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Le mani, ormai screpolate sulla dura roccia, bruciavano dal dolore.

Eravamo a diversi metri da terra e non sapevo per quanto ancora avrei retto lungo la dura salita imposta. Il sole batteva sulle nostre teste, mentre in lontananza nuvole cariche di pioggia si avvicinavano piano. Michele mi era accanto, ma non poteva far nulla per rincuorarmi. Eravamo intrappolati tra quelle pietre. - Vinniger! - Urlò una voce di donna, sempre più distante da noi. - Dovete andare più veloci! - Ripetè traducendo, una voce più giovane e maschile. Potevo infatti intravedere nella foschia, la magra figura di un ragazzo. I capelli corti e scuri sulla testa, mentre i suoi occhi ci osservavano da lontano. Dan, alla mia sinistra, sbuffò. - Ma chi si crede di essere? - Chiese irato, affrettandosi nella salita per raggiungerlo. Infatti tra i due sembrava essere nata una sfida silenziosa il giorno precedente, appena i loro sguardi si erano incontrati. Il ragazzo si poteva riconoscere per la sua carnagione scura e le sue bellissime iridi color dell'oro. Si era presentato a Madame Viviane con un'elegante completo nero, presentandosi come traduttore ed amico della donna appena arrivata, Faizah. La Madame era rimasta affascinata dai modi del ragazzo, che si era inchinato facendole il baciamano. - Semplicemente Gabriele. - Aveva detto. Da quel momento Dan sembrava costantemente in lotta con se stesso, nel tentativo di superare Gabriele. A volte lo si vedeva con una sigaretta in mano, con l'aria stanca ed afflitta. In quei rari istanti sembrava un'uomo impotente alle imposizioni della vita, ma in quel momento era nel pieno delle sue funzioni, impartendoci ordini da una cima. Le mani iniziarono improvvisamente a sudare, diminuendo l'attrito e la stabilità sulla roccia, trovandomi in pochi secondi aggrappata saldamente a Michele. Con fatica mi sollevò per il braccio con cui mi stava reggendo e ringraziandolo a gesti, proseguimmo a stenti la salita.

***

Arrivammo alla cima nel tardo pomeriggio, ma per Faizah l'esercitazione era appena cominciata. - Staan op! Nou hardloop ons! - Urlò, stringendo ferocemente il manico della sua spada. - Alzatevi e correte! - Ordinò imperioso traducendo. Vidi distintamente Dan stringere i denti, per poi correre nella fitta ed ombrosa foresta. Sorrisi. Non avrò problemi tra questi arbusti, vi ho abitato per mesi in condizioni estreme. Intorno a me una cinquantina di ragazzi iniziò a correre, nonostante fossero già stanchi e stremati per la salita. Partii seguendoli. Dan e Gabriele erano in testa, mentre Faizah restava indietro per tenere d'occhio il gruppo, consci di rischiare di essere visti o attaccati dal nuovo nemico che pian piano si avvicinava.

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