1º Capitolo

Arriva un momento nella vita in cui non sai cosa fare, ti senti come preso in giro, triste, arrabbiato, non sai per cosa, ma lo sei.
Ti senti abbandonato, deluso, si, deluso!
Perché le persone sono una delusione continua, ci rimani male, perché alcune cose non te le aspetti, o forse ti aspetti troppo.
Speri che le cose vadano sempre per il verso giusto, come un treno che viaggia sulle rotaie, due linee perfettamente allineate tra loro, due parallele che mai si incontreranno, e quindi sei sicuro che tutto andrà liscio come l'olio.
Invece no, semplicemente rimani fregato, dalla gente, dai tuoi stessi sentimenti, da tutto.
E cosa rimane poi se non lacrime? Assolutamente niente, perché anche quelle si esauriranno un giorno e rimarrai prosciugato dalle tue stesse emozioni che lentamente ti consumano come un mozzicone che brucia, fino a rimanere un niente.
Sentirai solo la malinconia, la tristezza che ti attanaglia il petto svuotandolo del tutto, e da li rimarranno solo labili ricordi ed immagini sbiadite corrose dal tempo...
Mi manca ciò che era, odio ciò che sono e mi spaventa ciò che verrà...
Non so cosa diamine mi aspetta, ma chi lo sa realmente cosa ci attende alla fine del tunnel? Chi lo sa se troverai la tua agognata luce, che sbocca su un campo pieno di fiori profumati ed un cielo così azzurro da far male, oppure chissà...
e se in fondo troverai solo il ciglio di un burrone, pronto ad attendere la tua caduta e completa disfatta?
Sai solo che indietro non potrai mai ritornare, e quindi non potrai mai cambiar niente.
Puoi solo sperare che dentro a quel tunnel tu possa trovare qualcosa per cambiare ciò che troverai alla fine, sta a te decidere se vorrai trovare il tuo bel prato, o la fine sul ciglio di un burrone infinito, profondo oblio.

<<Hei Melody? Ma che stai scrivendo?>>

Dice Janice aggrottando le sopracciglia mentre cerca di sbirciare sui fogli della mia agenda

<<Niente Janice...>>

Dico richiudendo l'agenda presa completamente alla sprovvista, i suoi occhi azzurri si assottigliano fissandomi curiosa

<<Va bene, Astrid ci sta aspettando in cortile, non vieni?>>

Mi alzo pigramente dalla sedia trascinandola indietro con uno stridio fastidioso, seguo Janice fuori dalla porta dell'aula di filosofia, mentre la osservo attorcigliarsi tra le dita qualche ciocca dei suoi corti capelli biondi.
Fisso i Tatuaggi raffiguranti fiori che adornano la pelle bianco latte del suo braccio destro, i colori di esso con la luce del sole, risaltano incredibilmente sulla sua pelle nivea.

<<Hey Melody, Finalmente! Che diamine facevi in classe con questa giornata fantastica?>>

Scrollo le spalle prendendo posto accanto a lei sotto l'albero, estraggo il pacchetto di sigarette dalla tasca per poi accenderne una.

<<Uhh guarda un po' chi arriva! Il tuo amichetto Derin!>>

Alzo lo sguardo e vedo Derin avvicinarsi con le mani nelle tasche dei suoi skinny jeans neri, una camicia nera con fantasia a cuoricini, le maniche arrotolate fino ai gomiti e gli immancabili stivaletti ormai consumati dall'eccessivo uso.

<<Hey bellezze! Cosa fate?>>

Dice radioso mentre sposta i suoi corti riccioli all'indietro, le dita piene di anelli di ogni genere.

<<Hey riccio! Prendiamo un po' di sole, tu dove vai?>>

Dico prendendo poi un tiro dalla sigaretta, Lui scrolla le spalle per poi appoggiarsi all'albero accanto, le braccia incrociate al petto.

<<Gironzolavo un po' in giro alla ricerca di un ispirazione, vi ho visti qui e quindi ho deciso di aggregarmi. A proposito oggi vado a vedere il nuovo appartamento, ti va di farmi compagnia?>>

Dice mentre accende la sua sigaretta

<<ispirazione? Stai scrivendo una nuova canzone per caso?>>

Dice Janice alzando le sopracciglia, Lui annuisce e quando ritorna a guardarmi scrollo le spalle

<<ci sarò.>>

non ho niente da fare, quindi perché no?

