Katsuki Bakugou
I raggi del sole colpivano la struttura del dormitorio mettendo in mostra tutti i danni dello scontro di quella notte. I vetri dell'intera facciata erano distrutti in frammenti, come quelli della stanza di Zana, si erano salvate giusto le finestre dietro e quelle della parte opposta dell'attacco. I frammenti di vetro luccicavano al sole, mentre iniziavano a passare gli studenti di altre classi incuriositi dal disastro della facciata del dormitorio della 2-A tutto annerito per le esplosioni e per il fumo. Lo staff della Yuei, di guardia alla struttura malconcia, raccomandavano gli studenti di recarsi immediatamente in classe.
Gli studenti della 2-A, radunati nella sala comune, ancora malridotti, stavano iniziando a pulire il disastro di vetri rotti che al suolo. L'arrivo di Ricovery Girl attivò il lavoro grazie alle cure su quelli messi peggio con le ferite. Nel frattempo Zana non si dava pace, non riusciva a realizzare che un suo compagno di classe, quello con cui aveva più competizione era finito, con grandi ferite, in ospedale. Ancora giù di morale, seduta accanto a suo padre, si dava dei pizzicotti alle braccia da farle comparire dei piccoli e lievi lividi violacei; tra se e se si bisbigliava «Come ho potuto...» Aizawa le blocco la mano, stringendogliela «Non è colpa tua» le disse, il viso di Zana si rilassò e, socchiudendo gli occhi, si appoggio alla spalla di suo padre. «Eppure a me sembra di sì, sono stata inutile e ho creato un casino...!», alcuni sguardi erano posati sul quadretto famigliare Aizawa, il rapporto padre e figlia stava iniziando a ripararsi, pur avendo tante cose passate che non le andavano a genio. «Devo comunque andare in ospedale, voglio sapere come sta Bakugou!» disse con la facci coperta da alcune ciocche di capelli neri, Shota le sistemo il ciuffo dietro l'orecchio, «Ti accompagno, non puoi andare da sola...» si alzò, Zana annuì e corse a cambiarsi. La sua stanza era piena di vetri ma riuscì a recuperare qualcosa da indossare prima di recarsi in ospedale. Appena pronta si precipitò fuori dal dormitorio dove Aizawa era già pronto, su un'auto, per recarsi in ospedale.
Arrivati davanti all'enorme palazzo, Zana si blocco, non aveva la minima idea; tornare in un ospedale per qualcun altro che non fosse lei. Le sue gambe reagirono d'impulso e in pochi secondi era all'interno della struttura medica, si ritrovò davanti al banco della reception e con voce tremula chiese alla giovane donna «Katsuki Bakugou...» la donna con un dolce sorriso le rispose «Stanza 108, secondo piano, il ragazzo non si è ancora svegliato per...» la receptionist non finì di parlarle che la ragazza se n'era già andata. Arrivata al piano, inseguita da suo padre che cercava di farle rallentare il passo senza successo, si fermò davanti alla porta della camera; all'interno di essa si sentivano parlare due voci ben differenti una femminile e una maschile, i coniugi Bakugou. Zana aprì piano la porta per non far agitare i genitori di Bakugou. La prima reazione della ragazza fu quella di trattenere le lacrime ma senza successo, dietro di lei Aizawa si bloccò sulla porta; le sue gambe non reggero e cadde a terra, si strinse una mano al petto e si liberò di tutte le lacrime che aveva dentro. Mitsuki, la madre di Bakugou, si avvicino accovacciandosi davanti a lei, accarezzandole i morbidi capelli, il viso di Zana scattò in su e la guardò negli occhi, rossi, uguali identici a quelli di suo figlio, il suo viso rigato di lacrime, non piangeva, una leggera parentesi sulle labbra si formò sul suo volto, era serena, e non infuriata o delusa dalla scuola per quello che era successo, l'abbracciò; Zana fu colpita dal suo gesto, non ricordava di essere mai stata abbracciata così da sua madre. Le due si alzarono e senza aggiungere parola, Masaru e Mitsuki uscirono dalla stanza di ospedale dove stava il loro stesso figlio. «Aspettate!» esclamò lei, raggiungendoli nel corridoio, «Mi dispiace!» si inchinò la ragazza in segno di scuse «Non sono stata di sostegno a Katsuki...» singhiozzò, nel mentre Bakugou nella sua stanza d'ospedale, sentendo dire il suo nome, si riprese. «Non è colpa tua, Zana, giusto?» si girò Mitsuki «Katsuki è un ragazzo molto orgoglioso, farebbe di tutto per le persone a cui vuole bene!» la salutò con un gesto della mano e se ne andarono.
