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Gabriel <<Resoconto tra un ora>>
In realtà sua sorella non si trovava in nessuno dei posto in cui la stavano cercando.
Era appena arrivata.
Aveva il fiatone e le mancava l'aria.
Finalmente era arrivata a destinazione.
Il luogo dove tutti i suoi dubbi si sarebbero dissolti.
Dove quella fitta nebbia si sarebbe calata,lasciando il posto alla luce e alla chiarezza.
Era a casa di Nicolina.
Sua zia le fu più vicina dopo la morte di sua madre,l'unica figura materna che lei ricordasse.
Per la ragazza,sua zia,era una guida,l'unica che potesse spiegarle il motivo del sigillo su di lei applicato.
Lei sapeva solo che le era stato applicato quando era molto piccola e che anche suo fratello aveva lo stesso sigillo.
Alexa aveva paura di sapere.
Caleb,il ragazzo che aveva visto in quel sogno.
Chi era?Dove era ora?Era vivo?
O aveva incontrato un triste destino?
Nicolina era una signora molto giovane,sposata,con un figlio,dipendente modello.
Era perfetta in tutto quello che faceva. Era poco più alta di sua nipite,magra,mora,occhi verde smeraldo.
Mattia era ancora perplesso.
Come poteva la sua Tigre puzzare di cane bagnato.
Lei non aveva legami con alcun lupi.
Ma quel Derik.
Quel ragazzo che aveva sempre visto di sfuggita.
Quello stesso ragazzo dalla quale Mattia era stato messo in guardia da suo padre.
Ritenuto pericoloso.
Doveva indagare.
Non poteva lasciare la sua amica nelle mani di qualche belva feroce.
<<Devo fare un giro di telefonate.
Mamma passami il tuo telefono.
Devo salvare la nostra Tigre>>
Alexa ebbe un attimo di titubanza.
Doveva suonare il campanello o tornare indietro?
Ma lei voleva sapere.
Ne aveva bisogno.
Si avvicino lentamente alla portono.
La sua mano tramava mentre  si avvinava al campanello.
Il portone si aprì,in un modo molto inquietante.
Apparentemente non vi era nessuno,ma dal buio dell'atrio apparve un volto.
La ragazza impaurita si guardo attorno,ma venne tirata con forza all'interno dell'atrio.
Ecco il caldo benvenuto che è
era solito darle il suo cugino Francisco.
Altissimo,moro,occhi color nocciola,indossava un jeans,una camicia azzurra e una cravatta nera.
Il suo solito modo di vestire e il suo modo di fare.
Non era cambiato per niente.
Non si vedevano da anni,ma lui era rimasto lo stesso.
Il telefono di Alexa suono.
La fanciulla vide che era Mattia.
Rifiuto la chiamata e mise la modalità offline.
<<Ora non posso proprio>>
Non doveva distrarsi.
Aveva un obbiettivo.
Scoprire la verità sul sigillo che bloccava i suoi poteri e sulla motivazione che spinse la sua famiglia a fare un tale gesto.

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