La meta di un viaggio senza ritorno
Arrivo alla stazione alle undici in punto, neanche a farlo di proposito. Mi fermo davanti al tabellone delle partenze: questa scelta per me sarà fatale, ma allo stesso tempo non so da dove iniziare. Decido così di affindarmi alla sorte, anche se non ho mai creduto in queste cose. Oggi è il dodici settembre, perciò opto per il binario nove. Consulto i treni, e noto che il dodicesimo in ordine di partenza è diretto a Londra. Mi reco subito in biglietteria, acquisto il ticket e vado. Mi ritrovo a girovagare nella stazione, dato che devo attendere ben un'ora e mezza. Solo a questo punto mi ricordo di non aver fatto colazione, così mi imbuco in un bar. Il profumo di crossaint fa risvegliare la fame in me, così vado a comprarne uno alla nocciola, accompagnato con un bel cappuccino. Il caffè è praticamente la mia droga, mi da sempre un senso di... non so... controllo su di me. Esco dal bar e mi viene anche una grande voglia di fumare, neanche fossi incinta. Così vado ad una tabaccheria e compro un pacchetto da dieci di Dark Angel, ma decido di tenermele per più tardi. Dopo un po' vado al binario, dove persone cariche di borsoni e valige si fanno largo fra la folla e qualche ritardatario sfreccia con il trolley chiedendo scusa agli sfortunati passanti. Aspetto per un po' quando noto comparire sul tabellone elettronico:
"Oxford-Londra ore 12.30 in arrivo sul binario 9"
Vedo il treno sfrecciare lontano e mano a mano placarsi, fino a fermarsi davanti ai miei occhi. Esito un secondo. Lo sto facendo davvero. Sto realizzando il mio sogno. Sto entrando nel treno, sto entrando nel cuore del mio viaggio senza ritorno.
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