capitolo 4.
Sette e un quarto.
Il suono della sveglia si fa sempre più forte mentre apro gli occhi, che avevo nella mente quando ho messo la sveglia così presto la domenica? Mi sembra di aver dormito due ore, mentre la stanchezza della sera prima si fa sentire.
Prendo il cellulare dal comodino di fianco al mio letto e faccio cessare quel rumore diabolico.
Mi alzo piano dal letto, non per qualcosa in particolare, solo che la mattina assomiglio ad un bradipo.
Prendo il cambio dall'armadio e entro in bagno.
Otto e mezza.
Sento di nuovo il mio cellulare, ma nell'aria si sprigiona Chocolate della mia band preferita: <<Yo!>> urla l'interlocutore, questa non è la voce di Normani e mi ha chiamato lei: <<Su Lauren, sono Dinah, siamo tutte sotto casa tua, se muovi il tuo bel sedere e vieni in macchina, andiamo a prendere la vostra amica in aeroporto>> oh già, è la voce di Dinah, aspetta, la dovrò sopportare per tutto il viaggio in macchina: <<Arrivo>> dico solamente, prima di chiudere la chiamata.
Come al solito non esco di casa senza essermi controllata le tasche, dove devono esserci portafoglio, chiavi di casa e cellulare.
Salgo nella macchina di Normani e saluto tutte: "Ciao" dice Camila al mio fianco, avvicinandosi pericolosamente a me: "Ehy" rispondo subito sorridendo.
L'aeroporto è molto distante da dove abito, sono almeno quattro ore di macchina, visto che ormai sono le nove, arriveremo lì, senza contare le pause bagno o quelle spuntino, verso l'una.
Normani ha messo il disco di Beyoncè portato dalla sua fidanzata? Non so ancora se sono fidanzate o si stanno frequentando, ma comunque sono occupata a sentirle cantare e canticchiare anch'io a bassa voce.
Undici.
Siamo in autogrill, le due ragazze sedute nei posti davanti sono scese dalla macchina per andare a prendere un po' di rifornimento di cibo.
"Allora, Lauren, sei impegnata?" sento la domanda dalla più piccola, seduta di fianco a me: "No, mi sono lasciata da qualche mese, tu invece? Tu sei sicuramente impegnata" rispondo ridendo ma smetto subito guardando la sua faccia, sembra triste.
"Io, io non-" viene interrotta dalle nostre migliori amiche che risalgono in macchina con tre sacchetti, mi chiedo se siano andate a fare la spesa o tutto questo sia per noi.
Ripartiamo e Queen B continua ad accompagnarci.
Mezzogiorno e venti.
Siamo appena arrivate, forse abbiamo sprecato un po' di tempo.
Camila ritorna dal bagno con Dinah, mentre Normani sta chiedendo informazioni per il volo della nostra amica.
"Allora Lauren, dimmi qualcosa di te" esclama Dinah sorridendomi: "Cosa vuoi sapere?" le chiedo e devo dire che mi fa un po' soggezione, sembra come se aspettasse un mio passa falso per uccidermi: "Non lo so, abiti con i tuoi? Lavori? Sei di Miami?" spara lei e vedo Camila seduta dietro di lei con un'espressione interessata: "Allora, non abito con i miei, non lavoro ma studio e sì, sono di qui" rispondo subito e ricambio il suo sorriso: "Stavo pensando che potresti venire con me e Normani al cinema domani sera?" mi domanda ancora: "Ehm, perché dovrei fare il palo?" ridacchio e Dinah ride: "Potresti venire con me" Camila finalmente ha preso parte alla discussione, ma dall'espressione delle due ragazze sembra come se si fossero messe d'accordo: "Oh, va bene, anzi, va benissimo" esclamo e continuiamo ad aspettare Normani in assoluto silenzio.
Dopo venti minuti dell'invito al cinema vedo la mia migliore amica venire verso di noi ridacchiando, so cosa vuol dire, non ha una bella notizia.
"Ehm, mi dispiace dirvelo, ma il volo è tra cinque ore" penso che non ho mai avuto così tanta voglia di picchiarla: "Avevi detto di aver controllato!" alzo un po' troppo la voce e Dinah poggia una mano sulla mia spalla per farmi calmare.
Passeremo tutto il pomeriggio in un cazzo di aeroporto, in più mi sono svegliata presto di domenica dopo una lunga e stressante serata, come faccio a calmarmi?
#SPAZIO AUTRICE#
Okay, dal prossimo capitolo non lo farò più, però, come sta andando? Vi sta annoio? Commentate🤘.
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