Il Santuario



Per chi non lo sapesse nel video c'è un pezzettino del film Viaggi di nozze di Carlo Verdone, in particolare la storia tra Fosca e Raniero, credo rappresenti alla perfezione il capitolo precedente, l'ho voluto pubblicare ora per non creare spoiler. Se non conoscete questo film, VERGOGNATEVI e correte a vederlo!

I giorni passano ma il mio umore non migliora, non ho voglia di fare nulla, mi trascino da una poltrona all'altra, sono senza energia, mi sento apatica. Marco mi dice "Preparati, che usciamo, ti porto in un posto". Ho i capelli unti, non ho nessuna voglia di togliermi il pigiama che porto da tre giorni consecutivi. Sono sempre stata molto attenta alla mia igiene personale, ma che mi sta succedendo?

Il bagno è al piano superiore, faccio le scale con lentezza, sfioro lo corrimano in legno, mi è sempre piaciuto accarezzare gli intarsi che ha all'inizio e alla fine. Percorro con il dito la linea che corre sul fianco del mancorrente (si chiama davvero così il corrimano, ho dovuto "Googlerarlo" perché non lo sapevo, e voi?), mi fermo a metà scala a riprendere fiato. Quando faccio uno sforzo fisico seppur poco impegnativo mi vengono le contrazioni. La prossima settimana devo parlarne con la ginecologa. 

Raggiungo il bagno, butto distrattamente i vestiti sul pavimento ed entro in doccia. L'acqua calda mi scorre ma non porta via i miei pensieri. Al contatto con l'acqua il mio corpo reagisce, i capezzoli si inturgidiscono, gli ormoni si stanno svegliando. Mi sfioro con la mano linterno coscia, sento il desiderio salire dentro di me. Sono viva allora! non sono un involucro vuoto, decido di darmi piacere. Era da tanto che non lo facevo, perché mai avrei dovuto, convivo, oltretutto a lui non fa piacere che io lo faccia da sola perché siamo una coppia. Voglio dimostrarmi che mi voglio bene e continuo a solleticare la clitoride fino a raggiungere il culmine, un orgasmo mi travolge. Non è come al solito è più potente, ho fatto proprio bene ad assecondarmi.

Indosso una tuta, non ho nessuna voglia di abbinare vestiti o indossare dei jeans che mi stringono. Asciugo i capelli in maniera disordinata, tanto poi li raccoglierò con una coda. Ci ho impiegato un po' più del previsto ma sono pronta.

In auto chiedo a Marco dove stiamo andando, "al Santuario della Madonna per ringraziare della grazia ricevuta e per chiedere che tutto vada bene". Ma fa sul serio? Mi sento senza parole, non mi sento capita, lui mi porta al santuario quando avrei solo un gran bisogno di distrarmi e non pensare anche solo per un paio d'ore che sono incinta. Mi sembra di essere come Fosca la moglie del professor Raniero Cotti Borroni direttamente dal film Viaggi di nozze di Carlo Verdone.

Dopo quello che ho fatto poco fa in bagno mi sento inadeguata in questo posto, se solo i fedeli qui presenti sapessero. Le persone in silenzio e in file ordinate camminano costeggiando le pareti del santuario che sono interamente ricoperte da cornicette, cuoricini in argento, drappi ricamati, foto di neonati, qua è là c'è qualche foglio con la spiegazione della grazia ricevuta. Non sono particolarmente credente lo ammetto ma essere in questo posto mi fa ancora più dubitare dell'esistenza di un Dio. Mi fa venire la pelle d'oca guardare le foto di gente ferita in incidenti automobilisti. Trovo tutto così macabro.

Ed eccoci alla fine anche di questo capitolo, stavolta con qualche nota in più, sparsa anche in mezzo al testo. 

Ps. Scherzavo all'inizio, probabilmente molti di voi sono troppo giovani per aver visto quel film,ma lo consiglio comunque.

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