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Passarono pochi mesi e il giorno del parto arrivò, Error portò subito Ink da Science che lo portò in sala parto con Error che osservava senza sapere cosa fare.
Ci vollero alcune ore ma alla fine venne alla luce un piccolo scheletro nero, esattamente come Error, ma con delle linee verdi anziché blu.
Science pulì con cura il bambino e gli fece velocemente dei controlli per poi darlo in braccio ad Ink che lo strinse a sè felice anche se stanco.
Error invece appena vide il bambino gridare, muoversi appena, sentì la sua anima sussultare, non pensava di sentire un calore simile alla vista di un mucchietto d'ossa così piccolo.
Lo fissava quasi stupito di vedere quella piccola creatura cominciare a calmarsi sentendo il contatto con la "mamma".
"Questo... È mio figlio... Io ed Ink siamo genitori ora..." Era questo l'unico pensiero che riusciva ad avere nella mente mentre osservava la sua nuova famiglia.
Da quanto non aveva una famiglia? Per quanto tempo era rimasto da solo?
Non importava ormai, non importava più.
Ink era troppo stanco e così lasciò il figlio ad Error che lo prese in braccio con le mani tremanti, lo tenne con una delicatezza allarmante, non era abituato a stare tanto attento, neppure con Ink dato che era forte, tranne ovviamente nel periodo in cui aspettava Gradient.
Già, essendo un maschietto il suo nome fu quello scelto da Error e ciò lo rese anche un po' fiero, senza neanche vederlo aveva scelto un nome che trovava gli stesse bene.
<Il bambino è in perfetta salute ed Ink deve solo riposarsi un po', ma anche lui sta bene> lo informò Science facendo tornare il distruttore alla realtà.
<Io... Bene... Molto bene>
<Tutto bene Error?> Chiese lo scienziato notando lo sguardo perso di Error.
Lui sospirò, osservò il figlio che dormiva beatamente tra le sue braccia e gli accarezzò una guancia con un dito <sì... Solo... Non avrei mai immaginato che un giorno avrei tenuto tra le braccia il figlio mio e del mio ex nemico>
<Immagino che sia un cambiamento radicale in effetti, prima desideravi la sua morte e ora... Hai pure creato una vita assieme a lui> commentò Science con un leggero sorriso.
A quel punto Error notò qualcosa che prima non aveva notato <ma... Hai partorito anche tu o sbaglio? Non hai più la pancia magica>
<Eh? Ah sì, un paio di settimane fa, mi sono ripreso da poco in effetti...> Rispose ridacchiando leggermente.
<E ora dov'è?> Domandò Error, non sapeva neanche lui perché stesse cercando di fare conversazione.
<Ovviamente se ne sta occupando Fell> rispose Science sorridendo.
<Ah... E... Se la cava bene?>
Ma a quella domanda Science non rispose, gli fece cenno di seguirlo e lo portò davanti ad una porta, prima di farlo entrare sbirciò per poi fargli segno di fare silenzio, il perché Error lo capì solo quando entrarono, Fell era mezzo sdraiato su una poltrona e teneva in braccio non uno da due bambini, uno era uno scheltrino poco più grande di Gradient mentre l'altro Error lo riconobbe subito, era Néon, la figlia che Science aveva avuto da Fresh in un incidente in laboratorio, Fell dormiva tenendo entrambi in modo saldo, assicurandosi che non cadessero e che rimanessero vicino a lui.
<Fell si è dimostrato un bravo padre, sia per Alex sia per Néon, ama entrambi allo stesso modo e non lascerà mai che qualcuno faccia loro del male, anche se Néon non è sua figlia Fell la considera tale e anche Néon lo ha accettato senza problemi come padre> disse alla fine Science, sottovoce e sorridendo vedendo la sua famiglia che dormiva tanto beatamente.
Quando Ink si fu ripreso la nuova famiglia tornò a casa, dove impararono a prendersi cura del piccolo Gradient, per Error non fu molto semplice, non aveva pazienza e sentire il bambino piangere lo faceva innervosire perché aveva difficoltà nel farlo calmare, per fortuna c'era Ink sempre pronto ad aiutarlo e mostrargli come fare, così Error iniziò a migliorare nel prendersi cura del figlio, addirittura Ink potè fare il suo solito giro di controllo degli au e lasciare Error da solo con il bambino senza paura che il distruttore potesse impazzire e fare un disastro.
Anzi a volte tornava a casa e trovava Error e Gradient dormire beatamente, entrambi esausti per due motivi diversi, Ink sorrideva ogni volta a quella vista per poi prendere Gradient, metterlo nella culla per poi mettersi a dormire assieme ad Error.
Passarono quattro anni abbastanza allegramente, Gradient crebbe amato da entrambi nonostante il carattere di Error, ma poi qualcosa turbò l'equilibrio che si era formato, l'arrivo di un nuovo componente.
Fu Science a portarlo a casa loro, era uno scheletro di sei anni nero e la testa sembrava composta da una massa di inchiostro che continuava a cambiare forma, pareva piuttosto timido e spaventato, si stringeva a Science perché non riusciva a capire cosa stesse succedendo.
<Dream ha trovato questo bambino da solo nel void, me lo ha portato per capire chi fossero i suoi genitori e a quanto pare è nato dall'unione dell'inchiostro di Ink e dei fili di Error> spiegò riuscendo a farlo scendere.
<Quindi... È rimasto per sei anni da solo? Come ha fatto a sopravvivere?> Domandò Ink cercando di accarezzare il bambino per tranquillizzarlo ma lui si nascose dietro il camice di Science.
<Non lo so, forse ha trovato un modo per nutrirsi, dopotutto è nato in modo non convenzionale, anche la sua anima non è una normale anima, ha la stessa forma di un punto di salvataggio> rispose Science facendolo uscire dal suo nascondiglio e poi spiegargli: <loro sono la tua famiglia, sono la tua mamma, il tuo papà e tuo fratello> disse indicando Ink, Error e Gradient che però osservava il nuovo arrivato con uno sguardo tutt'altro che felice.
Per lui era un intruso, non solo perché non voleva un fratello ma era chiaramente più grande di lui, quindi non voleva affatto che si unisse a loro.
Ink osservò il piccolo bambino <direi di trovargli un nome no?> Poi guardò Science <ma sa parlare?>
<Credo che abbia imparato vedendo gli au, visto che può viaggiare per le dimensioni> rispose Science che per esaminarlo era riuscito a conquistare la sua fiducia e a comunicare con lui <ma è piuttosto schivo, penso che non sia abituato ad interagire con le persone> aggiunse.
Ink lo guardò sorridendo dolcemente mentre il bambino gli si avvicinava incuriosito con l'occhio che cambiava forma proprio come quelli di Ink <Paperjam, ti piace come nome?> Domandò poi.
Il bimbo annuì sorridendo un po' e alla fine entrò nella sua nuova casa per conoscere la sua famiglia
continua
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