15º Capitolo
~Niente è più visibile di ciò che è nascosto.~
Pov Shane
Finalmente siamo in viaggio di ritorno verso casa, Melody stamani si è alzata col piede sbagliato, da quando ha messo piede fuori dal letto non fa altro che perdersi tra i suoi pensieri, lo sguardo vago e la mente chissà dove.
Non che ieri notte fosse più propensa a parlare comunque.
Accanto a me vedo Astrid che la fissa, nei suoi occhi azzurri scintilla preoccupazione, così sfrutto il fatto che Melody abbia le cuffie per poterle parlare
<<è da ieri notte che fa così, non so cosa le sia preso.>>
Le dico sottovoce, Astrid si volta verso di me e sospira
<<credo che questa storia di Xander l'abbia turbata parecchio Shane, forse è questo...>>
Scuoto la testa energicamente e lei appare confusa alla mia reazione
<<no Astrid, ieri notte le stavo raccontando la storia di Amore e Psiche, tutto andava bene, ma alla fine del racconto si è improvvisamente rabbuiata e per poco non è scoppiata in lacrime. So per certo che la storia di Xander l'ha turbata, ma ci dev'essere qualcos'altro.>>
Lei ci pensa un attimo su e poi sgrana gli occhi, come se avesse ricordato un particolare che le era sfuggito, la guardo in cerca di risposte e lei diventa inquieta, lei deve sapere qualcosa me lo sento
<<sai il motivo vero? Dimmelo!>>
Dico perentorio, lei scuote la testa in negazione, ma lo vedo dal suo sguardo sfuggente che mi sta nascondendo la verità
<<ti prego Astrid, mi fa sentire impotente il fatto di vederla star così e non poterla aiutare!>>
Sospira pesantemente e si volta verso di me, si ravvia una ciocca di capelli dietro l'orecchio e dopo svariati minuti di esitazione scuote la testa
<<non posso farlo Shay, non sono nemmeno sicura che sia quello che penso io. Non spetterebbe comunque a me dirtelo, deve essere lei a parlartene, sono cose molto personali e preferisco non violare la sua privacy.>>
Sospiro ed annuisco sconfitto, purtroppo ha ragione, sarà lei quando vorrà e se vorrà a parlarmene, per ora non posso far altro che arrovellarmi ed aspettare.
e
mentre lei rimane chiusa nel suo mondo con le cuffie alle orecchie e lo sguardo perso nel paesaggio fuori dal finestrino, io appoggio la mia testa indietro sulla spalliera, mentre l'autobus continua la sua corsa verso casa.
****
POV MELODY
sono di pessimo umore da stamani, non so davvero come fare per poter cambiare almeno un po' la situazione.
Shane non ha più proferito parola da ieri sera, probabilmente aspetta che sia io a fare il primo passo e sinceramente mi va bene così.
Odio quando le persone spingono troppo facendomi pressioni, mi mettono in soggezione faendomi chiudere di più a riccio, lui questo deve averlo capito e sinceramente, non posso che essere felice del fatto che rispetti i miei spazi e tempi.
Sospiro pesantemente sentendo ancora il peso di ieri sul petto, devo uscire a prendere una boccata d'aria, ho bisogno di sfogare tutto ciò che è represso in me e c'è soltanto una persona che può aiutarmi in tutto ciò, questa persona è Damian.
Indosso la giacca ed Esco di casa, mi dirigo verso la palestra a passo spedito mentre la sera inizia a calare e con essa il freddo che porta l'oscurità.
I miei pensieri vorticano dentro la mia testa come un vento di tempesta, i ricordi ritornano più dolorosi che mai e cerco di liberare la mente provando a pensare ad altro.
Arrivata davanti alla palestra varco la soglia e mi dirigo verso gli spogliatoi, mi cambio velocemente e mi dirigo verso Damian, che noto in fondo alla sala intento a sistemare i pesi.
<<Damian!>>
dico richiamando la sua attenzione, lui si volta e mi guarda sorpreso, non si aspettava di vedermi?
<<Sei già tornata?>>
annuisco e borbotto un "menomale" , lui mi fissa scettico e poi sospira, si dirige verso me lanciandomi un paio di guantoni, ha già capito che il mio umore non è dei migliori. sale sul ring indossando i para colpi e mi sorride dolcemente mettendosi in posizione
<<dacci detro baby.>>
dice poi scherzosamente, sorrido lievemente ed inizio a sferrare pugni, vedo il mio amico sgranare gli occhi e irrigidire le braccia ulteriormente
<<beh sembra più grave del solito...>>
sussurra aggrottando le sopracciglia, il mio sguardo si perde nel vuoto e nei miei occhi si susseguono una serie di immagini riguardanti gli ultimi giorni in montagna, la confusione mi assale facendomi esplodereun terribile mal di testa, Damian mi richiama ed io mi porto le mani alla testa serrando gli occhi. basta! non ne posso più di pensare!
caccio un urlo di esasperazione mista a rabbia ed inizio a sferrare colpi, che Lui para prontamente, non mi sono nemmeno accorta di star piangendo, finchè Damian mi prende per i polsi bloccandomi e guardandomi preoccupato
<<Melody, calma! hey...mi spieghi che succede?>>
mi accascio a terra e lui mi segue tenendomi ancora stretta, mi ritrovo a singhiozzare tra le sue braccia come una bambina, mentre lui mi accarezza i capelli rimanendo in silenzio e mi culla così, finché i miei tremiti cessano e il mio respiro torna nuovamente regolare, poi mi decido a parlare e vuoto il sacco raccontandogli ciò che è successo negli ultimi giorni e del ragazzo identico a Simon.
ad ogni parola che fuoriesce dalla mia bocca, sgrana gli occhi un po' di più.
