Postfazione
Dopo 32 capitoli eccomi qui per i saluti ed i ringraziamenti. Solitamente in fondo ai libri si ringraziano tutti quelli che ne hanno reso possibile l'esistenza, in questo caso concluderò in maniera differente.
Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini in quel momento buio della mia vita, anche solo con un abbraccio virtuale. Per chi non l'avesse capito la protagonista di questa storia sono io, l'ho voluta scrivere in maniera anonima per tutelarmi.
Sono passati parecchi anni e devo ammettere che non ho ancora superato del tutto il trauma che mi ha lasciato questa esperienza, perché si tratta di un trauma a tutti gli effetti.
A distanza di anni sono tornata in terapia per affrontare altre problematiche ed ho deciso che era arrivato il momento di aprire il cassetto che conteneva il diario con la foglia d'acero. Non volevo un giorno pentirmi di non aver avuto figli solo perché troppo codarda per affrontare i miei demoni.
In questi anni ci sono ancora stati momenti in cui ho sofferto per l'ivg in particolare quando le amiche mi annunciavano una loro gravidanza. Piano piano ho imparato a gestire e contenere il dolore e le emozioni. Non mi sono mai pentita delle decisioni che ho preso, ora sono sicura delle ragioni per cui non voglio figli e la mia depressione in gravidanza non è la ragione principale.
In quel momento io avevo un terribile bisogno d'aiuto, avevo bisogno di sapere che non ero sola. La mia decisione l'avevo presa e ne ero convinta ma ero terrorizzata delle conseguenze, di peggiorare il mio stato d'animo, e trovare moralismi o persone che mi dicevano "poi te ne penti, poi sarà peggio" non mi era d'aiuto. Ma la vita è fatta anche di questo non sempre hai vicino le persone giuste, quindi è importante anche rivolgersi a un professionista, e non tutti gli psicologi sono uguali, dobbiamo scoprire quello più adatto a noi.
Una foglia di acero ora è impressa nella mia pelle per ricordarmi che se sono riuscita a superare questo dolore posso farcela a superare tanti altri momenti bui. Non sono diventata coraggiosa come credevo, sono sempre io la solita Melissa con qualche cicatrice e qualche capello bianco in più, ed in fondo ne sono contenta.
Sia chiaro con questo racconto non voglio spingere nessuno ad abortire anzi, credo che in molti caso non sia la scelta giusta, ma vorrei indurvi a riflettere prima di dare un consiglio o un opinione su una determinata situazione, su cosa vogliono LORO senza che prendano decisioni perché la mamma gli ha detto di fare così, perché il ragazzo ha detto che altrimenti la lascia ecc.
Per molte donne un figlio è tutto, e non fatico a crederci, ma altre non lo desiderano proprio, oppure non lo desiderano in quel momento, è sbagliato generalizzare... io non sono una "creatura mitica" ...io sono IO e sono orgogliosa di come sono con tutti i miei difetti.
Tranquilli vi aggiorno anche sui vari personaggi. Partiamo dal più importante Mirtillo, mi è stato accanto ancora per qualche anno purtroppo poi ci ha lasciato a seguito di un tumore, il nostro legame era diventato ancora più forte.
Con Silvia dopo un avvicinamento e aver creduto di aver recuperato l'amicizia ci siamo piano piano allontanate, siamo diventate due persone molto diverse, ma saltuariamente ci sentiamo con piacere. Dopo anni ha comunque ammesso anche lei che la mia fosse la scelta giusta per tutta la mia situazione, non credevo alle mie orecchie.
Andrea è sempre il solito, con lui è difficile avere un rapporto di amicizia, ha ancora la passione per le moto ed ogni tanto usciamo a prenderci una birra. Lui è "il tipo" a cui so di poter dire tutto, credo sia la persona con al mentalità più aperta che conosco e capace ti tenere i segreti.
Non vivo più con i miei genitori e questo rende i miei rapporti con loro decisamente più sereni. So che avrebbero desiderato diventare nonni ma non mi hanno mai messo pressioni addosso, di Marco e dell'ivg non abbiamo più parlato.
Marco si è sposato, l'ho incontrato qualche volta per sbaglio intento a giocare alla famigliola felice, con bimbo urlante seguito e moglie con la ricrescita, si veste ancora fuori moda. Non ci siamo più rivolti il saluto o la parola.
Ringrazio di cuore chiunque mi abbia letto fino a qui, ci si legge in giro!
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