<<Voi due più che amici sembrate fidanzati, insomma siete molto affiatati per ogni cosa.>>

Dice Astrid ridacchiando mentre getta il mozzicone ormai consumato

<<Ma noi lo siamo!>>

Dice Derin sorridendo ampiamente, lasciando apparire le fossette sulle sue guance mentre io scuoto la testa ridendo

<<Ti piacerebbe!>>

Dico ammiccando per poi guardarlo maliziosamente.
Lui scoppia a ridere gettando la testa all'indietro

<<Beh si, ammetto che mi piacerebbe.>>

Scoppiamo a ridere tutti e quattro, Janice mi fa l'occhiolino ed io la guardo confusa per poi roteare gli occhi al cielo quando intuisco a cosa allude.
Sempre la solita storia.
il suo sorriso però svanisce quando da lontano intravede Francis che si dirige verso noi

<<Oddio, ti prego non di nuovo!>>

Dice completamente esasperata mentre getta via anche lei la sigaretta, gettando poi velocemente il telefono e le sigarette nello zainetto

<<Ancora non si è rassegnato?>>

Dice Astrid legando i suoi lunghi capelli ricci in uno chignon disordinato, lei si sporge verso di noi con tanto di occhi sgranati e tra i denti sibila:
<<NO, PURTROPPO!>>

Si alza poi da terra e spolvera i suoi jeans, mentre svogliatamente si incammina verso una direzione diversa rispetto a quella di Francis.

<<Buona fortuna!>>

Urliamo io e Derin, indispettita alza il dito medio e si incammina verso l'istituto per evitarlo, inutilmente oserei dire, poiché lui la raggiunge e lei inizia a parlare nervosamente gesticolando come una matta.

<<Cambierà mai questa situazione?>>

Dice Astrid storcendo le labbra mentre prende il suo cellulare per scrivere un messaggio, sicuramente indirizzato ad Anthony.

<<E chi lo sa.>>

Dico scrollando le spalle, mentre noto di sottecchi che Derin mi fissa pensieroso.
mi volto verso di lui e dopo averlo guardato negli occhi smeraldini tanto simili ai miei distoglie lo sguardo sospirando.
Abbasso lo sguardo sull'orologio cercando di trovare una via di fuga, so perché Derin si trova in queste condizioni, ma è meglio evitare certe discussioni che potrebbero ferire i suoi sentimenti.

La campana risuona per tutto l'istituto, determinando così la fine della nostra pausa, ci alziamo pigramente e ci dirigiamo ai nostri rispettivi corsi, quelli erano gli ultimi mesi di preparazione agli esami, dopodiché avremmo finalmente conseguito la nostra laurea.

<<Allora posso contare su di te dopo?>>

Dice Derin distogliendomi dai miei pensieri, io sorrido ed annuisco decisa.

<<Certo! Aspettami davanti alla tua auto, ti raggiungerò appena finita la lezione.>>

<<Bene, ci vediamo dopo allora!>>

Dice sorridendo ampiamente, per poi voltarsi e sparire dentro l'aula di lettere.










<<Dunque, questo è l'appartamento, cosa ne pensi?>>

Fisso le pareti del salone, tre grigio pallido e l'altra -precisamente quella alla quale è addossata la parete attrezzata bianca- è nera.
Il mobile bianco perla sembra risplendere di luce propria all'interno di quell'appartamento.
Il divano di pelle grigio scuro sta al centro del salone, di fronte ad esso vi è un tv da 50".
La cucina di colore bianco e grigio è piccola, ma confortevole e la penisola al centro la rende molto comoda.
Infine la camera da letto, per me è la parte che preferisco di più.
Le pareti sono dipinte di grigio e alla luce del sole brillano i glitter oleografici della pittura.
Il letto è enorme ed è posizionato al centro della parete, dev'essere uno di quelli a contenitore.
Ai lati vi sono i comodini anch'essi bianchi, ma il legno presenta delle decorazioni nei cassetti, che formano ghirigori in argento e l'armadio con ante scorrevoli presenta gli stessi ricami.
Le tende grigie appese alla grande finestra sono trapuntate di fili d'argento, che richiamano perfettamente l'arredamento della camera e allo stesso tempo donano all'ambiente una luce soffusa, calda ed accogliente.

