9. Il segreto di Luke
Mi sveglio con l'idea di essere morta. Forse ora sono solo un'anima che vaga e non può essere vista da nessuno. So che è una cosa possibile, dato che il Diavolo, ovvero mio padre, le cattura e le tortura.
In ogni caso, so di essere ancora viva. Mi guardo il braccio. Rimango scioccata da quello che vedo: al posto della ferita c'è la mia pelle pallida e liscia. Ho sognato? Impossibile.
Solo allora mi guardo attorno: sono ancora in un bosco, ma gli alberi sono più... vivi. Sembra che mi osservino.
- Finalmente ti sei svegliata, sorellina. - mi volto di scatto, trovandomi davanti il largo sorriso di Alexia. - Credevo fossi morta. -
Anche io, ma non glielo dico. Vorrei chiederle molte cose, ma la mia voce è rotta. Ho un nodo in gola che non mi permette di parlare. Alexia mi abbraccia. Non mi oppongo, sto ferma e aspetto che si stacchi. - Grazie. - sussurra, stringendomi sempre di più. - Ora potrò vendicarmi. Senza te e Luke, non sarebbe mai successo. - So bene cosa intende per "vendicarsi". Di nostro padre, Satana. Tutti i suoi figli lo vorrebbero morto. Pensare questo di mio padre dovrebbe farmi male. Invece no. Ora non è questo l'importante, giusto?
Luke. Luke! Mi alzo. Improvvisamente sento di poter parlare. Parlare per insultare in tutte le lingue del mondo una persona che consideravo mia amica.
- Dov'è? Luke, dov'è? - Alexia si fa scappare un minuscolo sorriso malizioso.
- La domanda è dove siamo noi, Carry. Siamo oltre le mura, abbiamo superato il Confine. - dentro di me sapevo che c'era qualcosa di diverso, ma non riuscivo ancora a capacitarmene. Resto ferma per qualche secondo, ma pare che lo stupore e la felicità non riescano a contrastare la rabbia e la delusione che provo in quel momento. Mi sento come se stessi per esplodere. E probabilmente è proprio così.
- Ti ho chiesto di Luke. - stringo i denti e i pugni. Alexia torna in un istante seria e indica una direzione tra gli alberi, che non sembra distinguersi dal resto del paesaggio attorno a noi. Mi incammino con passo veloce e sicuro tra le fronde.
Luke è vicino ad un albero, raggomitolato su sé stesso, a sussurrare parole incomprensibili. Tutta la rabbia che ho dentro scompare in un istante. Non l'ho mai visto così... spaventato in vita mia. Ma da cosa? Ora siamo liberi.
- Luke? - domando, timorosa di che reazione possa avere. Si alza di scatto, e si gira verso di me con gli occhi sbarrati.
- Ah. - dice, con il fiato corto - Carry. Mi hai...
- Spaventato? - ridacchio, avvicinandomi a lui. - Sempre il solito fifone...
- Sorpreso. - mi corregge, serio. Poi indica gli alberi in direzione del nostro accampamento arrangiato. - Ora è meglio che tu vada. - sembra arrabbiato. Strano. Non è da Luke arrabbiarsi per così poco. Faccio un passo indietro, ma non ubbidisco. Inizia a spaventarmi, questa sua reazione.
- Luke, ma che cosa stai dicendo, io non... Ma che ti prende? - si alza di scatto e si gira verso di me. I suoi occhi non sono del loro colore naturale, ma grigi, quasi bianchi. Il mio cuore perde un battito.
- Vattene. - sibila, rabbioso, come se una belva si fosse impossessata di lui. Un'altra battito. Il tempo di fare un passo avanti, e me lo ritrovo alle spalle. - Ti ho detto di andartene, Carry, potrei farti male. - mi volto di scatto.
- Ma che... e perché? - domando, questa volta cercando di sembrare più sicura di me. Sorride, aspro. Non sembra nemmeno lui.
- Perchè io sono come Bethany. Ora vai. VAI! - il tempo pare fermarsi, ghiacciarsi in me e imprimendomi nella testa le sue parole. Non distolgo lo sguardo e lo continuo a fissare, imperturbabile.
- Come... Beth? In che senso? - prima che io possa capire cosa stia succedendo, mi afferra per il colletto della maglietta e mi sbatte la testa contro un albero. Cerco di trattenere il dolore e lo torno a fissare con una smorfia sorpresa. E parecchio incazzata. - Luke! In che senso come Beth? - sorride, aspro, a avvicina la sua bocca al mio orecchio. Non è lui. Non ci credo che è lui.
- Lo sai, in che senso... - provo a divincolarmi dalla sua stretta, ma non ottengo altro che una sua risata. Una risata innaturale, non di un demone qualunque. Spalanco gli occhi. Capisco. Lui ha il sangue di un altro demone in corpo.
- Luke! Luke, guardami. - cerco di incrociare il suo sguardo innaturalmente bianco, ma sembra non sua in grado di ragionare. - Tu non sei questo, puoi ucciderlo. Puoi combatterlo, e puoi vincerlo. Ti prego, ascoltami... - non risponde, ma continua a guardarmi. Per un attimo, guardando la sua espressione, che è mutata da un ghigno amaro ad un'espressione pentita, ferita, e arrabbiata per le proprie azioni, credo di aver fatto centro. Eppure, ancora una volta, mi sbaglio.
- Sai, Luke ti aveva avvertita... Sei una sciocca, sai? Credevi fosse un demone? - spalanco gli occhi. So che è il demone dentro di lui a parlare.
- Come... Luke È un demone!
- Ingenua... lui è un umano. Uno stupido umano che credeva di diventare un demone. Ma io, il tuo adorato fratello, li so combattere, quelli come lui. - "il tuo adorato fratello..." riconosco questa espressione. Ma so che quello che penso non è possibile.
- R-Ramon? Come è...? - sussurro, cercando di ripetere a me stessa che non è vero, è un incubo, un'allucinazione. Eppure la sua espressione fredda continua a guardarmi in un modo incredibilmente reale. Sorride e mi accarezza il viso. Provo a divincolarmi ma non ci riesco, è più forte di me.
- Tu mi sottovaluti, Carry. Sono molto più forte di te, e perfino di Bethany, che possiede parte del mio potere. Voi tutti siete convinti che io sia morto... ma non è così. Dove è Luke... sono anche io. - mi lascia improvvisamente e si accascia a terra.
- Luke? - domando, ancora. Ho paura. Paura che gli succeda qualcosa. Ramon è forte, ma Luke prova sempre a contrastarlo. Quando alza lo sguardo, i suoi occhi sono di nuovo neri.
- Mi dispiace... - sussurra. Dispiace anche a me. Avrei voluto conoscere prima la verità, sapere che in realtà Luke era un umano. Ma lui, nel mio cuore, è sempre lui. Quindi scuoto la testa e lo aiuto.
Mentre lo faccio, però, non posso fare a meno che pensare alle parole di Ramon.
Dove è Luke sono anche io.
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Capitolo un po' confusionario, in cui non si capiscono molte cose, lo so. Non preoccupatevi, si spiegherà tutto nei capitoli successivi.
Emma. :D
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