16º Capitolo

~ Anche gli incontri casuali sono il risultato del karma... Gli avvenimenti della vita sono legati alle nostre vite precedenti.~

POV SHANE

Questa mattina alzarmi dal letto è stato quasi un trauma.
La stanchezza dei giorni precedenti si è fatta sentire di botto, caricandomi di un fastidioso peso sulle spalle.
Mi sento rigido, come un pezzo di legno, e come se non bastasse, a confermare lo stato penoso in cui mi trovo è una contrattura alla spalla sinistra che tira fastidiosamente verso tutto il trapezio ed il collo.
Massaggio la zona dolente per un po', sperando di alleviare almeno un po' il fastidio, ma con scarsi risultati.
Melody stanotte ha avuto qualche incubo e si è svegliata piangendo nella notte.
Vedere il suo corpo scosso dai singulti e dai tremiti, mentre si aggrovigliava per nascondere il suo pianto di dolore è stato come ricevere delle pugnalate dritte al cuore.
L'ho stretta tra le mie braccia e lei, si è fatta piccola piccola, come se volesse sparire e rifugiarsi da tutti quei demoni che continuano a tormentarla dal passato.
Così ho vegliato il suo sonno per tutta la notte, scattando ad ogni suo piccolo movimento o lamento durante il sonno.

Mi passo una mano sul viso allontanando i capelli mentre mi trascino pigramente per il corridoio dell'università, -devo sembrare un selvaggio data la mia scarsa voglia di legare i miei lunghi capelli nel solito codino- mi dirigo verso la mia classe, ma qualcuno mi afferra per il braccio fermandomi.
voltandomi noto che è Francis

<<c'è una cosa che devi sapere, ORA immediatamente!>>

aggrotto le sopracciglia confuso e allargo le braccia per poi incrociarle al petto

<<buongiorno anche a te, sto bene grazie.>>

Lui alza gli occhi al cielo e i suoi occhiali scivolano un po' più giù sul suo naso mentre il suo sguardo rimane serio e punta i miei occhi

<<Avevi ragione, qualcuno complotta contro di te e Melody. Connor mi ha scritto un messaggio abbastanza vago, dobbiamo incontrarlo fuori da qui, dopo le lezioni.>>

Mi irrigidisco alle sue parole e stringo la mano in un pugno, annuisco e sento un peso posarsi sul cuore.
È vero, vogliono dividerci, ma non permetterò mai che questo accada.
Mi avvicino a lui e abbasso la voce, sperando di non attirare l'attenzione di nessuno

<<nessuno deve sapere quello che stiamo facendo Francis, intesi?>>

Dico sibilando, ma mentre lui annuisce e fa per dire qualcosa qualcuno parla

<<Nessuno deve sapere cosa?>>

Io e Francis Balziamo in aria quando la voce di Astrid ci sorprende alle spalle.
Ci voltiamo entrambi sgranando gli occhi e sospiriamo di sollievo vedendo che è da sola

<<ma si arriva così alle spalle della gente? Mi è preso un infarto!>>

Dice il mio amico portandosi una mano sul cuore teatralmente, lei alza gli occhi al cielo e gli porge un'agenda di pelle marrone sbattendogliela sul petto

<<esagerato! Tieni, la manda Janice, oggi non è potuta venire, sta poco bene.>>

Lui aggrotta le sopracciglia e afferra l'agenda impilandola su altri due libri che teneva già in mano

<<Ma... come? Ancora? È da giorni che va avanti così.>>

Lei scrolla le spalle non sapendo cosa dire, lui abbassa le spalle e sbuffa, afferra il cellulare e avvia una chiamata

<<Aspettami nel cortile alla fine delle lezioni, andremo con la mia auto.>>

Annuisco e lo guardo andar via mentre inizia a parla freneticamente con Janice al telefono, sospiro e mi perdo un attimo tra i miei pensieri.
Lo smarrimento però dura poco, poiché c'è ancora lo sguardo di Astrid che mi brucia addosso curioso.
Mi volto lentamente e le sorrido beffardo

<<Tesoro scatta una foto, dura di più.>>

Lei rotea nuovamente gli occhi al cielo e mi molla una pacca sul braccio

<<evita di fare il cretino e non sviare l'argomento come penso tu stia facendo. Che dovete fare tu e Francis dopo?>>

Sbuffo sonoramente e mi gratto la testa, che diamine perché deve essere così impicciona?

