LA CAMERA DEI SEGRETI
La punta del lungo naso aquilino di Silente si trovava a poco più di un centimetro dal pelo di Mrs Purr. La stava osservando da vicino, attraverso i suoi occhiali a mezzaluna e le sue dita tastavano e premevano con garbo. Anche la McGranitt era china sulla bestiola, quasi altrettanto vicina, e i suoi occhi erano due fessure. Piton si teneva in disparte dietro di loro, per metà in ombra, e sul volto aveva l'espressione più strana che si potesse immaginare: era come se stesse facendo di tutto per non sorridere.
[Harry Potter e la Camera dei Segreti - J. K. Rowling]
Dopo l'inizio della scuola, la professoressa McGranitt non aveva più avuto modo di pensare alla storia di Elphinstone. Non che fosse necessario, ormai lo riteneva un discorso chiuso, aveva perdonato Silente quella sera stessa. In ogni caso, le lezioni, le riunioni, i nuovi alunni, i suoi doveri da Capocasa la avevano tenuta notevolmente impegnata e come al solito lei non si risparmiava.
Per questo motivo era rimasta sorpresa quando Silente l'aveva convocata con urgenza. Tra tutte le cose che le erano passate per la mente, non avrebbe mai potuto immaginare la scena tremenda che le si era presentata: la gatta del Custode, Mrs Purr era stata pietrificata in un corridoio.
Ma la cosa più terrificante si era rivelata la scritta sul muro:
LA CAMERA DEI SEGRETI E' STATA APERTA
TEMETE, NEMICI DELL'EREDE
'Non può essere...' aveva pensato la McGranitt inorridita.
Harry Potter e i suoi amici erano di nuovo coinvolti. Quel ragazzo attirava più guai di una calamita.
Silente aveva portato lei, il professor Piton, il professor Allock, il Custode e i tre giovani nell'ufficio più vicino. Chini sulla gatta, lei e Silente avevano fatto tutte le constatazioni del caso, per poi interpellare i ragazzi. Ovviamente Potter era innocente e presto era stato congedato. La gatta era stata poi trasportata in infermeria e Silente aveva gentilmente chiesto alla McGranitt di aspettarlo nel suo ufficio.
Era esattamente lì che si trovava la strega ora, attendendo che il Preside la raggiungesse.
Un rumore dalla porta la avvertì che Silente era entrato. La professoressa scattò in piedi con un balzo felino. "Allora?" domandò con gli occhi velati di apprensione.
"La professoressa Sprite mi ha confermato di avere a disposizione le Mandragole. Presto si potrà preparare una pozione per risvegliare Mrs Purr" rispose Silente sedendosi stancamente su una poltrona.
"Sai che non è quello il vero problema, Albus..." sussurrò la McGranitt. Silente non rispose. Appoggiò i gomiti sulla scrivania e affondò la testa nelle mani. La strega scattò verso di lui preoccupata, posandogli una mano sulla spalla. "Albus..." mormorò nuovamente, con gli occhi ridotti a due fessure.
Il Preside alzò lo sguardo, e disse lentamente: "Credo che sarebbe troppo ottimistico perfino per me illudermi che sia un brutto scherzo. Nessuno studente è ad un livello così avanzato da riuscire a pietrificare qualcuno. D'altra parte, nessuno che non sia uno studente potrebbe introdursi ad Hogwarts. La scritta era chiara... Quindi, se non mi inganno, vari indizi fanno una prova. Credo che sia vero, Minerva... La Camera dei Segreti potrebbe essere stata di nuovo aperta. Sarebbe saggio prendere immediatamente provvedimenti."
"Speravo che smentissi i miei sospetti" sussurrò la McGranitt sconvolta.
Silente posò delicatamente una mano su quella di lei, che era ancora appoggiata sulla sua spalla, e la strinse leggermente.
La professoressa McGranitt non si ritrasse a quel contatto.