<<È bellissimo, hai fatto un'ottima scelta.>>

Dico sinceramente guardandomi ancora attorno, è davvero un appartamento elegante ed accogliente.
Lui mi sorride per poi sorprendermi abbracciandomi da dietro, il mio cuore perde un battito a quel gesto inaspettato, la sensazione che provo non è fastidio, ma mi da un certo senso di inquietudine.

<<Puoi venire qui quando vuoi, se avrai bisogno di me, sarò pronto ad accoglierti con le braccia aperte.>>

Sento il sorriso che si forma sulle sue labbra mentre parla e non posso fare a meno che sentirmi lusingata per le sue parole, siamo amici da un sacco di tempo e sapere che lui ci sarà sempre per me, non fa altro che far crescere la mia stima nei suoi confronti.

<<Oh Derin, grazie infinitamente. Sei davvero un amico.>>

Dico riconoscente mentre un sorriso nasce anche sulle mie labbra, le mie mani si posano sulle sue che ancora mi stringono.

<<Avrei una cosa da dirti...>>

Dice seriamente per poi farmi voltare tra le sue braccia, le iridi smeraldine ora leggermente più scure mi fissano intensamente, uno sguardo così profondo che sembra voler scavarmi dentro.

<<uh...dimmi pure.>>

Dico nervosamente, lui mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, poi mi accarezza dolcemente il viso senza mai staccare i suoi occhi dai miei

<<Ecco vedi, per me non è facile, non sono mai stato un tipo romantico e roba simile... non mi sono mai dichiarato a nessuno, non sono sicuro nemmeno di essere mai stato innamorato, ma tu mi piaci così tanto che questa sensazione che provo dentro non può nient'altro che essere questo.>>

Lo vedo deglutire a vuoto e passarsi la mano tra i capelli, un gesto che fa solo quando è estremamente nervoso, non mi accorgo di star tremando finché lui non mi stringe forte a se, come se volesse bloccare il mio tremore.
Stringo la sua camicia in due pugni e poggio la fronte sul suo petto, la sua colonia è di una fragranza delicata, inspiro profondamente quell'odore così familiare e il mio corpo sembra leggermente rilassarsi, ma rimango comunque agitata.
Sento la gola secca e così prima di parlare, cerco di rischiarare la voce.

<<Sai, da un po' di tempo ho capito di interessarti, i tuoi atteggiamenti e le attenzioni particolari che mi rivolgi parlano al posto tuo.>>

Parlo tranquillamente, sentendolo poi irrigidirsi leggermente alle mie parole.
Sbuffa Una risatina nervosa scuotendo la testa

<<Sono un libro così aperto per te?>>

Dice poi poggiandosi con il mento sulla mia testa, annuisco leggermente e sorrido nascondendo il mio viso per evitare che vedesse il rossore presente sulle mie guance, è la prima dichiarazione vera che ricevo, mi sento tremendamente in imbarazzo e tutto ciò mi ha creato un magone allo stomaco, soprattutto perché io non provo le stesse sensazioni per lui.

<<Ti conosco da molto tempo oramai, riesco a capirti meglio di chiunque altro.>>

Faccio una breve pausa deglutendo a vuoto, la gola completamente secca, poi ritorno a parlare

<<Sai Derin, non nego che sei un bel ragazzo...>>

Sento il suo respiro bloccarsi e le sue mani stringersi leggermente di più sui miei fianchi

<<Però, non credo di essere la ragazza giusta per te. io non riuscirei a darti quello che tu vorresti.>>

Alzo lo sguardo e lo vedo Aggrottare le sopracciglia, mi guarda con una tale confusione dentro agli occhi da risultare disarmante

<<Ma Melody cosa dici? Tu saresti la ragazza perfetta per chiunque! So di avere la fama da donnaiolo, ma credimi che non è realmente come tutti dicono, le ragazze con la quale sono stato possono contarsi sulle dita di una mano.>>

Scuoto la testa sorridendo sinceramente, so che tipo di ragazzo è non ho dubitato nemmeno un secondo di come lui potesse essere con le ragazze, non ho mai creduto nemmeno ad una parola di ciò che sentivo dire ai ragazzi dell'istituto.
abbasso poi lo sguardo e parlo nuovamente, sentendomi persino in colpa nei suoi confronti.