Zana si era seduta su una poltrona accanto al letto di Bakugou. Il ragazzo si era riaddormentato dopo aver sentito il discorso tra sua madre e la ragazza ancora parecchio disperata. Si era addormentata anche lei, Aizawa invece si era seduto in sala d'aspetto, chiedendo a qualche dottore qua e là la situazione del suo studente. Bakugou si svegliò, e vedendo Zana accanto a lui il suo primo impulso fu quello si sfiorarle la mano, ritraendola subito pensando al suo imbarazzo di quella mossa azzardata, che però diede il suo effetto; Zana, lentamente, riaprì gli occhi indirizzandoli subito al letto, alla vista della faccia di Bakugou, tutta arrossata, scattò in piedi «Ah! Ti sei svegliato...» esclamò lei piangendo, «Certo. Cos'è questo comportamento da bamboccia?» disse lui abbastanza calmo, guardano fuori dalla finestra ancora imbarazzato «Bamboccia a me? Ma se stanotte mi hai scaraventato via dal combattimento!» sbottò, asciugandosi le lacrime, e riprendendo il sorriso disse «Per fortuna stai bene!» continuando a passarsi la manica della felpa, più grande di lei, sul viso; Bakugou la fissò incredulo «Sarai sorpresa per quello che ho fatto, no?» disse distogliendo lo sguardo dai suoi movimenti, sul suo viso si accennava ancora del rossore, specialmente sulle guance. «Grazie...» disse abbassando lo sguardo sulle sue mani piene di cerotti per le ferite causate dai vetri esplosi «...se non fosse stato per quel lancio non so cosa sarebbe potuto succedere» concluse, «Non devi ringraziarmi...» si irrito lui tossendo, «...ho fatto solo quello che ritenevo giusto!» ringhiò il ragazzo, Zana rise, facendo innervosire sempre di più il ragazzo. In quel momento entrò il professor Aizawa, si stava facendo tardi e sarebbero dovuti tornare al campus. «Bakugou ti sei svegliato...» disse accorgendosi del ragazzo seduto a letto. Il medico che si occupava di Bakugou era convinto della dimissione dall'ospedale pur non essendo passato neanche un giorno, «Le cure, cui ti abbiamo sottoposto, sono andate tutte a buon fine, se ti medichi ogni mattina e ogni notte, puoi tornare pure al dormitorio» disse il medico guardando la cartella clinica, «Certo non c'è nessun problema, mi sono già trovato l'infermiera...» squadrava Zana da tutte le parti, «Io dovrei farti da infermiera?» digrignò i denti la ragazza, irritata, si scagliò verso il letto, ma bloccata subito dalla mano di suo padre «Si, ti obbligo, Zana!» disse Aizawa, mollando la presa dal suo polso, «Ma...» stava per ribattere «Niente ma!» alzò la voce facendo saltare Zana sul posto terrorizzata dal volume della sua voce; sconsolata, Zana, accettò la cosa.
Tornati in dormitorio, Midoriya li accolse vivacemente, «Kacchan! Zana!» saltando addosso a Bakugou che se lo levò di dosso «Non avvicinarti, Merdeku!» si alzò un po' dolorante, massaggiandosi il gomito «Stai bene, che fortuna...!» si sfregò il braccio sul viso; Kirishima comparve dalla porta principale del dormitorio, il quale erano state già rimontate, «Bakugou, te la sei cavata, eh, qualche livido...» rise avvicinandosi al gruppetto, alle sue spalle arrivarono anche Yaoyorozu, Iida, Jiro e Todoroki, «Certo, come sempre d'altronde!» rise, sbraitando davanti al suo migliore amico; «Pensa ho pure l'infermiera adesso!» sorrise, indicando con il pollice Zana che stava giusto dietro di lei «Zana infermiera di Bakugou?» esplose in una risata sonora, Zana presa da un impeto d'ira si fiondò addosso a Kirishima «Sarà una tortura!!» prese a dargli dei pugni sulla spalla «Mi ha obbligato Aizawa...» fece finta ti piangere ancora mezza infuriata «...anche questa volta hai vinto tu!» fulminò con lo sguardo suo padre, smettendo di prendere a pugni Eijiro che stava ancora trattenendo le risate; poco dopo, in gruppo rientrarono in sala comune.
La serata la passarono tranquilli, la classe era provata e abbattuta, Zana rimbalzava da una parte all'altra per a ogni ordine di Bakugou. Sfinita, riuscì ad addormentarsi meglio di qualsiasi altra sera. Non si sentiva più frustrata dai suoi gesti del giorno precedente, e l'abbraccio di Mitsuki le era rimasto molto impresso nella memoria, il primo vero abbraccio di una madre che ama con tutto il suo cuore suo figlio. Per lei significava molto, Katsuki Bakugou era qualcuno di veramente importante, non poteva perdere un rivale così degno e forte, lui era pronto per sacrificarsi pur di diventare un vero e proprio Pro Hero.
La notte era rischiarata dalla luna piena, la sua luce dava sostegno al Quirk di Zana che durante la notte, scintillava nel suo letto stretta alle coperte di pelliccia sintetica, facendo arrivare la sua luce fin fuori la finestra. Il vento fischiava tra i serramenti del campus e intorno si sentivano solo i canti degli uccelli notturni.
MHA scheda personaggio
Nome: Mitsuki & Masaru Bakugou
Hero name: N/C
Quirk: Glicerina(madre) Acid Sweat(padre)
Età: 41(madre) 45(padre)
Data di nascita: 1/12(madre) 14/03(padre)
Altezza: 170cm(madre) 177cm(padre)
Affiliazione: N/C
Gruppo sanguigno: N/C
Originaria di: N/C
Gli piace: N/C
Carattere: Molto simile a suo figlio, è in grado di essere calma(madre) Calmo, non incline alla violenza(padre)
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