18. Uccidere e venire uccisi

Rimango paralizzata. Megan corre verso di me, Ma Luke la spinge via senza nemmeno toccarla, con un semplice gesto della mano, facendola cadere pesantemente sul pavimento contro una libreria. Mi alzo in piedi e mi allontano, andando all'indietro con gli occhi sbarrati e fissi su di lui.
- Luke! - urlo disperata, ricevendo solo una risata di scherno da parte sua. Con un altro gesto della mano, mi scaraventa contro la parete dietro di me, facendomi mancare il respiro. Sembra più potente, soddisfatto. Non riesco più a muovermi, sento dolore ovunque, ma soprattutto sento una stretta al cuore fortissima, la sua. Mi ricorda tantissimi brutti momenti, le innumerevoli volte nelle quali non riconoscevo Luke, la prima volta che ci siamo incontrati, quando mi ha detto che lui non aveva paura di niente e mi avrebbe insegnato ad essere forte come lui. Avevamo otto anni. Quanto lo ammiravo, passavano intere giornate insieme, a parlare delle grandi cose che avremmo fatto da adulti. Ramon si è intromesso nella mia vita con prepotenza, strappandomi da mia madre e mio fratello, impossessandosi del mio primo amico. L'avrebbe pagata. In un modo o nell'altro gli l'avrei fatta pagare. - LUKE! - urlo ancora, con tutta la forza che ho, lottando contro il potere che Ramon esercita su di me, facendo presa con una mano invisibile sulla mia gola.
- Ah, ti manca il tuo povero umano? - sorride aspramente, continuando a camminare lentamente nella mia direzione. - Hai idea di quanto sia insopportabile, sentire i suoi pensieri e le sue emozioni come fossero miei? Vedere il mondo senza poterci interagire? È frustrante, sorellina, è veramente frustrante. - intanto, mentre Ace e Ashley soccorrono la nonna, Rhon e Alexia sono alle spalle del mio fratellastro.
- Ehy, tu! - gli urla Alexia. Ramon si gira, sapendo già chi gli abbia rivolto la parola. Adesso mi dà le spalle, ma ancora non mi permette il movimento. - Da quanto tempo... manca solo papà, per riunire la famiglia... - Rhon gli si scaglia contro, senza dargli il tempo di capire cosa stia succedendo. Gli tira un pugno, che però gli lascia solo un piccolo segno rosso all'altezza dello zigomo destro.
- Anche la mamma! - grida nel mezzo dell'azione, nonostante le mie proteste: è comunque il corpo di Luke, quello che viene colpito. A Ramon sembra non importare per nulla dell'azione di Rhon, infatti poco dopo si volta nuovamente verso di me e sospira, sempre sorridente.
- Ah già, voi avete anche una mamma... Ma chi me l'ha fatto fare di lasciarla in vita, quella donna? Ti ricordi, Carry, quando ti portai via da questa città? Tua madre è stata un osso duro. Beh, il Diavolo non sceglie a caso le sue amanti...

Le sue amanti? Scegliere? Manipola la gente così, senza alcuna vergogna?

- Luke... - dici di nuovo, sull'orlo delle lacrime. I muscoli mi fanno male e a malapena respiro, ma in corpo trovo ancora la forza di parlargli, di fargli capire che può combattere il suo demone. - Ti prego... - Ramon ride, e mi si avvicina con passo lento e calcolato. Oggi suo movimento mi fa paura, perché non posso ferirlo, essendo nel corpo di Luke.
- Non pregarlo. - sorride maligno, sollevandomi il mento con il pollice e l'indice. - Non ti ascolterà: ti odia, e ti ama, ma tu gli hai fatto male. - ride ancora in modo isterico, per poi tornare a me. - È un umano, poverino, lui sente. Mentre tu sei insensibile e baci un altro, lui prova invidia, rabbia, gelosia. Tutte robe da umani, insomma. E non ti aiuterà, non questa volta. - non ci credo. Non credo neanche ad una parola di quello che dice, anche se sento un grandissimo macigno schiacciarmi il cuore. Ho paura che lui abbia ragione, ma continuo a ripetermi che lui lo fa solo per innervosirmi. Per fermi diventare più umana, più debole.
- Non è vero. Luke non... - maledico le lacrime che ormai scorrono lungo le mie guance, maledico mio padre e mia madre, maledico tutti e tutto. La mia pelle brucia, divento di fuoco. Sia dentro che fuori, sono fuoco. Di rabbia e di passione, di impotenza.
Mi sento molto più forte di Ramon, e riesco a contrastare il suo potere. Lui si allontana, inizialmente sorpreso. - Se Luke mi odiasse, non sarebbe qui. Luke, sei più forte di lui, dimostraglielo! - lo vedo stringere con forza la mascella, la sua espressione divertita è scomparsa.

Luke...

Sul mio viso si fa spazio un piccolo sorriso, finché Ramon non so gira con uno scatto ed una smorfia di dolore, per poi afferrare Rhon da dietro e puntargli un pugnale alla gola. Il sangue mi si gela nelle vene. - Rhon! - soffoco un grido, prima che la lama si muova. Ma non nella sua direzione. Nella mia. Probabilmente, Luke è riuscito, con uno scatto, a deviare la traiettoria del pugnale... nella mia direzione.

Lo ha fatto apposta?

riesco ad afferrarlo, prima che mi colpisca il viso, con le mie mani infuocate.
Vedo il corpo di Luke cadere a terra, probabilmente svenuto, e non posso non tirare un sospiro di sollievo. Mi sorprendo a domandarmi che sensazione proverei ad uccidere mio padre con le mie stesse mani.
Cerco di scacciare in fretta quel pensiero, per poi avvicinarmi agli altri e li aiuto a soccorrere Megan.

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