<<beh andremo a fare un giro.>>

Dico la prima cosa che mi passa per la testa e lei, assottiglia gli occhi indispettita

<<mi credi così idiota Shane?>>

Gonfio le guance per poi rilasciare l'aria e le sorrido battendo le palpebre innocentemente

<<lo speravo in realtà.>>

<<Senti brutto idiota, se vi state cacciando nei guai giuro che..>>

Le tappo la bocca con la mano quando il tono della sua voce si alza di qualche ottava e lei sgrana gli occhi

<<porca puttana, già che ci sei perché non urli dentro a un megafono?>>

Dico a denti stretti mentre lei assottiglia nuovamente lo sguardo e mi morde poi la mano, la ritiro velocemente gridando un "ahia!"
E lei ghigna soddisfatta

<<Voglio sapere cosa state architettando voi due emeriti idioti.>>

Dice poi tranquillamente incrociando le braccia al petto.
Sospiro mentre mi massaggio il punto dolente e e le mando un occhiataccia

<<e va bene te lo dico... ma Parliamone fuori, ho bisogno di una sigaretta.>>

Lei annuisce e inizia a farsi strada verso il cortile, mentre io la seguo e sfilo il pacchetto di sigarette dalla tasca.

****

<<Che cosa? Stai scherzando spero!>>

Urla Astrid mentre le tappo la bocca per l'ennesima volta guardandola male

<<Vuoi parlare piano?!>>

<<scusa...>>

Dice lei con la voce ovattata dalla mia mano, la lascio poi andare e prendo un tiro dalla mia sigaretta, lei fa lo stesso con la sua, scuote la testa incredula e si passa una mano sul viso

<<io non ci posso credere... quindi tutto questo era voluto? L'incontro tra Melody e Xander?>>

Scrollo le spalle e rilascio il fumo lentamente, strizzo gli occhi quando per un attimo mi annebbia la vista

<<Si, sospettiamo che qualcuno volesse farli incontrare di proposito per separarci, ma non riusciamo a capire chi e perché.>>

<<Beh inoltre si deve ancora accertare il fatto che quel ragazzo sia realmente Xander, giusto?>>

Volgo il mio sguardo verso il cielo all'orizzonte e noto qualche nuvola bianca muoversi velocemente, sospiro per l'ennesima volta e prendo un altro tiro

<<Il fatto è che io sono quasi sicuro che non esista nessun Xander. Quel ragazzo deve essere per forza Simon.>>

Lei ridacchia nervosamente e si passa una mano tra i capelli mentre prende un lungo tiro dalla sigaretta

<<Senti Shane, so che la cosa può risultare strana e tutto il resto, ma Simon è morto due anni fa in quel incidente! Un sacco di persone si somigliano al mondo e probabilmente->>

Alzo lo sguardo verso di lei fulminandola e lei si congela all'istante

<<Probabilmente cosa Astrid? Credi che sia pazzo? Credi non sappia che esistano persone simili a noi sparse per il mondo? Ok la somiglianza, ma non può esserci una replica perfetta di te stesso! A meno che questo abbia un gemello di cui non siamo a conoscenza!>>

Lei abbassa le spalle, ma la sua postura si è irrigidita visibilmente alle mie parole.
Mi spiace essere scattato in questo modo verso di lei, ma non sono ne pazzo ne visionario, la storia puzza terribilmente di marcio e non sono l'unico a pensarla così.
Prendo un ultimo tiro e getto via il mozzicone, passo una mano tra i capelli spettinandoli e tirandoli per la frustrazione

<<ho sbagliato, non avrei dovuto parlartene...>>

Lei scuote la testa e abbassa lo sguardo dispiaciuta

<<No Shane, ti chiedo scusa è che... non voglio vedere di nuovo Melody soffrire! Lei è come una sorella per me, so solo io e i suoi genitori cosa ha passato per quella brutta storia, sinceramente non mi va di vederla nuovamente distrutta. Per questo mi rifiuto di credere a tutto questo, anche se c'è evidentemente qualcosa sotto.>>

<<Melody sta soffrendo lo stesso... da quando è apparso Xander e ieri, cercando dei documenti ho trovato un ecografia...>>