<<Ti assicuro che non è per questo, a me non interessa ciò che dicono gli altri, ti conosco e so che non sei così, è un problema mio.>>

Prende il mio mento tra il pollice e l'indice e mi alza il viso per guardarmi negli occhi, il suo viso ad un centimetro dal mio, il respiro mi si mozza quando vedo l'effimera distanza che ci divide

<<Ti prego, solo una possibilità.>>

Scuoto la testa impercettibilmente come per scacciare via la solita sensazione di paura e in un attimo, le sue labbra si appoggiano sulle mie facendomi mancare del tutto il respiro, le sue mani scivolano nell'incavo della mia schiena e mi stringe a se facendo scontrare il mio petto col suo.
Chiede accesso alla mia bocca ed io non riuscendo a capire nemmeno perché, non glielo nego schiudendola lentamente.
La sua bocca ha il sapore del tabacco e un retrogusto di menta.
La sua lingua accarezza dolcemente la mia, e forse tanto presa dal momento non mi sono nemmeno accorta di quanto vicini fossimo al materasso, tanto da inciampare e cadere su di esso, lui su di me.
Che cosa sto facendo?
Sento ancora quella sensazione di intorpidimento, ma stavolta si fa spazio dentro me in maniera più forte e decisa frantumando la sottile bolla di intimità che si è creata.
Il tremore sparito poco prima ritorna più forte, mentre le immagini dei ricordi che tanto odio si fanno spazio nella mia mente facendomi perdere il controllo di me stessa dando libero sfogo alle lacrime

<<Melody? Piccola, Perché stai piangendo?>>

Chiede Derin allarmato dalla mia reazione, scuoto la testa e lo spingo via per poi alzarmi velocemente

<<Non...io non posso!>>

Grido con la voce rotta dal pianto, scappo verso il portoncino di entrata mentre lui mi segue a ruota

<<Melody aspetta!>>

Ma non ho il coraggio di voltarmi, così continuo spedita ed esco dall'appartamento, inizio a correre finché i polmoni iniziano a bruciare terribilmente.
Mi dispiace Derin...ma non posso.








Arrivo poco dopo davanti al vialetto di casa ancora scombussolata dall'incontro ravvicinato con Derin.
Riuscirò a guardarlo ancora in faccia dopo essere scappata via così?
Passo le mani sul viso per scacciare via le immagini di ciò che è accaduto poco prima che si susseguono nei miei occhi senza darmi tregua, entro nel viale di casa e noto soltanto adesso che alla porta c'è un ragazzo di notevole stazza, i suoi capelli sono di un castano chiaro con alcune ciocche tendenti al biondo e devono essere anche piuttosto lunghi dato che li tiene raccolti in un codino.
un paio di occhiali da sole sono adagiati sul suo viso increspato da una barba folta.
Le ampie spalle messe in risalto da una camicia in denim blu, sotto di essa un ampia maglia bianca e dei skinny jeans strappati a fasciargli le gambe, praticamente ha l'aspetto di un selvaggio.
La sua figura possente, ma allo stesso tempo contraddistinta da tanta bellezza mi lascia totalmente disorientata, quando noto poi anche La grossa valigia accanto a lui mi sento anche perplessa, chi può mai essere?
Mi avvicino a lui lentamente e alla mia presenza, subito alza lo sguardo dal foglio di carta che tiene in mano

<<Melody Winters?>>

Annuisco confusa, incapace di proferir parola, ma mi costringo a parlare lo stesso anche se con non poche difficoltà

<<Chi sei tu?>>

Lui si toglie gli occhiali e mi sorride radiosamente porgendomi la mano, che non esito a stringere, non mi sfugge come il suo sorriso sia accattivante e la sua bellezza sia fuori dal comune

<<Piacere sono Shane Blake, il ragazzo dell'erasmus!>>

Dannazione ma certo, l'erasmus! Me ne ero completamente dimenticata!

<<Oh beh piacere mio! Scusami ma sarò sincera, me ne ero completamente dimenticata...>>

Dico totalmente in imbarazzo, lui ridacchiando scuote la testa,iniziamo bene con la prima figura di merda.

<<Non preoccuparti.>>

Dice tranquillamente, così apro la porta di casa e lo lascio entrare.
Ne io ne lui sapevamo che quello scambio sarebbe stato l'inizio di un qualcosa di grande.

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