Capitolo 12.1: La ricerca del potere
«Ahi» la lama del coltello finì sul dito di Elyse causandole un piccolo taglio. «Odio le patate.»
Terminò di pelare anche l'ultima e le gettò in una bacinella di legno insieme a tutte le altre. «Adele, le tue patate sono pronte.»
«Ti ringrazio, Elyse.» La donna gli sorrise. Quel gesto, imbarazzò Elyse che subito distolse lo sguardo. «Non farti strane idee, strega.»
«Lance è tornato poco fa con le foglie di Henné. Le userò per produrre il colorante con cui tingerò i tuoi capelli.»
«Non è necessario che facciate questo. Se solo proveranno ad aggredirmi perché sono la figlia dell'imperatore, non ci penserò due volte a passarli a fil di spada.»
«Vedo che non dubitate delle vostre capacità. A maggior ragione, quindi, è meglio tingere quei capelli. Dovete mantenere un basso profilo, Elyse o non avrete speranze di tornare alla capitale incolume. Mettete da parte l'orgoglio in previsione di tempi migliori. Solo così potrai avere la tua rivalsa.»
Elyse non replicò. Riconosceva la verità nelle parole di Adele. Doveva conservare le energie per sconfiggere il vero nemico, per farla pagare a Daniem Gunther. «Mi avete convinta, Adele. Vado ad allenarmi. Chiamatemi quando la tintura sarà pronta.» Uscì dal capanno alla ricerca di Lance.
Lo trovò intento a rompere dei ceppi con l'accetta presa in prestito da Adele.
«Alleniamoci.» Disse concisa Elyse.
Lance alzò lo sguardo sulla ragazza, si asciugò poi la fronte madida di sudore con la mano. «Ti è tornata la determinazione, vedo.»
«Una volta che Adele avrà tinto i miei capelli, partiremo alla ricerca del Villaggio dei Chiaroveggenti.»
Lance trasalì. Incredulo, fissò l'amata. «Per quale ragione?»
«4050 anni fa, la dea Ellaria strinse un patto con Benicassim Regan, l'unico uomo che si dimostrò degno di detenere la conoscenza. Benicassim s'impose su tutto e tutti ponendo fine alla guerra e radunando i popoli della Valesia sotto l'unico vessillo del leone bianco.» Proferì solenne la giovane. «Lance, io desidero che la storia si ripeta. Desidero che gli dei mi diano un nuovo potere, cosicché io possa riportare l'ordine.» Elyse gli posò le mani sulle spalle e lo guardò dritto negli occhi.
«Che correlazione hanno le tue parole con il Villaggio dei Chiaroveggenti? Non capisco, Elyse. Conosci anche tu le dicerie sul conto di quel luogo.»
«Adele è una strega, sa dove si trova.»
Lance si ammutolì. Conosceva bene le storie sulle streghe e gli strighi della Valesia. Dopo qualche istante d'indecisione, pronunciò con un filo di voce: «potrebbero volerci anni prima di riuscire a trovarlo.»
«Sono disposta a tutto pur di raggiungere il mio obiettivo e di farla pagare a Daniem. Sfiderò la nebbia e troverò il Villaggio dei Chiaroveggenti. Non è un caso se Adele ha deciso di parlarmene. Lei ha visto il mio futuro, ne sono certa. Per questo ci sta aiutando.»
Lance sospirò. «Se sostieni che l'unica strada è la ricerca del potere divino ti aiuterò. Sono stato al tuo fianco fino a ora e non smetterò di farlo, Elyse.» Le cinse i fianchi e la attirò a sé. «Se è questo il tuo volere, sfiderò la nebbia insieme a te e troveremo il villaggio.» Le diede un bacio sulle labbra.
Lance non era certo che al Villaggio dei Chiaroveggenti avrebbero trovato la soluzione per riportare Elyse al comando dell'impero. Come se non bastasse, ciò che stavano per compiere era pericoloso e sarebbero potuti morire entrambi. Fu la dea Ellaria a concedere il potere di sconfiggere qualsiasi nemico a Benicassim Regan, che correlazione poteva avere quel villaggio con fatti accaduti più di quattromila anni prima? Che cosa nascondeva quel luogo? Non era pienamente convinto della scelta che stava per compiere, ma amava Elyse e l'avrebbe seguita in capo al mondo pur di starle accanto e vederla felice.
Si staccò da lei e afferrò due rami dritti e lunghi dal mucchio che aveva raccolto i giorni scorsi. Ne lanciò uno alla giovane. «Tu sei nel giusto e lo dimostreremo, insieme.»