Astrid alle mie parole sgrana gli occhi e si irrigidisce ulteriormente

<<T-tu... l'hai trovata? Quindi ora sai?>>

Annuisco debolmente e abbasso lo sguardo, il cuore si è appesantito ancora più di prima ripensando alla notte scorsa

<<non l'ho costretta a parlare, l'ha semplicemente fatto. È stato come vedere un fiume in piena straripare. Ha riversato fuori tutto il suo dolore, investendo anche me. È stata una notte infernale, non riuscivo a dormire perché avevo paura che potesse avere degli incubi, ma da quelli non posso proteggerla...>>

Astrid sta piangendo, io abbasso lo sguardo non sapendo più cosa dire, ma in fondo non credo servano più parole, lei sa.

<<Sei l'unico Shane, l'unico che possa aiutarla.>>

Annuisco consapevole, ma decido di rimanere in silenzio.
Alzo lo sguardo verso l'entrata dell'istituto e vedo in lontananza Derin che ci osserva con sguardo indagatore, una sigaretta penzola dalle sue labbra.
Aggrotto la fronte e stringo i pugni quando vedo che fa un sorrisetto di provocazione verso di me.
Astrid guarda il mio improvviso nervosismo e segue il mio sguardo per capire da cosa è provocato, poi alza gli occhi al cielo

<<Non farlo Shane, infastidiresti Melody inutilmente. Lei ha occhi solo per te.>>

Mi volto di scatto verso di lei e sento i muscoli distendersi un po'.
Già, questo lo so, ma il problema è un altro, temo che ci sia anche lui dietro tutta questa storia, ma decido di tenere questa cosa per me e rimango in silenzio annuendo alle sue parole.

<<bene, sarà meglio andare a lezione adesso.>>

Dice lei incamminandosi verso l'entrata, io metto le mani in tasca e mi incammino verso la lezione di letteratura.

****

Prendo posto al mio solito banco, Melody è già seduta al suo posto ed io mi sento leggermente confuso.
Mi aveva detto di voler rimanere a casa per riposare, quando è arrivata?

<<Ma Quando...>>

<<Ho cambiato idea... sento che se rimarrei a casa Penserei troppo e sinceramente, non mi va. >>

Annuisco guardandola attentamente, noto la stanchezza sul suo viso, le occhiaie mal coperte dal fondotinta sono ben visibili lo stesso, Le labbra appaiono lo stesso di un rosa intenso anche se un po' screpolate e i suoi capelli sono pettinati con cura nelle solite onde morbide che le incorniciano alla perfezione il volto.
Volge il suo sguardo verso di me e mi sorride dolcemente, anche se in maniera stanca.

<<Grazie per non avermi abbandonata tutta la notte, so che mi tenevi d'occhio.>>

Sento il calore irradiarsi dal collo fin su tutto il viso, e dalla leggera risata che cade dalle sue labbra capisco immediatamente di essere arrossito come una dannata quindicenne

<<uhm come fai a saperlo? Pensavo dormissi...>>

<<si dormivo, mi sono svegliata un paio di volte e ti ho visto sonnecchiare mentre eri rivolto verso di me, sollevato su un braccio. Poi hai passato una mano sul tuo viso e ho chiuso gli occhi, ho sentito il bacio che mi hai dato sulla fronte e le carezze che mi lasciavi sui capelli. Poi mi sono addormentata nuovamente.>>

Il calore che provavo poco prima aumenta a dismisura e sono costretto a sbottonare un paio di bottoni della camicia.
Lei ridacchia ancora, poggia la sua testa sulla mia spalla e la sento inspirare forte, il mio cuore accelera improvvisamente

<<Non vergognarti, hai fatto una cosa dolcissima.>>

Poggio una mano tra i suoi capelli e lei alza il viso fissando i suoi occhi nei miei, anche se stanchi sono limpidi di sincerità e gratitudine, ciò non fa che gonfiare il mio cuore di una sensazione bellissima e avvolgente, ciò che comunemente chiamiamo amore.
Le bacio la fronte e lei sorride ancora

<<Ti amo çılgın kız.>>

<<Anch'io, infinitamente.>>

Il nostro momento viene poi interrotto dal professore che entra Come una furia per il ritardo madornale con cui è arrivato

<<Maledizione al traffico! Prendete pagina 180 dal libro di letteratura ragazzi!>>

Così ci sistemiamo sulle nostre sedie e iniziamo la lezione.

