Capitolo 13 - Ѐ tutta colpa mia

Camminiamo per qualche altro minuto prima di arrivare davanti al portale, sto per entrare dentro al portale quando Mario mi ferma afferrandomi delicatamente il polso e tirandomi indietro. "Cos'è successo? Come mai mi hai fermato?" rimane in silenzio e mi guarda dritto negli occhi, non ci capisco più niente quando mi mette le mani sui fianchi e mi avvicina a se. Senza accorgermene trattengo il fiato continuando a guardarlo negli occhi, in essi mi ci perderei per sempre. Gli metto le mani intorno al collo e ci baciamo, un bacio di cui avevamo bisogno entrambi pieno di preoccupazione ma anche di sicurezza e coraggio, stiamo lì per chissà quanto tempo e quando ci stacchiamo abbiamo il fiatone entrambi. Ci guardiamo di nuovo negli occhi per un istante e poi, sempre tenendoci per mano entriamo nel portale andando poi incontro ai nostri amici.

"Ma si può sapere dove diamine eravate finiti? Ci stavamo preoccupando moltissimo e se fra qualche minuto non foste arrivati vi assicuro che saremmo entrati noi!" Lyon era fuori di sé dalla rabbia e noi non potemmo fare altro che scusarci per averci messo tanto, raccontammo che c'erano molti mostri e solo perché ci eravamo fermati a combattere ci avevamo messo tanto. Lyon li guardò male ma poi Anna gli mise una mano sulla spalla e lui si tranquillizzò, noi sorridemmo tutti ed andammo dai draghi.

"Allora dove dovremmo andare adesso? Non abbiamo un piano preciso" Anna sospirò, mentre saliamo in groppa ai draghi ad ognuno assale questo dubbio "Potremmo..." Iniziai a dire ma mi fermai subito rendendomi conto di quanto stupida fosse la mia idea "Heart continua a parlare per lo meno faremmo qualcosa" dice Lyra guardandomi "Beh... pensavo visto che stiamo recuperando oggetti del passato che potrebbero esserci utili, potremmo andare al villaggio dove sono cresciuta. So che può sembrare folle ma sono sicura che cercando nel villaggio troveremmo qualcosa che ci serva, magari di molto importante. In più io devo recuperare delle vecchie cose" finito di dire quello che dovevo li guardo, siamo tutti in sella ai draghi che non aspettano altro che un segnale per partire. "A me va bene, potrebbe esserci d'aiuto" Lyon annuì convinto, stare per fare un cenno annunciando la partenza quando Lyra li fermò "Se non è un problema potremmo passare anche dal mio villaggio, anche io ho cose che delle vecchie cose da recuperare e potrebbe sempre esserci qualcosa anche lì" Lyon annuì dicendo un semplice "Adesso abbiamo un piano" e fece cenno per partire.

"Allora da che parte dovrebbe essere il tuo villaggio?" Mi chiede Mario, siamo davanti a tutti gli altri così che io possa guidarli senza problemi al villaggio "Vai verso Ovest! Ci metteremo qualche giorno prima di arrivare, so che le provviste non sono molte per l'intero viaggio ma appena arrivati potremmo fare scorta di cibo senza problemi" Urlo per far si che la mia voce sovrasti il vento che ulula, guardo dietro di noi controllando che gli altri ci stiano ancora dietro.

I giorni passavano, per sicurezza mangiavamo e bevevamo solo lo stretto necessario, Stefano non era d'accordo ma Lyra ogni volta che provava a prendere qualcosa più del solito gli dava uno schiaffetto sulla testa rimproverandolo. Non ci fermiamo neanche la notte per riposare, lo possono confermare le occhiaie di Lyon, Stefano e Mario. Prendo un respiro profondo e guardo giù riconoscendo subito il paesaggio che ci circonda "ragazzi atterriamo, siamo quasi arrivati ma è meglio fare qualche metro a piedi" dico, Mario alle mie parole inizia a scendere lentamente di quota. Quando atterriamo leghiamo come solito i draghi ad un albero vicino ad una pozza d'acqua, mi guardo un attimo intorno è passato molto tempo da quando me ne sono andata e mi sento spaesata a tornare. "Heart da che parte andiamo?" Anna mi affianca mettendo una mano sulla mia spalla, annuisco piano e faccio un piccolo cenno davanti a noi "Seguitemi non ci dovremmo mettere tanto" Inizio a camminare in testa a tutti, dei frammenti di ricordi si insinuano nella mia memoria, ricordo i momenti passati al villaggio felice e spensierata insieme ai miei genitori adottivi.

