San Valentino
Oggi è il giorno di San Valentino, non ci ho mai tenuto a festeggiarlo, ho sempre pensato che fosse una cosa nata per il consumismo.
Mi piace fare l'alternativa in queste occasioni, essere quella che è diversa, quella che non deve a tutti i costi omologarsi alla massa.
La verità però è che questa giornata mi rende ancora più triste, la mente va ad un anno fa, quando festeggiavo per la prima volta un San Valentino. Marco a differenza mia ci tiene alle ricorrenze, compleanni, anniversari così avevo deciso di organizzare una cena romantica a lume di candela. Per mia fortuna quel giorno non avevo dovuto lavorare così sono riuscita ad andare a fare la spesa e cucinare tutto di nascosto.
Il menù faceva concorrenza a quello di un ristorante stellato: antipasto a base di prosecco e crostini al salmone, risotto alle fragole e gamberetti, insalata di mare e per concludere tortino caldo al cioccolato. Avevo anche apparecchiato la tavola come nelle grandi occasioni e disseminato sulla tovaglia cuoricini rossi. La mia sorpresa aveva riscosso un grande successo, che serata meravigliosa avevamo passato.
La tristezza mi travolge, non mi sembra possibile che sia finito tutto così.
Sto continuando ad andare in terapia, mi è di enorme aiuto, posso dire che mi sta salvando la vita, se non ho finito per farmi del male fisico è proprio grazie alla psicologa, sto imparando a conoscere altri lati di me, sto imparando che posso trovare la forza per andare avanti, giorno dopo giorno, passo dopo passo. Una cosa che mi ha consigliato di fare è di dare un nome al feto.
Questo dovrebbe aiutarmi a rendere tutto più reale a non identificarlo come un ammasso di cellule malate. Qualora dovessi decidere di abortire l'avergli attribuito un identità renderà più facile anche il processo di accettazione del lutto.
Non sono troppo sicura sia una cosa saggia, comunque il nome che vorrei dargli è Enea, un nome antico e poco diffuso, a Marco ovviamente non piace, lui avrebbe voluto dargli un nome biblico. Possibile che per quell'uomo ruoti tutto attorno alla religione? Quando ci siamo conosciuti non era così, aveva il fascino del ribelle a cui piace bere qualche birra di troppo, fare tardi con gli amici, aveva la fama di persona poco affidabile ed invece ora sembra quasi pronto a prendere i voti per diventare prete.
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Mi sforzo tutti i giorni di mangiare qualcosina, nonostante la nausea, nonostante io mi veda sempre più grassa. Sto iniziando ad avere difficoltà a capire se la nausea è data dalla gravidanza o dalla mia testa, se è più che altro un problema psicologico perché nei rari momenti in cui non sono troppo giù di morale mi riesce più facile mangiare, lo stomaco smette di essere rigido e piccolo.
Mi sforzo anche di fare qualcosa in casa, non ne posso più di sentire mia madre che si lamenta perché passo tutto il tempo sul divano quindi ci provo a rimboccarmi le maniche e sconfiggere l'apatia che mi avvolge.
Mi sembra che la mia figura sia circondata da un alone nero, come in un cortometraggio vedo la mia sagoma muoversi in mezzo ad un mondo colorato, ma tutto ciò a cui mi avvicino ingrigisce.
Nonostante Melissa stia ancora parecchio male e non abbia preso decisioni sembra che finalmente inizi a prendere il contatto con la realtà.
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