Si misero in guardia, bastoni in pugno. Elyse scattò in avanti e fece per colpire Lance, che evitò l'affondo e contrattaccò. Seguì una serie di colpi e contraccolpi. Lance non aveva dimenticato quanto Elyse fosse scaltra, agile, e incredibilmente forte. I suoi movimenti erano precisi e quasi sempre andava a segno. Di contro, Lance si era sempre sentito più a suo agio con le armi immanicate ad ampio raggio di azione. Quei rami si avvicinavano più alla lunghezza di un'arma media, ideale, quindi, per Elyse che aveva sempre preferito il fioretto. Lance sapeva che non doveva trattare con riguardo Elyse; la ragazza era molto abile, non a caso aveva stracciato guerrieri del calibro di Eribert, Fredrian e persino Nice, che considerava il miglior guerriero dell'accademia.
Che cosa stavano facendo i suoi amici? Le loro strade si erano ufficialmente separate dopo il diploma. Chissà se avrebbe mai rivisto i loro volti.
Immerso nei suoi pensieri, non fece in tempo a evitare un nuovo fendente di Elyse; la ragazza lo colpi alla spalla causandogli un dolore lancinante. Il suo viso si contrasse in una smorfia di dolore.
«Oh no, Lance! Ti ho fatto male?» La ragazza gettò a terra il bastone andando in soccorso dell'amato.
«Non è nulla di grave, ma ne uscirò con una gran botta.» La rassicurò Lance tastando con mano il punto in cui Elyse l'aveva colpito.
«Andiamo da Adele, forse lei ha qualcosa per lenire il dolore.» Propose Elyse.
«Ci penso io a Lance» disse Adele sopraggiungendo alle loro spalle. «Quanto a te, Elyse, la tintura per capelli è pronta.»
Adele invitò entrambi a rientrare nella capanna. Applicò un unguento nel punto in cui Lance era stato colpito e poi si dedico a tingere i capelli di Elyse. Mise la pasta creata con le foglie di Henné sui capelli argentati di Elyse e poi li pettinò in modo tale che il colore si distribuisse in modo uniforme. Dopo averli sciacquati, ne uscì un castano ramato.
«Ecco fatto» pronunciò soddisfatta Adele. «In questo modo sarà difficile riconoscere che siete una Regan.»
Elyse prese una ciocca dei suoi lunghi capelli e ne osservò il risultato finale. «Questa è l'ultima volta che mi abbasso a un simile compromesso.» Poi si rivolse a Lance. «Non perdiamo altro tempo e partiamo.»
Lance annuì.
«Per raggiungere il Villaggio dei Chiaroveggenti è necessario che proseguiate verso nord, nel cuore della provincia laveniana. Raggiunta la Valle, non dovrete far altro che percorrerla in direzione nord-est.» Suggerì Adele. «Se sarete ritenuti degni da Tediana, il capo villaggio, raggiungerete il luogo senza difficoltà.»
«Come può Tediana giudicarmi degna?» Chiese Elyse.
«Dovrai scoprirlo da sola. Tutto ciò che dovevo dirvi lo sapete. Fate buon viaggio.»
La strega fece dono a loro di alcune provviste e di un unguento per lenire il dolore della contusione di Lance. Caricarono tutto su una bisaccia che issarono sul cavallo rubato la notte della loro fuga e montarono entrambi in sella.
«Non dimenticherò la promessa che vi ho fatto, Adele» disse Elyse. «L'imperatore sa essere riconoscente con i sudditi che lo meritano.»
«Grazie di tutto, Adele.» Lance spronò il cavallo al galoppo. Il duo si allontanò addentrandosi nel bosco, facendo perdere le proprie tracce.»
«Vedremo, Elyse. Vedremo.»
***
«Il Villaggio dei Chiaroveggenti e fuori dalla giurisdizione dell'impero» esordì Elyse. «Un luogo fitto di mistero. In pochi possono vantare di esservi giunti.»
«Mi chiedo che prova dovrai affrontare per essere ritenuta degna da questa Tediana.» Aggiunse Lance.
«Adele si riferiva alla nebbia. Riusciremo ad attraversarla incolumi soltanto se saremo ritenuti degni da Tediana. Sarà un gioco da ragazzi, vedrai. La mia stirpe è sempre stava benedetta dagli Angeli. Io non sono da meno rispetto ai miei antenati.» Disse sardonica.
Lance non poteva vedere il volto di Elyse in quel momento. Guardò dritto davanti a sé e sorrise compiaciuto. Si sarebbe prospettato un lungo viaggio, un viaggio fuori da ogni schema ordinario.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top