Sogno

Il sole stava sorgendo, una nuova giornata stava iniziando, il vento mattutino trasportava un'aria tiepida. Il dormitorio della 2-A luccicava ai primi raggi del sole, alcuni alunni correvano per la via principale del campus, i nuovi studenti avevano idee ancora un po' confuse dell'accademia da eroe.

La sala comune della 2-A era già gremita dagli studenti intenti a preparare la colazione. Una nuvola di farina si levò dalla cucina, «Sato, ma sei sicuro di tutta questa farina?» esclamò Kaminari, che si era riempito di farina fin sopra i capelli, facendo ridere le ragazze che stavano distanti da lui per non sporcarsi la divisa, «Sicurissimo, sono il mago dei dolci!» fece un gesto con il pollice alzato. Bakugou urlava dietro a Deku mentre Todoroki li guardava bevendo un tè, di quelli preparati da Yaoyorozu la maga dei tè pregiati, Kirishima cercava di capire la questione dell'irritazione di Bakugou ma senza capirci nulla, rimanendoci deluso. 

Zana stava osservando fuori dalla sua finestra, in mano teneva una tazzina di caffè nero, non zuccherato e ci soffiava sopra per farlo raffreddare; fissava una coppia di passerotti su di un ramo di un albero a qualche metro di distanza da lei. Sorrise, e le riaffiorò alla mente il sogno fatto quella notte.

Un prato immenso, pieno di mughetti bianchi che danzavano a ritmo delle folate di vento estivo. Lei, Zana, sdraiata per terra. Guardava il cielo e le nuvole che si dissolvevano. Sorrideva. Una presenza la fece sussultare. Non c'era nessuno. Il sogno si rimescolò. Il prato era scomparso alle sue spalle, ora davanti a lei si trovava un bosco di betulle. Le cortecce bianche, e le fronde piene di foglie verdi. Il sole filtrava dai rami che si muovevano con la brezza. Zana camminava sotto le piante, respirando regolarmente, annusava l'aria. Il profumo dei mughetti del prato si sentiva ancora tutto intorno. La stessa presenza che sentì prima la percepii di nuovo, aveva fatto frusciare le fronde facendo cadere alcune foglioline. La sua voce fece stranamente eco «C'è qualcuno?» disse, ma nessuno rispose e si fece più timorosa.

Lo sguardo di Zana era vuoto, i suoi piedi si mossero verso il balcone, e ora stava appoggiata con una mano alla ringhiera.

Il vento iniziò a soffiare più forte. Il sole fu coperto da nuvole bianche panna. La presenza si manifestò, era un ragazzo alto qualche centimetro più di lei, i tratti del viso le erano però offuscati. Questo le si avvicinò, lei fece due passi indietro per sfuggire. Fu bloccata da una leggera presa della mano del ragazzo. Sul suo viso si intravide un leggero sorriso, ma non era in grado di capire il significato dell'espressione, continuava a non essere visibile. Si tranquillizzò. Sentì tutto quello come qualcosa di famigliare, da cui farsi trasportare sempre di più. Il sogno cambio di nuovo. La prefettura di Shizuoka. Stava camminando con accanto quel ragazzo, ancora sconosciuto. Un'esplosione si verificò a poca distanza, il ragazzo le fece da scudo umano. Lei cercava di sforzarsi per vedere il suo viso ma non c'era nulla da fare. Iniziava a farsi tutto più complesso e difficile da seguire anche per la sua mente. L'ultimo frame se lo ricordava, era dolce. Era ricomparso il prato di mughetti. Lei indossava un abito bianco con dei motivi floreali gialli arancio, i suoi capelli acconciati in trecce legate alla nuca. Il ragazzo davanti a lei, ancora non identificato, le si avvicino e la strinse per i fianchi. Un battito di ciglia. Un bacio.

Bussarono alla porta della stanza. Zana si riprese e sussulto, confusa, un nome. La porta si aprì violentemente. D'impatto, entrando in quella stanza si notavano le mille lucine, in particolare quelle sulla parete nera, attaccate ad esse delle foto appese da poco, quelle del compleanno di Bakugou; il palchè era bello lucido e sopra era steso un tappeto di pelo bianco, il letto era ricoperto da coperte di pelliccia sintetica, sulla scrivania stavano fogli di tutti generi con scritte delle canzoni o dei pensieri e sulla parete opposta locandine originali, prime stampe, dei suoi eventi da Idol. «Zana! E' da mezz'ora che ti aspetto...» urlò Bakugou, Zana spaventata dal suo rapido gesto perse leggermente l'equilibrio, riuscendo a non cadere, ma le scivolò di mano la tazzina ancora piena di caffè all'interno della stanza. La macchia si propagò sul palché di legno di ciliegio. «Bakugou...» disse con frustrazione, «Come cazzo osi?» esplose lei rientrando dal balcone fiondandosi addosso al ragazzo. I riflessi di Bakugou furono ottimi, la prese subito prima che finissero per terra; in quel momento il ragazzo si accorse delle foto appese nella camera. Distolse lo sguardo dalle polaroid, per osservare la ragazza che stava parlando. «Bastava un messaggio sul cellulare...» lo guardò lei con la sua stessa espressione. «Non ti saresti mossa neanche di un millimetro, a che pensavi?» il ragazzo fece un sorrisino, Zana arrossì al pensiero del sogno. «Niente di particolare, riflettevo su un sogno che ho fatto...» rimase molto vaga, tiratasi in piedi aiutò Bakugou che la strattonò. «Allora, Zana Aizawa, infermiera al tuo servizio, signor Katsuki» disse formale, lasciandosi dietro una risata «Su andiamo, le cose sono in camera tua...» continuò a ridere uscendo dalla stanza. «Sei sempre così irritante?» domandò lui digrignando i denti, «Solo alcune volte e con chi voglio...» Zana annusò l'aria che stava nel corridoio «Hanno fatto una torta?!» esclamò sorridendo, facendo arrossire di poco Bakugou. 

