_21_

Lo guardai sbalordita.
Uscire? Al bar?
Michele, vedendo la mia espressione, rise di cuore; mentre fuori la neve continuava cadere piano. - Tranquilla! Puoi usare la collana per nasconderti! Lo beviamo nella foresta. - Disse sorridente e sereno nel suo caldo maglione. I capelli biondi e ricci formavano una corona intorno alla sua testa, mentre il suo animale totem nuotava ancora sbizzarrito nella bottiglietta di plastica.

Annuii, fidandomi del suo piano e sorridendogli a mia volta.

***

Correvamo come pazzi sulla strada sterrata, mentre la bici di Michele schiacciava la neve appena caduta, sciogliendosi sul sale. Chiunque ci vedesse da lontano poteva vedere un ragazzino che sfrecciava veloce sulla strada, mentre nel porta-bottiglie luccicava un piccolo pesciolino dorato. Ma se mi fossi tolta la collana dal collo, la mia figura poteva apparire stretta saldamente a Michele, spaventata dalla velocità della discesa. I capelli volavano scomposti mentre ci inclinavamo ad una curva, mostrandoci le prime case della città. - Sei pazzo! - Urlai fuori di me ridendo. - Reggiti! - La voce di Michele mi arrivò ovattata, mentre passavamo sui dossi di una stradina di campagna, poco prima di entrare nelle prime strette vie della città. Mi tenni a lui con forza. Le mie braccia strette intorno alla sua vita. Arrossii al pensiero.

Ci fermammo con uno schianto sonoro. I freni della bici che lottavano contro l'attrito dello sterrato. La montatura degli occhiali saltò sul suo naso, ricoperto dalle lentiggini. - Eccoci. - Sussurrò mentre scendevo dalla bici.

Una vecchia insegna rovinata, veniva illuminata da piccoli neon verdi, mentre dai vetri del negozio su potevano vedere i clienti indaffarati a gustarsi una buona tazza di caffè. Entrati un forte odore di cornetti e cioccolata invase le mie narici, accendendo il desiderio di addentare una delle tante torte esposte. - Due cappuccini e due brioche al cioccolato da portare via, per favore. - Chiese al Barman davanti a noi. Era un ragazzo sulla ventina, i capelli neri brizzolati e due grandi occhi gentili, guardarono Michele con un ampio sorriso. - Affamato più del solito? - Chiese, mentre preparava i due cappuccini. - No, un appuntamento. - Rispose Michele con un ampio sorriso. Immediatamente arrossii. - Com'è? Carina? - Chiese nuovamente, mentre metteva un po' di cannella sulla panna appena versata. L'imbarazzo aumentava con i secondi, mentre alcuni signori anziani intorno a noi lo fissavano sorridenti. - Ah la gioventù. - Sentì sussurrare alle mie spalle, mentre il mio accompagnatore rispondeva alla domanda. - Molto. - Il suo sorriso mi parve aumentare, mentre nel mio cuore un treno correva impazzito. - Ecco a te. - Disse il Barman mentre porgeva un sacchetto beige a Michele. Lo vidi rovistare nelle tasche per qualche minuto, per poi appoggiare sul bancone una banconota da venti euro. In quel momento, dalla tasca gli cadde una fotografia, che presto si spinse a raccogliere per poi rinfilare nella tasca. Un volto pallido e dei capelli bianchi, caddero nei jeans, facendomi sbiancare in pochissimi istanti. - Ecco a te il resto e buona fortuna! - Disse energico il ragazzo davanti a noi, facendo un occhiolino a Michele, che imbarazzato uscii di fretta dal Bar. Chiusi la porta sentendo le risate di alcuni anziani accanto a me, il naso immerso nel giornale dello sport.

Michele era già salito sulla bici, mentre con volto arrossato sistemava il manubrio della bicicletta, tenendo nella mano destra il sacchetto. Poco dopo già sfrecciavamo spediti verso la foresta, mentre in testa l'immagine di quella donna riappariva sempre più nitida.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top