capitolo uno.
È sera, sono le nove e mezza per l'esattezza.
Non sono mai stata una ragazza piena di vita che va alle feste, che vuole sempre compagnia o che so altro, ma oggi accompagnerò la mia migliore amica Normani ad una festa in casa di una certa Dinah Jane, la sua cotta da quando eravamo in prima superiore, adesso siamo al quarto anno.
Mi metto un jeans bianco strappato, una maglietta del medesimo colore e una camicia lunga a scacchi neri e bianchi.
Dieci e un quarto.
Sento il clacson della vecchia Toyota della mia migliore amica e mi guardo per l'ultima volta allo specchio, di solito non sono una a cui frega dell'aspetto che si dà, ma almeno alle feste vorrei essere presentabile.
Chiudo la porta di casa, infilo il mazzo di chiavi in tasca e corro fino alla macchina rossa della mia amica.
"Lauren ci hai messo una vita, che cazzo stavi facendo?" sputa Normani schiacciando l'acceleratore, non è proprio una ragazza fine: "Stavo finendo di prepararmi" rispondo guardando fuori dal finestrino e lei alza il volume della radio che trasmette Perfect dei One Direction, canzone che lei ama.
Dieci e quaranta.
Normani frena un po' troppo aggressivamente, e mi ritrovo con le mani sul cuscrotto: "Ma chi ti ha dato la patente era cosciente?" borbotto e scendo dall'auto, quando deve parcheggiare vuole stare da sola perché le persone la distraggono, parole sue.
Appena è al mio fianco per entrare in casa sento un corpo dietro di me e le braccia di esso mi stringono i fianchi, mi giro subito e il volto del ragazzo cambia da felicità a imbarazzo mentre Normani inizia a ridere.
Ci guardiamo un attimo, non so che dire, non conosco questo ragazzo: "Ehm, scusami, pensavo fossi la mia ragazza" dice imbarazzato lui e sorrido per rassicurarlo: "Tranquillo, sono Lauren" gli rispondo porgendogli la mano destra: "Piacere, sono Trevis" dice e corre dentro la casa: "Che ragazzo strano" commenta Normani e andiamo insieme alla festa.
Appena entriamo la musica ci colpisce come un pugno sul petto, l'odore di birra è così forte da farmi arricciare il naso.
Normani si è già volatilizzata, conosco tre quarti dei ragazzi mezzi ubriachi qui intorno, diciamo che a scuola sono abbastanza conosciuta (anche se non so ancora il motivo della mia popolarità) e adesso sto ricevendo saluti da mezza popolazione maschile in cinque metri che ho percorso.
Arrivo davanti al tavolo dove trovo di tutto, vodka, birra, limoncello, vino e altri alcolici che non conosco neanche.
Prendo una birra e esco nel giardino.
Ci sono dei gruppi di ragazzi che parlano tranquillamente, ridendo a tratti, però c'è tranquillità.
Mi siedo nel prato, con la schiena attaccata alla parete esterna della casa, sorseggiando la mia birra.
Prendo il cellulare e sento una presenza davanti a me, alzo la testa e vedo una ragazza sorridente, pian piano che alzo gli occhi sul suo corpo, più mi rendo conto di quanto sia bella.
#SPAZIO AUTRICE#
È assolutamente la prima ff che scrivo🙈
Vi prego di lasciare un commento per dirmi tutto quello che pensate su questo primo capitolo.
Spero che vi sia piaciuto, stellinate a più non posso!
Scusate per eventuali errori.
P.s. a cinque stelline continuo💕.
-RamcEEnz
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