Due occhi grigi in cerca di una risposta

Apro gli occhi lentamente. Non ricordo di essermi addormentata. Guardo proccupata l'ora ma, per mia fortuna manca ancora un po'. Così mi rimetto a sedere dritta e lascio fuggire i miei occhi, che vanno a soffermarsi su ogni punto più stupido e futile. Ad un certo punto si bloccano su un'altro paio di occhi profondi, grigio intenso. Restano così per non so quanto tempo, persi in quella melodia di sfumature di colore. Mi ricordano quelli della nonna, pieni di gioia e amore. Il ragazzo si accorge che lo sto fissando.
<<Ehm... scusa... sai... i tuoi occhi...>>mormoro.
<<Non preoccuparti. Piacere, mi chiamo Henry.>>
Mi porge la mano. Io la stringo e rispondo:
<<Piacere, Henry, sono Leila.>>
<<Wow, che bel nome!>> mi fa.
<<Ehm, grazie, anche il tuo è molto bello>>
<<Dove stai andando?>>
<<Londra.>> rispondo con tono pacato.
<<Davvero? Anche io! Cosa vai a fare a Londra, di preciso?>>
<<A cercare la fine del mare.>>
<<Interessante. Anche io mi sono sempre chiesto dove finisce tutto, dove finisce la ragione. Ma il mio più grande dilemma è: perché proviamo emozioni? In fondo siamo solo delle macchine che hanno bisogno di mangiare e bere per sopravvivere. Eppure ci lasciamo coinvolgere e plasmare dall'amore, inevitabilmente.>>
Ha afferrato al volo il concetto. È l'unica persona, apparte la nonna, che mi ha subito capita.
<<Quindi... anche tu non hai una meta precisa?>>
<<No, ma ho uno scopo. E mi piacerebbe raggiungerlo con te.>>mi dice.
<<Ma... ci conosciamo da neanche un minuto...>>ribatto.
<<Mi sono bastati per capire che sei la persona con cui voglio condividere questo viaggio e chissà, magari alla fine raggiungeremo ognuno il proprio obiettivo. Sei la prima persona che mi capisce...>>
Io resto in silenzio. Lui mi sprona a parlare:
<<Allora?>>
<<Uhm... da dove iniziamo?>>
Lui sorride e mostra i suoi denti splendenti.
<<No no, dico sul serio!>>
Mi metto a ridere anche io. Lui dice:
<<Beh, per prima cosa due compagni di avventura dovrebbero conoscersi meglio... ti piace il caffè?>>
<<Oh, io ne vado pazza>>
<<Allora so da dove iniziare. Non devi fare altro che seguirmi.>>
Il treno sta per arrivare. Io annuisco e mi precipito con lui vicino all'uscita. Usciamo, e l'aria di Londra mi invade i polmoni. È un'aria che sa di purezza, di libertà.

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