Capitolo 10
Il tempo, é infinito, ma non per tutti, per questo va gestito al suo meglio.
Un rumore alla porta, un fascio di colori.
'È arrivata, ha letto il messaggio, forse, non è tardi...'
Pensa con un sospiro Gabriele, mentre si fa indietro, nell'ombra, per lasciare passare la padrona di casa.
Arcobaleno entra nel laboratorio,seguita dal marito Uriele, senza bussare, come una furia, in fin dei conti è a casa sua, a nessuno è permesso di fare un azione crudele, nemmeno a lui, il Signore del Tempo, Gervasio, è palese che è uscito di senno.
"Fermati Gervasio, che combini?"
Non vi era bisogno di tale imposizione , visto il trambusto fatto, il Signore del Tempo, già si era fermato, guardando che cosa stava accadendo.
Arcobaleno abbracciò con lo sguardo l'intera scena.
Celeste distesa sul lettino, la sua essenza in una ampolla in attesa del ricongiungersi al suo corpo, e lui, con il potere fra le dita cercando di modellare il corpo in una sola forma permanente, un ardua impresa togliere un potere simile, ridurlo a un unico stato.
Con un solo gesto, la stanza si innondo' di luce e colore,
creando un vortice che immobilizzo' Gervasio, alterato da tale sopruso cercò di liberarsi con forza e empiti poco simpatici.
"Come osi, status colorato, lasciami andare, non vedi che sto operando, in un momento così delicato, mi vieni a disturbare, te ne pentirai di questo affronto!"
Arcobaleno è un entità di pura gioia e speranza, ma anche un entità estremamente votata alla giustizia e in difesa dei più deboli.
" Ohhh, vecchiaccio abusi del tuo potere, lascia stare questa fanciulla! "
Esclamò Arcobaleno con enfasi, turbata da tutto ciò che vedeva.
In aiuto arrivò anche il marito Uriele che nel frattempo aveva chiamato le forze dell'ordine straordinarie, una denuncia ai livelli alti, Gervasio aveva il potere di amministrare il Tempo, ma era chiaro che era troppo per lui questa mansione, si vedeva palesemente che con gli anni l'aveva portato alla folle idea di essere supremo al di sopra della legge Divina, abusando del potere, soggiogando la propria figlia al suo volere, con fini controproducenti all'entità della persona.
La polizia invase la stanza, presero Gervasio che non smetteva di urlare, con gli occhi strabuzzati, incredulo che qualcuno osasse fermarlo.
"Lasciatemi andare, vi dico, non sapete con chi avete a che fare.
Ho i miei diritti, non ho commesso nessun crimine, è mia figlia, l'ho creata io, ne dispongo come ne ho voglia, come ritengo giusto che sia la sua vita.
È mia figlia vi dico..."
Cercava di divincolarsi dalla presa delle guardie, che lo tenevano ben stretto.
Uno squarcio di luce..
E sparirono tutti quanti.
Nel laboratorio tornò il silenzio.
Celeste ignara di tutto giaceva sul lettino, corpo privato della sua essenza, in attesa di riprendere vita.
Arcobaleno, si avvicinò alla giovine, accarezzo' piano la testa, con l'altra mano mandò un fascio colorato verso il recipiente che conteneva l'essenza di Celeste, si aprì e l'essenza si ricompose al corpo.
Arcobaleno non lasciò che la giovine si destasse in quel luogo, ma con il suo potere la addormentò.
"Gabriele, portala, nella sua camera, nel suo letto, che possa riposare serena, ne ha passate tante.
Ora forse, potrà tornare a vivere tranquilla.
Resta con lei, più tardi passerò a farle visita.
Nel frattempo ci occuperemo di sistemare il Signore del Tempo"
"Zia, non credo che Celeste, sarà felice di vedermi al suo fianco, ti prego di sbrigarti a raggiungerci."
Gabriele parlò piano, si sentiva un nodo in gola, oltre che un vigliacco!
Arcobaleno, si voltò, abbracciò forte il nipote.
"Impara dai tuoi errori, non fuggire, non temere non ti lascio solo, arriverò prima possibile."
Uriele che era sempre stato accanto alla moglie, sorrise al nipote.
"Vieni, andiamo insieme, resto con te"
"Grazie zio"
Rispose mesto, Gabriele, mentre prendeva Celeste, fra le braccia, la strinse forte, e addormentata così, la porto' in camera, seguito dallo Zio, che pensieroso guardava il nipote, che stringeva forte a se la ragazza.
Lo zio si chiese, in quel momento, se Gabriele si fosse scordato di essere felicemente fidanzato con la sorella del suo caro amico Cristal, futuro sposo di Celeste.
Fine 10 capitolo
Scritto da Urieleceleste
Racconto scritto per il "Gioco dell'oca"
Contest ideato da @Wulkoff
Giudice luna_marina_211
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