in giro.>>
Dice ridendo, provo a ritornare seria, e lui fa lo stesso, ma falliamo miseramente e scoppiamo a ridere di nuovo.
<<sarà un disastro me lo sento...>>
Dico io alzandomi in piedi, lui mi prende per mano e inizia a trascinarmi.
<<Sono d'accordo, ma sono sicuro che ci divertiremo un sacco.>>
Mi batto una mano sulla fronte e dopo aver pagato e salutato il fratello Mehmet ci incamminiamo verso il castello.
Mentre camminiamo mano nella mano per le strade di Bodrum, mi guardo attorno incantata, osservando le bellissime ville adornate da ampi giardini fioriti;
Vi sono anche molti edifici di nuova fabbricazione, la cui architettura è molto moderna, semplice ed elegante allo stesso tempo.
<<eccoci qui, siamo arrivati.>>
Guardo e di fronte a me vedo la struttura dell'antico Castello di San Pietro, appartenente all'età del medioevo è un esempio di architettura crociata in oriente.
<<questo castello è Il simbolo di Bodrum che ha il suo lato migliore visto dal mare. Soprattutto di sera con le luci accese, la vista è mozzafiato.
È stato fondato dal mitico ordine di san giovanni nel 1406 sotto l'incombente minaccia dei mongoli, ed è stato costr con delle pietre prese dal mausoleo di Alicarnasso.
La capitolazione del quartier generale dei cavalieri a Rodi per opera di Solimano nel 1522 fu il colpo di disgrazia per questo castello, quando vi si era rifugiato il principe ottomano Cem Sultan, -figlio del sultano ottomano Mehmed II- dopo il fallimento della sua rivolta contro il fratello.
Successivamente il castello aveva preso la funzione di prigione.
Oggi è diventato un museo, a quanto pare è ancora in restauro.>>
Dice Shane alzando il naso all'insù sull'imponente struttura, rimango senza fiato per la bellezza del posto, purtroppo è impossibile accedervi per via dei restauri, mi sarebbe piaciuto vedere il porto e l'intero golfo dalla torre.
<<davvero una storia bellissima, grazie per avermici portata.>>
<<mi spiace solo non potertelo far visitare...>>
Dice aggrottando le sopracciglia, scuoto la testa e gli schiocco un bacio sulla guancia, lui si volta verso di me sorpreso
<<è abbastanza anche questo Shay. Passeggiamo ancora un po'?>>
Lui annuisce e racchiude la mia piccola mano nella sua, iniziamo nuovamente a passeggiare finché non ci imbattiamo in un volantino.
<<c'è il mercatino di Natale stasera! Che ne dici? Vorresti tornare?>>
Mi chiede sorridendo, annuisco per poi rialzare lo sguardo verso di lui
<<potremmo venire con la tua famiglia, sarà divertente, non credi?>>
Lui annuisce alzando le spalle
<<certo, se vogliono venire, perché no?>>
<<allora sarà meglio rientrare, usciremo nuovamente tutti insieme stasera.>>
Dico sorridendo sinceramente, così lui mi avvolge le spalle con un braccio e facciamo ritorno verso casa sua.
***
<<ma hai visto quel tizio che faccia aveva? Era sconvolto poveraccio!>>
Dice Shane ridendo, io sbuffo sonoramente mentre lui ride ancora più forte
<<senti se l'è cercata! Non volevo di certo spaventarlo così, mi ha provocata ed ho reagito...>>
<<Reagito? L'hai preso per il colletto e sbattuto al Muro!>>
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo incrociando le braccia al petto
<<ripeto, se l'è cercata.>>
Dico tranquillamente mentre appendo il cappotto all'attaccapanni.
Quando noto la testa riccia di un bambino far capolino dalla porta che conduce al salone, un sorriso smagliante e sdentato a dipingergli il volto, aggrotto le sopracciglia e lui inizia a correre verso di noi, Shane si accorge del bambino e lo afferra
<<Hoşgeldiniz Shaby!>> (benvenuto Shaby!)
Urla gioioso il bambino, aspetta, Shaby?
<<hoşbulduk oğlum! Nasılsın?>> (bentrovato figliolo! Come stai?)
<<iyiyim teşekkürler!>> (sto bene grazie!)
Guardo la scena leggermente disorientata, quando d'improvviso dietro di me appare il signor Levent facendomi sobbalzare
<<oh ragazzi, siete tornati finalmente! C'è zio Ösman che vi aspetta!>>
Sgrano gli occhi al nome dell'uomo e mi volto preoccupata verso Shane, lui si batte una mano in faccia quando capisce che tutta la famiglia si è riunita.
Mette giù il ragazzino e si abbassa leggermente per parlare con lui
<<Bulut che ne dici se segui zio Levent? Ti raggiungo subito.>>
<<viene anche lei?>>
Dice timido rivolgendomi un occhiata furtiva per poi voltarsi e arrossire, sorrido involontariamente e una stretta mi attorciglia lo stomaco, scaccio via il pensiero che mi si è formato in testa e mi volto verso le voci che provengono dalla sala.
<<Melody dobbiamo andare... sei pronta?>>
Shane è adesso vicino a me, Levent e Bulut sono andati via.
<<e se ti dicessi no?>>
<<stai tranquilla, gli piacerai.>>
Faccio un respiro profondo e afferro la mano di Shane, lui mi sorride rassicurante e insieme varchiamo la porta del grande salone.
***
SPAZIO AUTRICE:
Salve a tutti/e! Sono ritornata con un nuovo capitolo, un po' corto, ma almeno sono riuscita ad aggiornare.
Mi spiace davvero per il ritardo assurdo con cui sto pubblicando.
Finalmente ho finito gli esami e devo dire che sono andati molto bene! (Quindi un pensiero in meno!)
Ci sono state tutte una serie di situazioni e problemi però, che mi hanno impedito di dedicarmi alla storia come avrei voluto.
Perdonatemi se potete! 😅
Ho letto i vostri commenti e i messaggi che mi avete scritto, non ho abbandonato la storia, Questo mai!
Amo scrivere e posso assicurarvi che questa storia verrà certamente completata.
Sono davvero contenta che la storia vi piaccia e vi abbia presi talmente tanto da volere subito i nuovi capitoli.
Vi ringrazio come sempre per essere ancora qui ed aver atteso pazientemente e mi scuso anticipatamente per eventuali errori ortografici.
Non mi resta che salutarvi per adesso e dirvi:
Al prossimo capitolo! ♥️
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