****

<<Eccoci qua siamo arrivati, questa è casa di Connor.>>

Dice Francis sostando l'auto davanti al cancello in ferro battuto della enorme villa bianco ottico.

<<Come hai liquidato Melody?>>

Chiede poi curioso guardandomi, slaccio la cintura di sicurezza e scendo dalla macchina, lui fa lo stesso

<<ci ha pensato Astrid in realtà, andranno al centro commerciale a fare shopping, le ho chiesto se poteva distrarla un po'.>>

Lui annuisce e suona poi al citofono, aspettiamo un attimo prima che il cancello venga aperto e riveli un giardino immenso e curato nei minimi dettagli.
La siepe ai bordi è perfettamente squadrata e i fiori nelle aiuole sono coloratissimi e rigogliosi.
Una grande fontana in gesso bianco sta al centro del giardino, su di essa vi sono i putti che sputano acqua.
Ci avviciniamo alla scalinata della villa che ci porta al portone di ingresso e li ci accoglie un uomo alto quasi quanto me, totalmente pelato e dallo sguardo furbo

<<Connor! Vecchio mastrolindo come stai?>>

Dice Francis dandogli una pacca sulla spalla, io copro la faccia con l mano cercando in tutti i modi di nascondere la risata che minaccia di fuoriuscire dalla mia bocca, lui lo guarda storto e gli fa cenno di entrare

<<entra stronzo, prima che chiami Serkan e ti faccia sbranare le chiappe.>>

Sgrano gli occhi e Francis ridacchia facendosi strada all'interno della villa.

<<Piacere, tu devi essere Shane Blake, io sono Connor.>>

<<piacere mio Connor.>>

<<Sedetevi pure, volete un po' di whisky?>>

Annuiamo entrambi, mentre ci sediamo sul lussuoso divano in velluto rosso borgogna.

<<bene, ecco a voi.>>

Si siede sulla poltrona davanti a noi e sorseggia dal suo bicchiere, mentre il ghiaccio tintinna all'interno di esso

<<Non ho buone notizie ragazzi.>>

Drizzo la schiena sentendo i muscoli irrigidirsi ancora più di prima, sono venuto senza sperare troppo in buone notizie, quindi non mi stupisce più di tanto la cosa.

<<Vuota il sacco Connor.>>

Dice Francis mescolando il suo drink

<<parto col dirvi che non esiste nessun Xander Fox, o per lo meno non esiste dalla nascita, ma da due anni a questa parte per un cambio identità.>>

Stringo il bicchiere tra le mie mani tanto da far sbiancare le nocche, mentre lui prende un altro sorso e poi continua

<<Il ragazzo in questione ha avuto un incidente mortale o quasi. A quanto pare durante l'esame del cadavere in obitorio si sono accorti che il ragazzo respirava ancora, aveva profonde ferite lacero contuse al soma, trauma cranico grave , pneumotorace e frattura scomposta a tibia e perone sinistro.>>

<<Chi è il ragazzo Connor?>>

Chiedo poi con la gola talmente secca da avere la voce gracchiante

<<Il vero nome del ragazzo È Simon King.>>

Gelo, ecco cosa sento. Il gelo che entra dentro le mie vene e si spande per tutto il corpo.
La stretta sul bicchiere diventa troppo forte e questo si frantuma andando in mille pezzi, le schegge si infiltrano nella carne della mia mano mentre la stringo a pugno, ma il dolore sembra lontano ed esterno al mio corpo.
Simon, lui è Simon. Avevo ragione io.

<<Merda ragazzo! Ti sei fatto male? Hey! Rispondi!>>

Mi desto dai miei pensieri guardando Connor, il suo sguardo preoccupato è rivolto a me, guardo Francis e noto gli occhi sgranati e il viso pallido.

<<dobbiamo assolutamente pulire tutto questo casino sulla tua mano.>>

Annuisco e lascio che lui si prenda cura delle mie ferite, togliendo le schegge e disinfettando il tutto. Brucia da morire, ma il dolore fisico è nulla in confronto a quello che sento dentro.

