È stata una giornata pesante, non sono andata a scuola per dei problemi in banca, ho molti soldi lì e dovevo guardare dei documenti, alla fine niente di importante.
Dopo la banca sono andata con Ally al centro commerciale, oggi neanche lei è andata a scuola, per fare un po' di shopping e a parlare, soprattutto del suo viaggio.
Adesso sono in macchina, sto andando dalla piccola ragazza che mi fa sorridere, sarà il nostro primo appuntamento, spero di non aver esagerato con il profumo.
Suono il clacson due volte appena spengo il motore, come mi aveva detto di fare prima al telefono.
"Ciao" dice e sento dalla voce che è un po' nervosa: "Ciao a te bellissima" rispondo sorridendo e mi da un bacio sulla guancia, un altro.
Fino al ristorante nessuna delle due parla, ho messo il cd di Lana Del Rey che ci ha accompagnato fino al Pizzastick59, un ristorante molto carino dove fanno le pizze più strane che abbia mai assaggiato.
Prima che scenda dall'auto le prendo un polso: "Camila, tutto bene?" le chiedo con un tono calmo, la voglio vedere tranquilla: "Lolo" dice e si interrompe, forse per pensare: "Ti prego, fammi passare una bella serata" continua e scende.
Tutto quello a cui riesco a pensare è cosa può esserle successo, sembra quasi triste.
Entriamo nel ristorante e salutiamo il cameriere: "Vi accompagno al tavolo prenotato, seguitemi!" esclama il ragazzo in completo da lavoro, iniziando a camminare verso le scale che portano al piccolo terrazzo del ristorante.
"Oh, wow" sussurra la ragazza di fianco a me appena arriviamo e la vedo spalancare la bocca dallo stupore.
Anche se non è un ristorante di lusso, per me è uno dei migliori, dopo aver fatto un bel po' di scale, arrivi qui dove siamo noi e godrai di un panorama meraviglioso, l'oceano è proprio a due passi e si sentono le onde che si infrangono sugli scogli e sulla costa.
"Accomodatevi, tra poco verrà qualcuno per prendere gli ordini, buon appetito!" conclude il ragazzo e dopo averlo ringraziato, sparisce di nuovo giù per le scale.
La fortuna vuole che siamo sole qui su, sembra essere un posto nostro, io persa nei suoi occhi, ci navigo come un marinaio fa tra le acque qui vicine, la mia mano stretta alla sua per tenermi sempre al sicuro. Sto bene, Camila mi fa stare veramente bene, mi piace un sacco la sua compagnia, ma soprattutto mi piace lei come persona, devo ancora conoscere delle cose di lei e sarò lieta di scoprirle tutte.
"Allora, Lauren, dimmi qualcosa di te che ancora non so" dice facendomi tornare dall'uragano di emozioni che mi aveva imprigionato: "Bhe, mi piace la spiaggia, mi piace l'arte, penso che l'arte sia una parte di me, ci sono tanti tipi di arte, ma non intendo tipo, non so, astrattismo o puntinaggio, mi segui?" chiedo guardando la sua espressione: "Sì, sì, penso di aver capito cosa intendi, ogni persona ha la sua arte e questa non è mai uguale, giusto?" chiede a sua volta e sorride, lo ricambio subito e annuisco: "Esatto, ogni persona è brava in qualcosa, non sempre si tratta di qualcosa che puoi fare con le proprie mani, tipo, la tua arte è quella di mettere a suo agio le persone che ti stanno accanto" rispondo e il suo sorriso diventa più grande: "Penso che la tua arte invece sia quella di esprimerti, è particolare, non da tutti" ribatte lei e le stringo un po' di più la mano come per ringraziarla e sentiamo una presenza vicino a noi.
Ci giriamo tutte e due e vediamo l'ultima persona che ci saremmo mai immaginate: "Cheechee?" esclama Camila nello stupore, per la situazione: "Chancho, tadaan, non ti avevo detto settimana scorsa di questo?" chiede Dinah alla sua migliore amica, indicando con l'indice il suo corpo: "No, non me l'avevi detto, comunque cameriera, voglio una Coca-Cola, grazie" risponde Camila marcando il nome del mestiere: "Stronza, tu cosa prendi Lauren?" mi chiede e metto giù il menù, era appoggiato sul tavolo, quindi ne ho approfittato: "Una birra alla spina" dico e alza gli occhi dal suo block notes: "Perfetto, arrivano, sta salendo anche il ragazzo con la pizza" dice e ritorna giù, lasciandoci di nuovo sole.