capitolo 13.
Sono in bagno da neanche un secondo e sento due mani sui miei fianchi, puntuale.
Mi giro subito e rimango a bocca aperta, non è Camila: "Che cazzo ci fai qua dentro?" urlo e vedo il ragazzo abbassare lo sguardo: "Sei talmente bella" dice e mi guarda fisso negli occhi, di solito non mi fa niente il contatto visivo, ma il suo sguardo mi mette quasi paura: "Vattene Trevis" ribatto decisa e la vedo, fortunatamente, alle sue spalle, lui si gira e corre via.
Prendo Camila per un braccio e l'abbraccio forte, sento come se mi avesse salvata: "Cosa voleva?" mi chiede appena l'abbraccio finisce: "Niente Camz" mento, non voglio farla preoccupare, alla fine non ha fatto niente veramente, però meglio non dire proprio nulla.
La piccola mi accarezza la guancia, sorride leggermente, è molto concentrata su di me.
Sorrido anch'io e le prendo la mano con cui mi sta toccando il viso: "Lauren" dice e alza lo sguardo ai miei occhi: "Sei davvero bellissima" conclude e mi avvicino a lei lentamente, tolgo la mia mano dalla sua per posarla sulla sua schiena, la distanza tra i nostri corpi si azzera e inizio a darle dei piccoli baci a stampo, lei freme, la sento impaziente, adesso inizia il bacio che piace a me, quello che mi fa battere fortissimo il cuore e che annulla tutto, tranne lei, tranne noi.
Stringo le dita sul suo sedere e la spingo ancora più vicino a me, questo gesto le fa perdere un piccolo gemito e sorrido: "Lolo, credo che dovresti stare più calma" sussurra e mi stringe a lei: "Sono calmissima piccola" adesso le sto accarezzando il suo perfetto fondoschiena, la vedo chiudere gli occhi: "Dimmi, cosa dovrei fare?" domando e sorride maliziosamente: "Baciarmi" risponde subito e l'accontento.
"Chancho! Ma cosa stai-" sentiamo la voce di Dinah bloccarsi appena ci vede, forse è diventato un bacio troppo volgare, Camila è seduta sul lavandino con le mani sotto la mia maglietta e le gambe intrecciate al mio bacino, mentre io ho le mani sui suoi seni.
"Okay, oh, la professoressa si chiedeva cosa stessi facendo" dice la ragazza coprendosi gli occhi, nell'aria si sente l'imbarazzo: "Oh, andiamo!" esclama la piccola scendendo e lasciandomi con un sorriso.
Torno in classe sorridendo, nel mio vortice di desiderio e amore.
"Jauregui, bella la gita in bagno?" mi chiede ironicamente il professore di matematica appena entro in classe: "Scusi" rispondo e suona la campanella: "Andate e un'altra cosa signorina, che non succede mai più" continua l'uomo e dopo aver preso il mio zaino, esco correndo verso l'aula di storia.
Una e dieci.
È appena suonata l'ultima campanella, anche questo giorno è finito, mi sento ancora le labbra calde.
<<Lauren, scendi immediatamente! Dobbiamo parlare di una bella cosa, corri stronza!>> urla Normani al cellulare e chiude subito la chiamata, tutto questo significa che ho combinato qualcosa ed è sia una cosa positiva che una negativa.
Vedo le quattro mie amiche parlare e appena mi notano di fianco a loro cala il silenzio.
Camila mi guarda sorridendo e le faccio l'occhiolino: "Allora, dimmi" dico a Normani e intanto vedo la piccola mordere i il labbro, deve smetterla: "Mi è giunta voce di un certo bacio" inizia a parlare la mia migliore amica ma tutta la mia concentrazione è per la ragazza cubana che continua a mordersi il labbro e ad ammiccare verso di me.
Sento Dinah dire qualcosa alla ragazza che mi sta parlando e ormai non mi controllo, cammino verso Camila e la bacio subito, non un abbraccio, non una parola, niente, subito le sue dolci labbra.
Penso di esserne dipendente.
"Cazzo, mi hai presa completamente" dico e sento gli occhi di tutte puntati su di me: "Mi chiedevo se ti andasse di venire ad un secondo appuntamento con me" chiedo piano.
Solo a pensare di essere la sua futura ragazza mi fa crescere una felicità immensa: "Va bene Lolo, va benissimo, perché non andiamo alla festa organizzata da Troye Sivan? Prima mi ha invitata, è un tipo dolcissimo di quinta" risponde e sorrido: "Oh, perfetto, andiamoci" dico e con questo torniamo tutte a casa.
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