capitolo 37.
Tutto procede secondo i piani ormai da due settimane, non ho più avuto nessuna litigata con Camila e nessuno mi ha dato fastidio.
Trevis non si è fatto vedere a scuola per tutte le tutte queste due settimane, fino ad oggi.
Camila mi sta baciando il collo mentre lo guardo, lui gira la testa verso di me e chiude gli occhi fino a farli diventare due fessure, rabbrividisco e chiudo gli occhi quando la mia ragazza succhia il mio punto debole.
"Camz finiscila, se no sarò costretta a sbatterti al muro davanti a tutti" le sussurro vicino all'orecchio e adesso sono io a baciarle il collo: "Lauren, è suonata, ci vediamo in bagno" dice e faccio un passo indietro per lasciarla andare: "Alle nove e mezza al bagno quindi" dico e la vedo sparire in mezzo a tutti gli altri studenti.
Sento una mano sul mio polso e mi giro subito: "Cosa vuoi adesso?" dico guardando Trevis negli occhi: "So quello che sai, non ti sei resa conto di alcune cose, ma le saprai a tempo debito, guardati le spalle Jauregui, Camila è proprio una bella ragazza e-" non lo posso far finire, lo prendo per il colletto del maglione e lo sbatto contro il muro: "Non devi neanche nominarla" esclamo e lo vedo stringere la mascella: "Chi non devo nominare? Camila Cabello?" dopo aver sentito questa frase non ci capisco davvero più niente, lo tiro un po' verso di me e gli tiro una ginocchiata proprio in mezzo alle gambe: "Non provocarmi coglione" gli urlo contro e apro il mio armadietto sopra di lui prendendo i libri che mi servono e lo lascio lì per terra, a tenersi le palle che adesso non ha più.
Sono le nove e mezza, finalmente, ho chiesto al prof di andare in bagno e mi ha dato subito il consenso.
Entro nel bagno e le labbra di Camila mi accolgono subito, appena chiede l'accesso non gli e lo nego, la sua lingua incrocia subito la mia e la sbatto nel muro di una cabina chiudendo la porta subito.
"Vuoi venire piccola?" le chiedo staccandomi un attimo dalle sue labbra: "Sì amore, fammi diventare pazza" risponde tra un respiro e l'altro, non perdo tempo.
Sbottono con facilità i suoi jeans e inizio a baciarle il collo: "Sei pronta Camz?" chiedo e mentre inizio a lasciare succhiotti: "S-sì" appena sento questo faccio entrare due dita dentro di lei, sento le sue unghie sulla mia schiena e la sua faccia in pieno piacere, inizio a muovere le dita velocemente, sempre più veloce e i suoi respiri sono sempre più forti: "Dai Camz, vieni, ci sei" sussurro nel suo orecchio e viene subito dopo, accasciandosi sopra al mio corpo.
"Ti amo così tanto" sussurra e le allaccio il bottone dei jeans.
Ultima campanella, finalmente.
Esco dall'istituto e incontro Camila con Dinah e Normani.
"Ciao ragazze, oh, ciao anche a te" saluto le mie amiche e saluto anche una ragazza dai capelli lunghi e neri come la pece, non l'ho mai vista da queste parti.
"Ciao, tu sei Lauren non è vero? Mi chiamo Charlotte" dice e le stringo la mano: "Come fai a sapere il mio nome?" chiedo e la vedo prendere un grande sospiro: "So molte cose di te, quasi tutto, lascia che ti spieghi davanti ad un caffè" sorride e ricambio il sorriso, sento il braccio di Camila impossessarsi del mio fianco protettivamente: "Va bene Charlotte, dove lo prendiamo?" chiedo ancora insicura: "Va bene a casa mia?" dice la ragazza e Camila tossisce: "Va bene se posso venire pure io" è gelosa, bene: "Va bene, allora, ti vengo a prendere a casa, a dopo Lauren" con questo se ne va.
"Camila, ti prego" dico con fatica mentre lei diminuisce la velocità delle dita: "Sei assolutamente solo mia, dillo" ordina da sopra al mio corpo: "Sono assolutamente solo tua" compare un ghigno sul suo viso e inizia ad aumentare il movimento, nel frattempo mi prende un capezzolo tra i denti e lo sento indurirsi subito per il suo tocco.
Appena tocca il mio punto debole con le dita inizio a gemere e urlando il suo nome mi immergo in un orgasmo intenso, altro che paradiso, sono andata molto più in alto.
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