Il Bosco Nifion
Mi mostrò una via segreta per arrivare al Bosco Nifion.
"Bosco Nifion, numero 262" disse mio padre.
C'erano molte vie segrete sparse per il mondo ed erano tutte numerate.
Poco sotto l'Olimpo c'era una specie di stazione con un grande albero.
L'albero ha varie piccole porte nascoste, basta aprirne una, entrare e dire il numero della strada da prendere che quello ti teletrasporta dove desideri.
Così entrai e pronunciai il numero 262.
Dopo circa 5 secondi, di fronte a me nell'albero spuntò una scritta incisa nel legno. Diceva 'Destinazione Raggiunta'.
Così spinsi il legno davanti a me e questo, come immaginavo, si aprì.
Subito dopo essere uscita davanti a me vidi delle liane e altre cose verdi così fitte che non si riusciva a vedere se dall'altro lato c'era qualcosa. E ci credo, dovevano nascondere un passaggio segreto!
Le oltrepassai.
Ai miei lati e sopra la mia testa c'era roccia. Roccia con dei minerali azzurri e rossi ai lati che illuminavano il tutto. In fondo davanti a me vidi una luce impossibilitata ad entrare completamente per la presenza di altre piante lunghe e quasi trasparenti.
Oltrepassai anche queste piante e guardai lo spettacolo che si presentava davanti a me. Piante, piante di tutti i colori e di tutti i tipi, ovunque giravi lo sguardo le vedevi. Era tutto circondato da alberi e la luce anche qui entrava a malapena fra gli alberi, anche se girandomi intorno vedevo anche delle piccole porzioni di terra che la luce illuminava completamente.
Camminai affascinata in questo spettacolo. Questo era il Bosco Nifion! Molto meglio di come me lo immaginavo.
C'era una pace surreale, quasi quasi neanche a Demigod Land c'è tutto questo silenzio.
Camminando ogni tanto vedevo volare degli uccellini e spuntare dei piccoli cerbiatti da alcuni cespugli.
Una piccola rondine si posò sulla mia spalla. Cercai di muovermi con discrezione, per non farla volare via. Muovendomi piano piano riuscii ad accarezzarla sotto il becco. Sembrava godere perché faceva svolazzare le ali. Poco dopo volò via. Gli animali non sembravano spaventati dalla mia presenza. Facevano movimenti piuttosto naturali e si muovevano con tranquillità.
Camminai ancora un po' e vidi un ruscello largo più o meno un metro e mezzo ma abbastanza poco profondo.
Non resistetti alla tentazione e con le scarpe ancora messe entrai in quel piccolo fiume. Adoro l'acqua, mi sento bene quando sono a contatto con essa. È una sensazione meravigliosa e rilassante. Camminai con i piedi ancora immersi nell'acqua.
Ogni tanto vedevo volare delle piccole lucciole intorno agli alberi, era tutto così bello!
A rompere questa atmosfera fu un fruscio. Alcuni cerbiatti si raddrizzarono girandosi intorno.
Poi sentii un sibilo e subito dopo vidi una freccia colpire un albero appena pochi centimetri vicino agli animali.
Sia volatili che animali di terra scapparono via spaventati.
"Aah c'ero quasi!" Disse qualcuno lamentandosi.
Da un cespuglio spuntò la persona che aveva provocato tutto quel terrore agli animali. Era un ragazzo, aveva dei capelli rosso fuoco e gli occhi chiarissimi. Indossava dei vestiti sporchi e scuri: Una maglia a maniche corte verde con un gilet nero di sopra, dei pantaloni verde scuro, degli stivali marrone scuro e dei guantoni da cacciatore del medesimo colore. In mano teneva un arco e dietro la schiena aveva una faretra piena di frecce affilate.
Si girò a guardarmi. Faceva un po' paura, aveva uno sguardo spento e serio. Sembrava incuriosito della mia presenza.
"Tu chi cavolo sei? Le donne non dovrebbero stare in questo bosco" Chiese infastidito
"Tu chi cavolo sei!" Risposi senza pensarci
"Non credo ti dovrebbe importare"
"Allora neanche il mio nome dovrebbe importati! Ad ogni modo, smetti di fare immediatamente quello che stai facendo!"
"Eh? Perché che sto facendo?"
"Stai dando la caccia agli animali, vero?! Perché?! Che ti hanno fatto?!"
"Di personale niente ma dandogli la caccia io ci vivo!"
Stava cominciando a innervosirsi e questo non mi piaceva. Ero appena arrivata al bosco e non sapevo come reagivano gli umani. Non volevo e neanche dovevo dimostrarlo, ma in quel momento avevo un pizzico di paura.
"Non mi interessa! Smettila subito!"
Okay ora ero rovinata. Si stava avvicinando a me con passo svelto. Quando fu davanti a me mi puntò un dito contro
"Senti ragazzina, non so chi sei e non mi interessa saperlo ma non ti conviene farmi arrabbiare. Quindi faresti meglio a tornare da dove sei venuta" lo disse con voce così calma e minacciosa da farmi salire i brividi.
Presi tutto il coraggio che avevo e risposi
"E se io non volessi ascoltarti? Che mi faresti?"
Mi guardò stupito e arrabbiato, molto arrabbiato.
"Non ti conviene scoprirlo"
"Picchieresti una povera fanciulla indifesa?" Mi misi a braccia incrociate.
Stava per rispondere ma guardò dietro di me e si fermò.
Poi con una mano mi spinse per farmi spostare facendomi cadere nell'acqua
"Ehi!" Protestai bagnata dalla testa ai piedi
"Sta zitta!" Disse.
Camminava lentamente e in modo cauto. Poi si fermò e lentamente si abbassò verso un ramo galleggiante nell'acqua.
Con uno scatto veloce chiuse le mani
"Ehi torna qui!" Gridava mentre inseguiva qualcosa.
La vidi. Era...una rana?
Si girò indietro per inseguirla ma inciampò in qualche cosa e cadde nell'acqua facendo volare schizzi da tutte le parti.
Non resistetti e iniziai a ridere.
Si rialzò pulendo i pantaloni che si erano sporcati e mi guardò molto male.
"Smettila immediatamente!" Disse.
Scossi la testa
"Vivi anche cacciando rane?" Dissi cercando di trattenere le risate
"Certo che no!" Rispose.
Poi sospirò "Addio e a mai più"
"Si spera"
Mi lanciò un'ultima occhiata e se ne andò scomparendo nel verde.
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