<<ma che cazzo...è davvero incredibile!>>
esclama poi con la voce superiore di un'ottava, sento il mio cuore battere ancora furiosamente contro il mio petto, mi sento ancora un po' scombussolata dallo sfogo, ma più leggera rispetto a prima.
Non so più davvero cosa pensare, sembra che il fato abbia deciso di prendersi gioco di me!
Proprio quando provo ad essere felice, ecco che accade qualcosa che vuole tirarmi di nuovo giù nell'abisso.
<<Melody ascolta, guardami!>>
Alzo lo sguardo verso di lui, passandomi un braccio sul viso per togliere le lacrime, lui allunga le mani posizionandole sulle mie guance e mi guarda serio, i suoi occhi cerulei sembrano conoscere già tutto di me, anche le emozioni più profonde che provo in questo momento.
<<Non ti permettere! Non ho assolutamente intenzione di vederti andare in pezzi nuovamente, abbiamo fatto tanta strada da allora, non possiamo abbatterci, vedrai che risolveremo la cosa!>>
Annuisco tirando su col naso, sfilo i guantoni e mi ravvio i capelli.
Mi sento terribilmente stanca, ho bisogno di riposare e soprattutto, ho bisogno di vedere Shane.
<<già...si risolverà.>>
Dico scetticamente mentre lui si tira su in piedi, mi porge una mano sorridendomi ed io la afferro prontamente, Mi tira su e mi abbraccia ancora una volta
<<basta un po' di fiducia ragazza mia, prima o poi spunta sempre il sole.>>
Sorrido un po' più sinceramente stavolta, e allontanandomi dall'abbraccio lo guardo nuovamente negli occhi, dove trovo tutta la sicurezza che mi serve per tornare a casa dal mio Shane ed affrontare l'argomento spinoso che mi tormenta ormai da un bel po'.
<<Grazie Damian, grazie per esserci sempre.>>
Dico sinceramente, lui è l'angelo custode che mi ha tirato fuori dall'oblio.
Lì dove gli psicologi hanno fallito, lui ha saputo come gestire la situazione ed ha trionfato, facendo rinascere la grinta e la voglia di vivere che avevo perso.
<<Sono sempre qui piccoletta, pronto ad esserci e a combattere con te.>>
Lo abbraccio ancora e lo saluto, dirigendomi poi nello spogliatoio per recuperare tutte le mie cose, indosso velocemente il giubbino, imbraccio la borsa ed esco. fuori fa freddo in confronto a l'interno della sala pesi, infatti qualche brivido percorre la mia schiena, noto come Il cielo sia già scuro e una coltre di nubi inizia a coprire il manto di stelle rendendo l'aria umida.
Si avvicina l'inverno e con lui le giornate uggiose.
Mi affretto a percorrere la strada che mi porta verso casa, non ho portato un ombrello con me e l'ultima cosa che voglio è che la pioggia mi sorprenda.
Appena arrivo nel vialetto, percorro velocemente il breve tragitto verso l'entrata e varco il portone, ritrovandomi immersa nel calore del camino di casa mia.
Deve averlo acceso Shane...
Poso la borsa e la giacca su l'appendiabiti e mi guardo intorno alla ricerca del mio ragazzo.
Mi dirigo in cucina e prendo dal frigo una bottiglia d'acqua, ne bevo un cospicuo sorso per scacciare l'arsura e poi la poso nuovamente.
Decido di salire su in camera per cambiarmi e magari fare anche una doccia prima di parlare con Shay.
mentre salgo le scale noto che la luce del mio studio è accesa e la porta per metà aperta.
Dentro c'è Shane, sta davanti al mobile dei documenti e mi preoccupo un po' quando vedo il suo viso letteralmente pallido come un cencio.
Sposto poi la mia attenzione sul foglio che tiene tra le mani e capisco perché tanto stupore, ha in mano un'ecografia.
La mia.
<<Dove l'hai presa?>>
dico con il cuore a mille, lui sobbalza per la sorpresa e solleva le sopracciglia sgranando gli occhi, inizia poi a balbettare mordendosi il labbro.
sembra un bambino colto in flagrante con le mani nella marmellata.
sospiro pesantemente e tiro i capelli sentendo il peso di prima tornare nuovamente, più forte di prima, passo le mani sul mio viso e poi guardo Shane negli occhi, mi guarda e attende pazientemente che io inizi a parlare, così gli sorrido tristemente e gli faccio segno di seguirmi.
ci dirigiamo in camera da letto, lentamente mi dirigo verso la finestra e la apro, lasciando che l'aria fredda entri e possa un attimo raffreddare le emozioni che si stanno mescolando dentro me.