La camera di Bakugou era semplice, scrivania, sedia, armadio, libreria e un letto con a incastro il comodino sulla testiera. Zana rimase un po' delusa, si aspettava una cosa più sfarzosa come quella di Midoriya, ma pensandoci su, anche se lui fosse stato tanto fan di All Might come Izuku non avrebbe avuto tanti oggetti per mostrare la sua venerabilità, e da non nascondere il suo orgoglio in quanto competitivo con tutti i suoi compagni di classe. «Così vuota...» disse sotto voce Zana mentre dava un'occhiata all'unico poster di All Might attaccato in un angolo della stanza quasi dietro alla porta. «Come scusa?» la canzonò lui guardandola storta «Niente, mi immaginavo camera tua più 'esplosiva', invece è molto semplice!» sorrise, poi prese Bakugou per la canottiera «Su, su, infermiera Zana non ha tutto il tempo a disposizione per lei, signorino Katsuki...» rise, lasciando la presa dalla maglietta nera, che il ragazzo si tolse in gran fretta. «Muoviti, neanche io ho tutto il giorno a disposizione...» disse lui irritato arrossendo per l'imbarazzo; Zana prese le bende e la pomata che era stata data in ospedale, lo osservo squadrandolo di un poco, «Ti imbarazza la cosa?» arrossì di poco anche lei, cercando di nasconderlo. «Ma ti pare!» continuò lui con tono arrabbiato e un'espressione dolorante per via della pressione che Zana metteva per spalmare la crema. Lo rifasciò, e dai due non uscì più una parola. Finita la medicazione, Zana mise le cose a posto e senza neanche fiatare uscì dalla stanza di Bakugou; mentre la ragazza si chiudeva la porta alle spalle, dalla camera arrivo un leggero brusio che diceva "Grazie", subito le venne di nuovo in mente il sogno, cercando di pensare che il ragazzo misterioso fosse lui, scosse il capo per levarsi l'dea dalla mente per tornare sui suoi passi. 

Le 8:25 si facevano sempre più vicine, e le lezioni stavano per iniziare, Zana stava facendo un clamoroso ritardo, e dopo essersi messa la divisa si fiondò giù per la rampa delle scale scontrandosi con Kaminari Denki, ancora ricoperto di farina. «Siamo in ritardo!» esclamò Zana tirandosi in piedi «Kaminarii, p-perch...» esplose a ridere e con le lacrime agli occhi riprese a parlare «Perché sei tutto bianco?» continuava a ridere «Abbiamo fatto una torta stamattina, credo di aver esagerato con la farina...» rise anche lui, «Senti la divisa c'è l'hai, muoviamoci prima di ritrovarci un'annotazione sul registro...» lo prese per la manica della divisa e lo trascinò via «Ma... ma il professor Aizawa non si chiederà perché sono conciato così?» cercando di stare al passo della ragazza che lasciava dietro di se una scia luminosa, quasi più brillante, «Dirò io a mio padre qualche scusa, tra amici lo posso fare, no?» gli fece l'occhiolino e si misero a correre per evitare la nota.

Le nuvole danzavano nel cielo, come nel sogno di Zana, non c'era vento e gli uccelli cinguettavano allegri ai raggi del tiepido sole mattutino, Maggio si stava avvicinando, il Festival dello Sport era alle porte, e tutti si aspettavano uno spettacolo come quello dell'anno scorso.


MHA scheda personaggio

Nome: Denki Kaminari

Hero name: Chargezuma 

Quirk: Elettrizzazione

Età: 17

Data di nascita: 29/06

Altezza: 168 cm

Affiliazione: Liceo Yuei, Sezione Hero, 2-A

Gruppo sanguigno: 0

Originaria di: prefettura di Saitama

Gli piace: le cose alla moda, gli hamburger

Carattere: un ragazzo frivolo

Stile di combattimento: ravvicinato/supporto

Mosse speciali: Scarica Elettrica Indiscriminata da Un Milione e Trecentomila Volt, Target Elect

Frase celebre: «Hai detto che non hai intenzione di diventare amico di nessuno, però mi piaci! Sei un degno aspirante Hero!» (riferimento: vol. 21 cap. 196 manga, 5^ stagione 4° ep. anime)

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