Sempre di domenica.



Ho passato gli ultimi giorni a piangere, a fissare il vuoto e a pentirmi di aver lasciato Andrea pur sapendo di aver fatto bene, i miei pensieri si contraddicono in questo momento. Vorrei tornare da lui per smettere di soffrire, continuo a prendere in mano il telefono per mandargli un messaggio ma poi mi blocco spinta da qualche momento di lucidità.

Oggi è domenica, mi sono domandata a lungo se fosse il caso di uscire con Marco visto il mio stato d'animo. Alla fine ho deciso che almeno per un giorno  metterò tutto da parte e vivrò la giornata con leggerezza.  So cosa state pensando, no, non esco con Marco perché voglio andarci a letto assieme o per sostituire Andrea, è solamente un amico e come tali ci comporteremo, in fondo anche lui è solo e non è così semplice dalle nostre parti trovare giovani che abbiano la passione per la montagna.

Alle 7.00 siamo già in auto, Marco inserisce un audiocassetta nella radio (vi ho già detto che la sua macchina è un vecchio catorcio),  con registrate le musiche degli ultimi balli che abbiamo imparato. Ad un certo punto la cassetta finisce e la stazione radio trasmette vecchie canzoni. Parte Sempre di domenica di Silvestri, ci mettiamo a cantarla a squarciagola, non mi piace questa canzone ma sarà l'atmosfera allegra che si è creata che mi fa venire tutta questa voglia di cantare. 

Solo una volta arrivati al bosco mi accorgo dell'abbigliamento di Marco, indossa un vecchio maglione enorme e dei pantaloni sformati, diciamo che lo stile non è il suo forte ma è senza dubbio un uomo galante, non mi ha mai permesso di pagare, mi accompagna a prendere l'auto al parcheggio, non manca mai di fare qualche complimento educato. Se solo fosse un po' più giovane potrei farci un pensierino quando avrò superato la rottura con Andrea. Un uomo della sua età non sarà mai interessato a una ragazzina come me e tra i miei coetanei è davvero difficile trovare persone così. Melissa ma che pensieri ti fai? non hai ancora superato un relazione che già pensi di buttarti in un altra? datti una calmata! 

Camminiamo tra gli alberi, c'è quel profumo tipico di sottobosco che mi fa tornare alla mente a quando ero piccolina e assieme ai miei andavamo a passeggiare in montagna, con il pranzo a sacco nello zaino preparato da mia mamma. Ricordo ancora il sapore delle rosette ripiene di mortadella e cipolline. Era il panino preferito di mio nonno e quando facevamo le gite con tutta la famiglia mia mamma li preparava appositamente per lui. Ognuno era specializzato in qualcosa, mia nonna preparava l'insalata di riso, mia zia la crostata, l'altra zia la macedonia di frutta, i nonni paterni portavano l'insalata di patate e pollo. Era sempre una gran festa, ricordo le risate, il termos gigante pieno di caffè che a fine del pic- nic spuntava sempre fuori, non ho mai capito dove lo nascondessero. La voce di Marco mi risveglia dal mio sogno ad occhi aperti "Hai fame? conosco una malga che possiamo raggiungere facilmente anche a piedi che ha dei formaggi ottimi, e se abbiamo fortuna hanno anche il latte appena munto." Sono in estasi per l'idea, credo di non aver mai mangiato in malga e sono molto curiosa di incontrare da vicino le mucche. 

Dopo un ora e mezza di cammino raggiungiamo la malga "bhe non era proprio così vicino" protesto. Marco ride "vedrai che lo sforzo ne varrà la pena". "Ma dobbiamo passare in mezzo alle mucche per raggiungere l'ingresso!" esclamo tutta felice. Inizio ad attraversare il pascolo davanti alla malga, le mucche mi si avvicinano curiose e io dispenso carezze, una mucca mi lecca il braccio, io scoppio a ridere per il solletico. Sto ignorando Marco che mi rimprovera, a quanto pare ha paura delle mucche.

Mezz'ora dopo siamo finalmente seduti al tavolo, Marco mi ci ha praticamente dovuta trascinare. Mi stavo divertendo un mondo in mezzo alle mucche e tutta la stanchezza è scomparsa all'improvviso.

Melissa - " Avevi ragione la fatica è stata totalmente ricompensata!"

Marco - "Ma se ancora non abbiamo mangiato?"

Melissa -" Vero la le mucche sono meravigliose"

Marco - "ok mi arrendo" dice ridendo

Ho divorato il pranzo, era assolutamente fantastico, rustico come piace a me, niente argenteria o etichetta da seguire, la gente che arriva qui non ha la piega ai capelli appena fatta ne indossa abiti da sera, indubbiamente sono questi i posti in cui mi sento a mio agio.

Si lo ammetto mi piace la montagna, sono vecchia dentro, al mare c'è troppa confusione e non sopporto le persone che camminano senza prestare attenzione sollevando tutta la sabbia, ne i bambini che giocando a pallone ti colpiscono mentre al sole stai dormendo. Il mare mi piace d'inverno, poca gente e cielo limpido, mi spiace solo non poter godere del sole che bacia la pelle.

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