Mi siedo sul davanzale e lui fa lo stesso mettendosi di fronte a me, tiene ancora tra le mani il pezzetto di carta raffigurante la mia ecografia.
Gliela sfilo lentamente e la guardo sentendo un magone allo stomaco quando la guardo
<<ero al terzo mese di gravidanza, come puoi vedere era soltanto un fagiolino, ma si distinguono già le manine ed i piedini. -faccio una breve pausa per mandare giù il groppo che si è formato alla gola, prendo un profondo respiro rigirandomi tra le mani il foglietto- purtroppo non ho mai saputo della sua esistenza, ne sono venuta a conoscenza quando mi sono svegliata dal coma e il mio bambino purtroppo non ce l'ha fatta...>>
lo vedo sussultare alla mia rivelazione e boccheggiare come se gli mancasse l'aria, mi asciugo una lacrima e continuo il mio racconto
<È per questo che mi manca una parte importante di me Shane, non è solo la perdita di Simon in sé ad avermi devastata. il solo fatto di non aver potuto proteggere il mio bambino, di non averlo potuto conoscere e di non sapere nemmeno che lui fosse dentro di me...è come se fossi morta due volte. com'è possibile che qualcuno di cui non sapevi nemmeno l'esistenza possa mancarti come l'aria?>>
chiedo con la voce rotta dal pianto, mentre le lacrime cadono velocemente dai miei occhi e vanno a rigare le mie guance.
lui si avvicina a me e mi attira tra le sue braccia, il suo profumo familiare ha il sapore di casa e mi rilasso leggermente rilasciando un sospiro di sollievo quando le sue labbra si posano tra i miei capelli.
<<era e sarà per sempre una parte di te, per questo ne senti la mancanza mia dolce Melody. le tue ferite sono ancora fresche e ciò che hai vissuto in montagna ti ha destabilizzato portandoti nel passato. datti tempo piccola mia, un passo alla volta e vedrai che tutto tornerà al proprio posto. le ferite guariranno, ma devi darti del tempo.>>
dice lui cullandomi dolcemente, sento il mio cuore battere come impazzito quando porta la mia mano sulla sua bocca e ne bacia il dorso e poi la porta sul suo petto, proprio all'altezza del cuore
<<non pensare a come sarebbe potuto essere, perchè impazziresti solamente. pensa solo al presente, il futuro potrai costruirlo come vorrai.>>
<< ma non sempre tutto va come vogliamo Shay...>>
<<lo so, ma cosa preferisci: rimanere a crogiolarti nel passato per una cosa che non potrà mai ritornare oppure pianificare il tuo presente come meglio puoi e pensare ad un eventuale futuro più o meno prossimo e sicuro?>>
Sollevo lo sguardo e i suoi occhi scuri come la notte incontrano i miei, risplendendo di luce propria come due stelle nella notte.
Sorrido, stavolta sinceramente e lui mi imita baciandomi poi la fronte.
<<il tuo sorriso vale più di mille parole çılgın kız.>>
dice poi accarezzandomi ancora i capelli, prende poi le sigarette e io ne sfilo una quando me la offre, le accendiamo e il fumo inizia ad aleggiare nell'aria, un tuono in lontananza rompe il silenzio, tra poco inizierà il temporale.
E mentre continuo a bearmi del suo calore che mi avvolge, sorrido spontaneamente sentendo che il mio umore dopo aver parlato con lui è migliorato notevolmente, lui mi guarda aggrottando le sopracciglia confuso, ma al contempo felice di vedermi sorridere nuovamente
<<vorresti sentire una storia?>>
dico alzando la testa, lui sorride ancora di più se possibile e annuisce posandomi un altro bacio sulla fronte
<<spara.>>
sbuffo fuori il fumo e getto via il mozzicone, e mentre la pioggia inizia a scendere lavando via ogni impurità, io mi sento improvvisamente più leggera per aver parlato del mio grande dolore con lui, consapevole del fatto che da oggi vivrò il mio presente, perchè amo Shane ed è l'unico che voglio al mio fianco.
********
~SPAZIO AUTRICE~
Perdonate il ritardo madornale, matra video lezioni e stressvari, completare questo capitolo mi è sembrato praticamente impossibile!
come state passando voi questo periodo?
io abbastanza male, odio tutta questa situazione, odio il covid ed odio il fatto di aver paura di poter contrarre la malattia e trasmetterla alle persone che amo...
l'unica mia distrazione? scrivere per voi!
grazie per i complimenti, grazie per la pazienza che impiegate per attendere ogni capitolo con ansia,
ma grazie soprattutto per non aver mollato la storia sapendo che è ancora in creazione.
semplicemente grazie per tutto!
al prossimo capitolo!
PS: scusate in anticipo per gli errori!
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