La Camera era già stata aperta in passato, quando lei era solo una studentessa. Era stata uccisa una ragazza e il ricordo ancora la riempiva di orrore e sgomento. La perdita di un compagno non è una cosa che si supera facilmente. Non poteva dimenticare il clima di terrore che si era respirato e c'era la minaccia che Hogwarts dovesse essere chiusa per sempre. Fortunatamente le aggressioni si erano fermate e un ragazzo, Hagrid, era stato accusato dei crimini e cacciato dalla scuola. Tuttavia, nè Albus, nè Minerva avevano mai creduto che Hagrid fosse colpevole, tanto che da allora aveva cominciato a lavorare come Guardiaccia proprio ad Hogwarts. Il vero responsabile non era mai stato scoperto. Ora, dopo molti anni, l'orrore si ripeteva.
Un brivido di paura corse lungo la schiena della McGranitt. Non avrebbe mai permesso che capitasse di nuovo, non ai suoi alunni. "Credi che dovremmo avvisare gli studenti e le famiglie?" chiese guardando Silente negli occhi. In viso le si poteva leggere l'angoscia che la attanagliava.
"Non credo ci sia bisogno di allarmare gli studenti, non ancora. Il nostro è solo un sospetto. Fondato, certo, ma non ancora una certezza. Preferirei che gli studenti dimenticassero l'episodio per il momento e si concentrassero sullo studio. In quanto alle famiglie, credo che saranno informate subito dell'accaduto dai ragazzi stessi. Prima di creare il panico nella scuola, attenderei uno sviluppo degli eventi" rispose gravemente Silente, "tuttavia, trovo che sia assolutamente necessario prendere provvedimenti per la sicurezza. Voglio che gli insegnanti aumentino i turni di sorveglianza. Dovranno essere avvertiti anche i Caposcuola e i Prefetti. Non voglio vedere studenti vagare da soli per i corridoi".
"Me ne occuperò io" disse la McGranitt guardandolo fieramente negli occhi azzurri e togliendo la mano da quella di lui, già pronta per uscire.
"Minerva, posso chiederti soltanto un favore?" disse lui fermandola cortesemente per un polso.
"Ma certo!" "Potresti avvisare Severus, se lo vedi, che ho bisogno di parlare con lui?"
La strega lo guardò con aria compassata. Cosa mai poteva volere Silente da Piton, senza che ne fosse messa a conoscenza anche lei?
Involontariamente le sfuggì un piccolo sbuffo. "Se non desideri altro..." rispose e si voltò in un fruscio di stoffa.
Qualche ora più tardi, nello studio del Preside entrò Severus Piton, silenzioso come un pipistrello. "Mi ha fatto chiamare. Desidera?" domandò senza preamboli.
Silente alzò il volto dal grosso tomo che stava leggendo, aiutandosi con una lente.
"Ah, Severus! Si!" esclamò concitato, alzandosi dalla poltrona. "Ti dispiacerebbe tenere d'occhio il giovane Malfoy? Non credo che lui c'entri qualcosa in tutta questa storia... Tuttavia è meglio che dia un contegno alla sua sbruffonaggine. Non è saggio pavoneggiarsi di cose che nemmeno si conoscono, senza contare che potrebbe agire in modo sconsiderato".
"Non credo che Draco possa essere pericoloso in alcuna maniera, tuttavia sul resto mi trova d'accordo" rispose l'uomo con voce atona.
"Un'altra cosa, Severus... quel sorrisetto, davanti a Mrs Purr?..." proseguì Silente.
Piton lo guardò con un altro ghigno. "Oh quello... Non credo che quella piccola, patetica palla di pelo con le zampe mi mancherà. E..." smise di sogghignare.
"E?" incalzò il Preside, fissando intensamente l'uomo da sopra i suoi occhiali a mezzaluna.
Per un momento Piton temette che avrebbe usato il Legilimens, ma subito si sentì sciocco al pensiero. Silente non avrebbe mai fatto uso di questi sporchi trucchetti per sapere qualcosa.
'Fortunatamente per me' pensò vagamente. Sarebbe stato imbarazzante spiegare al Preside l'altro motivo del suo sorrisetto.
Quello che lo aveva simpaticamente nauseato era stata la vista di Silente e della McGranitt chini su Mrs Purr, a pochi centimetri di distanza. Si era chiesto quando mai si sarebbero svegliati, visto che la loro intesa era palese. Quella specie di quadretto famigliare lo aveva divertito e, allo stesso tempo, disgustato.