Camminiamo per una decina di metri, sbuchiamo fuori da un cespuglio che copriva la visuale del villaggio ed io sorrido felice di essere tornata. Non riesco a capire molto bene cosa succeda dopo, il mio corpo si blocca di botto, gli occhi piano mi si appannano facendomi vedere sfocato ed il sorriso mi muore sul volto. Non so cosa mostri la mia espressione in questo momento, non credo mostri qualcosa di positivo "Heart... siamo sicuri che tu non abbia sbagliato strada?" Stefano parla ma la sua voce è lontana, so che cerca di non farmi stare male ma il mio sguardo continua a guardare le macerie di quello che solo poco tempo fa era il mio villaggio e la mia casa. "no..." sussurro, non per rispondere a Stefano, di sicuro non è colpa loro il mio umore e sono sicura siano sorpresi quanto me dallo scenario che ci si mostra davanti. Vorrei muovermi andare lì e capire cosa sia successo ma il mio cervello non risponde ai comandi, anzi quando cerco di fare un passo avanti le mie gambe diventano come gelatina e io sto per cadere a terra. "Tranquilla ti tengo" Mario mi risparmia la caduta e mi tiene abbracciata da dietro sostenendomi, mi riprendo un po' a quel contatto.

Passano chissà quanti minuti prima che riesca a riprendermi abbastanza da fare sembrare che io stia bene, non voglio farli preoccupare più di così. Mi stacco da Mario e mi giro sorridendo ai miei amici "Ci sono poche chest rimaste in giro, però che ci sia cibo o altro dentro ci potrà servire" loro mi guardano, mi giro verso le macerie deglutisco a vuoto e poi mi avvio verso esse. Inizio a guardare le poche chest rimaste, inutile dire che non trovo nessuna arma ma solo cibo e boccette d'acqua. Sorrido un po' ricordando che la gente di questo è sempre stata pacifica, ci continuo a ragionare per molti minuti facendomi una sola domanda come può essere successa una cosa del genere? "Non ci credo..." Sento una voce e mi alzo di scatto, vedo i miei amici che tolgono le spade dalle fodere scattando sull'attenti contro la persona che ha parlato. Si parano così velocemente davanti a me che non riesco a vedere da chi proveniva la voce, allora tocco la spalla di Lyra facendola sposare e superandola. "Tu te ne sei andata... non puoi essere viva" Lo fisso per non so quanto poi mi do uno slancio per abbracciarlo "C...Capo villaggio, cosa è successo?" cerco di non fare tremare la mia voce, mi scende qualche lacrima che non riesco a trattenere. Quando mi stacco dall'abbraccio me le asciugo immediatamente e il capo villaggio mi mette le mani sulle spalle "Oh cara ragazza... è una storia lunga, venite con me. Non è sicuro qui, andiamo dagli altri e ti spiegherò tutto" annuisco piano e sento gli altri rinfoderare le spade, inizia a camminare e ci conduce ad una grotta illuminata. All'interno si trovano una decina di villager, ci fa sedere su dei cuscini e ci offre qualcosa da mangiare "Ci dispiace non poter fare molto per aiutarvi, abbiamo poche risorse che ci rimangono e le dobbiamo usare per ricostruire il villaggio..." lo fermo alzando una mano "va tutto bene capo villaggio abbiamo solo riposo di qualche ora di riposo e ripartiremo anche noi... ora per favore mi spieghi cosa è successo" lui mi guarda, si siede ed inizia a raccontare "Nessuno di noi si aspettava una cosa del genere, era tutto iniziato come un normale giorno. Quando verso pomeriggio inoltrato è arrivato un uomo, cercava sua figlia. Ci disse il nome e l'età della ragazza che cercava ma noi non sapevamo dove fosse, era partiti alcuni anni prima per compiere un viaggio e noi eravamo arrivati addirittura a credere che fosse morta. L'uomo non ha controllato la sua rabbia e a mandato in fiamme il villaggio, come ho detto nessuno di noi si aspettava una cosa del genere e quelli riusciti a scappare e salvarsi sono quelli che vedete in questa stanza..." Indicò la decina di persone dietro di lui, non sento cosa dice dopo il mio cervello sta elaborando tutti i dati e mi balenò una domanda in testa "L'uomo... com'era? Riuscirebbe a farmi una descrizione fisica di quell'uomo?" Il capo villaggio ci ripensò e deglutì prima di parlare "Era un uomo alto, con capelli castani, indossava una maglietta azzurra e dei jeans... ed aveva... gli occhi bianchi" il mio cuore salta un battito, mi alzo di scatto e mi avvio verso l'entrata della caverna sussurrando un lieve 'scusatemi'.

