Capitolo 10


In guerra con il mondo



Giunti alla fine del bosco tetro, i tre compagni oltrepassarono, squarciandolo, lo specchio di luce che portava finalmente all'esterno. Si trovarono ad pochissimi chilometri dai sobborghi della tanto agognata Draft City, "la città dell'inganno".

"L'Hellaway è un posto davvero strano", sembrava pensare Seph. Effettivamente lo era. Era anche solo difficile immaginare, per chi era abituato a vivere nella grande, moderna e frenetica capitale della Nazione, una regione così sconfinata e selvaggia come quella in cui si trovava il giovane soldato. Hellaway, però, non era una regione atipica solo per la sua dimensione, ma anche e soprattutto per la sua natura e conformazione, che le permettevano di passare da passaggi aridi e desertici a rigogliose aree boschive, il tutto nel giro di pochi chilometri. Inoltre, cosa ancora più curiosa delle altre, il passaggio da una zona all'altra repentino, un taglio secco. Era proprio questo stacco ciò che si parava davanti agli occhi di Trafalgar ed i suoi sottoposti; gli occhi bruciavano loro a causa della luce ritrovata, come se tutta quella di cui non avevano potuto godere nelle ore precedenti si stesse riproponendo loro con gli interessi tutta in una volta.

In pieno stile Hellaway, ciò che separava il fitto bosco dalla città che si vedeva in lontananza era solamente una verde, immensa e vuota pianura. Era uno spettacolo mozzafiato vedere per una volta il cielo di un colore simile a quello che si poteva ormai solo ammirare nelle foto ricordo risalenti a prima della Grande Crisi. Niente più tonalità verdastre, solo azzurro con qualche accenno di nuvole.

- Quella che vedete in lontananza è Draft City, la nostra speranza e meta. State molto attenti, tra un paio d'ore il sole calerà e nell'Hellaway non è mai una bella cosa quando arriva la notte. Ah, è fondamentale, Seph, che nessuno si accorga che siamo Up Specials. Non siamo molto amati qui.-

- Già, sarà meglio trovare dei vestiti più anonimi appena arrivati in città.-, sottilineò Webb con aria seria e lo sguardo fisso all'orizzonte, là dove si trovava Draft City.

- Non basterà andare diretti alla prima base dell'esercito e prendere contatto con la capitale? Potremmo anche avere vestiti nuovi.-, fece Seph sicuro di sé.

- No, non possiamo.-, gli rispose rapido e tagliente il capitano.

- Cazzo, ancora non l'hai capito bimbo? Dove credi che siamo? Qui l'esercito è come se non esistesse.-.

La voce di Costantine non aveva quella sfumatura sarcastica che era solita caratterizzare ogni suo intervento. Stavolta era serio, stavolta era preoccupato. Il soldato semplice non rispose, prese semplicemente atto della situazione ed il suo volto si fece scuro. Si rese conto che in nessun luogo di quella regione sarebbero stati al sicuro. Non era una bella sensazione; l'angoscia non lo è mai.

Il gruppo si rimise in marcia nella speranza di percorrere la distanza che lo separava dalla città nel minor tempo possibile in modo da evitare che le tenebre lo fagocitassero. L'Hellaway doveva per forza essere povero, la strada era in terra battuta e circondata dal nulla, eccezion fatta per l'erba verde alta ed incolta; niente, se non la sua figura scura in lontananza, poteva far pensare che quel sentiero portasse ad una delle più grandi città della regione. La velocità, solo apparentemente crescente, con la quale il sole sembrava intenzionato a salutare la Terra era direttamente proporzionale a quella dei passi del gruppo capitanato da Trafalgar, sempre in prima fila e guardingo. Tale celerità, quasi involontaria, lo portò ai piedi della città, che sembrava nascere letteralmente dal nulla, dove trovarono due individui a difesa della porta d'accesso Est. I due giovani, appena notarono i tre superstiti, interruppero la loro discussione fatta da schiamazzi ed imprecazioni e si misero in una posa simile all'attenti, come delle guardie. La cosa strana era che non si trattava di guardie. Lo si poteva capire da molte cose, a partire dal semplice fatto che non portavano una divisa, bensì dei normali abiti civili, anche un po' sgualciti e rovinati. "Devono essere semplici lavoratori, operai magari, a giudicare dai vestiti rovinati.", pensò Trafalgar continuando a camminare.

- Stranieri? Qui nell'Hellaway?!-, esclamò una delle due sentinelle con tono di sfida.

- E per giunta a Draft City?-, incalzò l'altra, indicando il cartello sopra le loro teste che così recitava "Porta Est – Benvenuti a Draft City!". Un'insegna che poteva sembrare di buon auspicio, se non per il fatto che la parola "Benvenuti" era stata corretta in un più esplicito ed informale "Vaffanculo". Webb, divertito, guardò l'insegna e commentò con favore, -"Bello!". Non stava scherzando, era davvero entusiasta.

- Ci prendi per il culo?-, ringhiò la guardia che per prima aveva parlato, tirando fuori dalla tasca dei pantaloni sudici un coltello di medie dimensioni, la cui lama luccicava brillante colpita dai potenti riflettori disposti sopra la Porta Est.

In un baleno Trafalgar portò le mani alle cosce e prelevò le due pistole d'ordinanza, provviste di silenziatore modello C9G4, che riposavano nelle fondine ed esplose due colpi. I proiettili, accompagnati dal sibilio silenzioso tipico del C9G4, fermarono la loro corsa in mezzo agli occhi delle sentinelle, i cui cadaveri si accasciarono al suolo. Il sangue che usciva dalle loro teste confluì in un'unica, grande pozza. Seph rimase allibito. Non tanto per la rapidità, l'abilità e la tecnica del suo capitano, quanto per l'estrema naturalezza con cui quest'ultimo aveva sparato a degli esseri umani. Si ricordò delle ultime parole che Trafalgar pronunciò durante il discorso rivolto ai nuovi Up Specials che tenne alla cerimonia di fine addestramento, - Da questo momento, voi non siete più semplici soldati, voi siete Up Specials, voi siete in guerra con il mondo.-. Volgendo lo sguardo verso i corpi senza vita dei due giovani davanti a lui capì il senso di quelle parole.

Trafalgar non disse una parola e fece un gesto con la pistola che teneva nella mano destra di entrare in città. Velocemente tutti e tre si mossero ed entrarono in città. Quando Webb passò vicino al cadavere della sentinella con il coltello, che stringeva ancora in mano, si fermò, si avvicinò all'orecchio del morto e gli sussurrò

– Non ti prendevo per il culo. Noi non lo facciamo mai con la feccia.-.

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