<<mi perdoni Connor, giuro che ricomprerò il suo bicchiere.>>

Lui sorride beffardo e scuote la testa posando la cassetta nella credenza in cui l'ha presa.

<<credi che mi importi del bicchiere ragazzo?L'importante è che tu stia bene.>>

Dice poi sedendosi di nuovo di fronte a me, mentre la cameriera provvede a rimuovere gli ultimi cocci di vetro. Le rivolgo uno sguardo di scuse e lei sorride gentilmente.

<<perché c'è stato questo cambio di identità?>>

<<in realtà questo non lo sappiamo, sappiamo soltanto che il ragazzo è stato trasferito in fretta e furia in un altro ospedale su insistenza di un'infermiera che sembrava conoscerlo, e che quest'ultima abbia fornito i documenti con il nuovo nome e cognome. Successivamente, dopo mesi di riabilitazione la ragazza si è trasferita in un altro stato, portando il ragazzo con se.>>

Io e Francis ci guardiamo in faccia perplessi, ma un lampo in quel momento mi attraversa la mente, squarciando ogni dubbio per lasciar posto alla certezza

<<Connor, si conosce il nome di questa infermiera? Si chiamava per caso Araceli?>>

Lui sembra sorpreso dalla mia affermazione e annuisce secco

<<Si, si chiama proprio così.>>

Annuisco debolmente mentre Francis incredulo si passa una mano sul viso.

<<bene Connor, grazie per le informazioni, se mai dovessi aver bisogno del tuo aiuto non esiterò a contattarti nuovamente.>>

Lui annuisce facendomi un cenno di saluto

<<Felice di esservi stato d'aiuto.>>

Usciamo da casa sua in fretta e furia e ci fiondiamo in auto mentre io tengo la mano dolente, Francis mette in moto e parte per far ritorno

<<non ci posso credere, come diamine è possibile tutto ciò? Sembra di stare dentro ad un film!>>

<<già, puoi dirlo forte amico...>>

Dico accendendo una sigaretta

<<adesso dobbiamo scoprire perché È successo tutto questo.>>

Dice lui fregandomi la sigaretta accesa, lo guardo di sottecchi e me ne accendo un'altra, sbuffando il fumo fuori dal finestrino.

<<Quanto è vero che il mio nome è Shane Blake, scoprirò tutto, fosse l'ultima cosa che faccio.>>

Dico mentre fisso fuori dal finestrino il cielo imbrunirsi e le stelle far capolino.
Adesso che so la vera identità di Xander, non mi rimane altro che capire perché Araceli ha fatto una cosa simile e soprattutto chi ha fatto in modo che quel giorno ci incontrassimo in montagna.
Qualsiasi sia la ragione, Pagherà per quello che ha fatto patire a Melody in questi due anni.

Poi un ulteriore pensiero più forte di tutti gli altri serpeggia nella mia mente, incutendomi un gran timore.
Simon è vivo.
Se Simon è ancora è il suo più grande tormento, questo significa che lo ama ancora...
Così con il cuore pesante e pieno di sensi di colpa, decido che forse è meglio che lei non venga mai a sapere la verità...

****

SPAZIO AUTRICE

Salve a tutti/e cari lettori e lettrici.
Inizio innanzitutto facendovi gli auguri di un sereno anno nuovo (anche se in ritardo) e scusandomi per il ritardo mega galattico con la quale vi posto il capito, ma ho avuto un blocco assurdo.
Sono caduta in un vortice dalla quale è difficile uscire, la depressione.
Questa situazione del Covid mi ha stravolto la vita e degli attacchi di panico improvvisi mi assalgono rendendomi impossibile fare la qualsiasi.
È diventata una battaglia continua contro la paura, contro lo stress, contro ogni cosa! sento di avere un blocco dentro che a parole non riesco bene a spiegare, ti senti rinchiusa dentro ad una morsa che non ti lascia respirare e ti soffoca, Rendendo difficile scacciare i cattivi pensieri.
sto lottando per sconfiggere queste brutte sensazioni, per ritornare più forte di prima e per riprendere in mano la mia vita al meglio.

Detto questo, non voglio annoiarvi con i miei problemi, spero soltanto che siate ancora qui per leggere la storia di Shane e Melody e se ci sarete, non potrò far altro che ringraziarvi! ♥️
Buona lettura, al prossimo capitolo!
~Melany.~🌻

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