Mi insinuo tra gli alberi e dopo che sono sicura di essere da sola mi lascio andare, scoppio in lacrime e non faccio altro che pensare a cosa ha fatto mio padre. "Sai non dovresti stare fuori da sola, è pericoloso..." Una voce maschile mi fa trasalire "Mario... so che ti preoccupi molto per me, per favore lasciami sola torno fra poco non succederà niente..." Mi metto una mano davanti alla bocca per fermare i singhiozzi, sperando che non mi senta piangere. "Heart non puoi sempre fare la coraggiosa, anche tu hai bisogno di sfogarti con qualcuno..." lo interrompo, continuo a dargli le spalle parlando con voce tremante "E dimmi cosa dovrei dire? Dovrei dire che non credo a quello che ha fatto mio padre, so che non è cattivo ma questo non lo ferma a fare cose del genere! Non riesco a capire perchè non riesca a rendersi conto di quanto male fa alle persone... per di più l'ha fatto solo perchè io me ne sono andata, quindi è tutta colpa mia in un certo senso..." un singhiozzo mi sfugge rimbombando nel paesaggio vuoto e fermandomi "Sappiamo che tuo padre non è cattivo, conosciamo Herobrine ormai da anni. Ma sappiamo anche che se perde il controllo delle proprie emozione, soprattutto se si parla di rabbia, distrugge tutto quello che trova per calmarsi. Non è colpa tua, non potevi sapere che andandotene lui avrebbe fatto quello che ha fatto" sento un braccio di Mario circondarmi la vita, il suo respiro lento sul mio collo e la sua mano sulla mia guancia che spazza via le lacrime. Mi giro abbracciandolo, rimaniamo lì mentre lui mi accarezza i capelli per farmi calmare. Non so per quanto tempo rimaniamo così, mi sembrano passati anni quando ci stacchiamo "andiamo dagli altri a riprendere le nostre cose e ce ne andiamo" mi sorride, io annuisco e ci insieme torniamo alla caverna.

Dopo aver preso i nostri zaini e salutato il capo villaggio torniamo dai draghi "Bene prossima tappa il villaggio dove è cresciuta Lyra" Anna parla e poi Lyon si rivolge a Ste "Stefano sei tu quello che ci dovrà guidare questa volta, per favore non addormentarti in volo e segui le indicazioni di Lyra alla perfezione... non vorrei ci perdessimo per colpa tua" Ridacchiamo tutti mentre Ste guarda male il suo compagno di squadra e poi mette su un finto broncio. Arrivati dai draghi li sleghiamo, prepariamo le selle e poi ci rimettiamo in volo guidati dalla stramba guida di Stefano.


Revisionato in data: 10/09/2020

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