Capitolo 5: Preparativi
«Forte Niblen è un luogo abbandonato dalla Dea. Un tempo era una fortezza il cui scopo era il controllo della profonda insenatura che attraversa parte della regione Glarissiana. Una violenta tempesta si abbatté sul forte facendo crollare la torre principale e parte del camminamento per raggiungerlo. Da allora è un luogo in rovina e frequentato solo da contrabbandieri e criminali di ogni tipo.» Spiegò Lance.
«Come facciamo ad arrivarci senza scalare una montagna?» Art se ne stava seduto sopra il davanzale di una delle finestre della biblioteca dell'accademia, in attesa di una spiegazione dell'amico.
«È molto semplice.» Lance puntò lo sguardo sulla mappa che teneva srotolata sul tavolo davanti a sé. «Poco più a ovest è presente una cavità naturale che attraversa l'intera montagna e che permetta di raggiungere le fondamenta del forte. I contrabbandieri pare che utilizzimo questa via per intraprendere i loro scambi.»
«E se invece di dare la caccia ai criminali provassimo a capire le ragioni che spingono certa gente ad agire in questo modo?» Chiese Art. Guardò al di là del vetro, speranzoso che la pioggia cessasse. Voleva riprendere il prima possibile l'allenamento al tiro con l'arco.
«L'intera regione è stata colpita da un'epidemia di febbre. Come se non bastasse, a rincarare la dose su una popolazione già provata, una violenta tempesta si è abbattuta su buona parte della regione facendo lievitare i prezzi di beni di prima necessità come la farina. La gente è così costretta a sopravvivere come può attuando scambi illeciti con l'oriente.» Lance arrotolò la mappa che stava consultando. Sospirò.
«E l'imperatore dov'è? Basterebbe qualcuno che fornisse le risorse necessarie per la ripartenza a questa povera gente.» Asserì Art.
«La fai facile tu. A Glarissia la corruzione dilaga. Non essendo una regione particolarmente ricca, non rientra tra le priorità dell'imperatore.»
«Però al pagamento delle tasse non si può soprassedere. Potremmo anche catturare i contrabbandieri, ma fino a quando la popolazione non verrà aiutata, saremo sempre punto e a capo.»
«Sono decenni che nel continente dilaga il ristagno economico. Non c'è più nulla da conquistare. Di conseguenza, le spese per il mantenimento dell'impero si rifanno con i proventi derivanti dai prelievi fiscali nelle regioni.»
«Soldi che mancano. La gente per pagare le tasse rischia di non avere soldi a sufficienza per mangiare, facendo dilagare criminalità ed epidemie. Il divario tra ricchi e poveri si sta sempre più allargando. L'imperatore non può ignorarlo per sempre.»
Lo sguardo di Art si fece torvo mentre nella sua testa riecheggiavano le parole del criminale condannato a morte da Julius.
A morte l'imperatore!
Lance si voltò verso l'amico. «Non ho la risposta a tutte le tue domande, ma maestro Loven sì. Perché non gli sottoponi il quesito nella prossima lezione?»
«Maestro Loven mi detesta.»
«Motivo in più per fargli una domanda intelligente.» L'attenzione di Lance si spostò sulle fasciature nelle mani di Art. «Riguardati, o alla prova non sarai nemmeno in grado di impugnare una spada.»
Ad Art della spada non importava più nulla ormai. La mani pulsavano di continuo e nei giorni successivi ogni freccia scoccata era stata una sofferenza, ma il dolore, unito alla soddisfazione di vedere i primi risultati dei suoi sforzi lo appagavano e lo esortavano a continuare. «So quel che faccio» rispose lapidario all'amico.
Lance fece spallucce. Prese tra le mani alcuni tomi che aveva lasciato sopra il tavolo e si avviò all'uscita della biblioteca. «Manca una settimane alla partenza e Raluca pare abbia una strategia interessante. Non sei curioso di ascoltarla?»
***
La lezione di quella mattina sarebbe iniziata con Gilda e l'esposizione della strategia ideata dala ragazza laveniana.
Il piano della giovane Gray prevedeva quanto segue; una squadra avrebbe aggirato il monte e perlustrato la strada che conduceva al forte spingendosi fino al punto in cui era crollata muniti di binocolo ed equipaggiamento che avrebbero garantito loro di mimetizzarsi, una squadra di ricognizione, quindi. Il loro obiettivo sarebbe stato quantificare la presenza di contrabbandieri e di ogni altro tipo di feccia che si aggirava al forte.
Una seconda squadra avrebbe seguito i movimenti dei contrabbandieri con l'obiettivo di scovare dei potenziali complici.
Infine, una terza squadra sarebbe rimasta nella retrovia raccogliendo e catalogando le informazioni delle prime due squadre oltre che a fornire supporto. Informazioni che sarebbero poi servite al generale di Forte Pietraguzza per avviare le operazioni di cattura e dello sgombero del forte in rovina.
Art, Lance, Sinisa e Kjetil avrebbero pedinato i contrabbandieri. Onara, Fredrian, Eribert, Nice e Lothar si sarebbero occupati della ricognizione nei pressi del forte. Elyse, Mitia, Raluca sarebbero rimasti nella retrovia.
La ragazza aveva valutato qualità e difetti di ogni compagno di classe assegnandogli il compito che più aveva ritenuto idoneo e Gilda approvò il suo approccio.
La loro insegnante volle infine dare gli ultimi avvertimenti alla classe. «Lo scopo di questa missione è la raccolta di informazioni e lo studio del territorio. La conoscenza del terreno è uno dei fattori che determinerà quali e quante truppe il generale invierà. Non verrete valutati singolarmente, ma come squadra. Da qui in poi verrà stabilito se sarete in grado di superare la linea di confine che vi separa dall'essere semplici studenti a futuri generali, comandanti, ufficiali e strateghi dell'imperatore. Non dovrete per nessuna ragione ingaggiare lo scontro armato, se non per autodifesa. Se vi scoprono, fuggite.»
Quella che si apprestavano ad affrontare era una missione vera dove avrebbero maneggiato delle armi vere e dove un passo falso sarebbe potuto costare caro. Quelli erano veri criminali e non si sarebbero fatti alcun scrupolo a uccidere dei ragazzini di buona famiglia per avere salva la pellaccia.
L'intera classe si levò in piedi e rispose in coro: «Sissignora!»
Le tre squadre avrebbero viaggiato insieme fino a Forte Pietraguzza con la supervisione di Gilda.
Due settimane di viaggio fu il tempo pronosticato dove avrebbero compiuto diverse tappe. Sarebbero partiti da Benicassia e avrebbero attraversato tutta la regione arcadiana in sella ai loro cavalli, fino ad addentrarsi nel caratteristico territorio montano della regione glarissiana.
Art aveva sempre vissuto circondato dalla ricchezza e tutto ciò che avevano visto i suoi occhi fino ad allora era limitato al cuore ricco dell'impero di Valesia. Non aveva idea di che cosa lo attendesse il vero mondo li fuori, ma per comprendere a fondo i problemi dell'impero questo passo era necessario.
Per comprendere a fondo le parole di quell'uomo, era necessario.
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