D'altra parte, doversi sedere vicino a loro durante i pasti in Sala Grande gli produceva lo stesso effetto: li osservava completarsi le frasi a vicenda e parlare con complicità, per poi darsi del lei. Nonostante passasse in solitudine la maggior parte del tempo, Piton aveva una predisposizione notevole nell'indovinare i sentimenti altrui, qualsiasi tipo di sentimento. Tuttavia non lo avrebbe mai dato a vedere.
"E?" insistette di nuovo la voce di Silente, riportando Piton alla realtà.
"E niente. Solo, non sono molto dispiaciuto per quella gatta" rispose velocemente, "se è tutto..."
"E' tutto, grazie" confermò Silente guardandolo di sottecchi.
Non appena Piton lasciò la stanza, Silente ripeté sottovoce: "Piccola patetica palla di pelo".
'Questo piacerebbe un sacco a Fred e George Weasley' pensò vagamente, e sul suo volto tornò un'espressione quasi serena. In fondo era importante recuperare il buonumore.
***
"Che cosa significa questo, Albus?" incalzò la McGranitt.
"Significa" le rispose Silente, "che la Camera dei Segreti è stata davvero di nuovo aperta".
Madama Chips si mise una mano sulla bocca. La professoressa McGranitt fissò Silente.
"Ma... Albus... insomma... chi?!
"La questione non è chi" disse Silente con gli occhi posati su Colin. "La questione è come..."
E, a quel che Harry potè vedere del viso in ombra della McGranitt, lei non aveva capito più di quanto avesse capito lui.
[Harry Potter e la Camera dei Segreti - J. K. Rowling]
LA GAZZETTA DEL PROFETA Edizione Straordinaria
Attentato alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, un alunno è stato pietrificato.
C. C., studente di Grifondoro è stato trovato pietrificato non più tardi di ieri sera.
Nessuno del personale di Hogwarts ha voluto rilasciare dichiarazioni, ma alcuni studenti hanno riferito che non è il primo episodio. All'inizio di dicembre infatti la stessa sorte era toccata alla gatta del Custode, Argus Gazza.
Il Preside, Albus Silente, afferma di aver preso tutti i provvedimenti necessari, tuttavia resta qualche interrogativo sul modo in cui è stata gestita la questione. Il Ministro della Magia Cornelius Caramell indagherà a fondo nella faccenda, per capire quali siano le responsabilità del Preside.
Infatti non sarebbe la prima volta che Silente insabbia alcuni affari importanti, dimostrando un'assoluta indifferenza nei confronti del Ministero e senza rendere conto delle sue azioni. Anche il Consiglio Scolastico ha indetto una riunione con Silente...
Albus Silente abbassò il giornale con uno sguardo deluso.
"È ignobile!" sbraitò una voce dietro di lui. "Non posso credere che Caramell arrivi a tanto, pur di gettare fango su di te e mantenere il didietro sulla poltrona di Ministro! È inaccettabile! Non hanno la più pallida idea di cosa significhi la riapertura della Camera, e vogliono intromettersi negli affari di Hogwarts. Ci mancava solo il Ministero!" esclamò la professoressa McGranitt esasperata.
"Suvvia, Minerva cara, calmati" disse pacatamente Silente, voltandosi verso la strega in piedi dietro la sua poltrona. Nonostante la questione fosse veramente seria, il Preside non potè fare a meno di farsi sfuggire un sorrisetto divertito, osservando il viso contratto della McGranitt. Il cappello le era sceso leggermente di traverso e le labbra si erano fatte sottilissime.
"Ti ho mai detto Minerva, che sei semplicemente adorabile con quell'espressione infuriata?"
"Cosa?" lo guardò confusa.
"Ma Albus!" esclamò indignata, osservando il sorriso allegro del Preside.
"Scusa, ma è la verità." disse semplicemente Silente, raddrizzandole il cappello.
La McGranitt lo guardò storto per un momento, interdetta. Poi scosse la testa come per allontanare il pensiero dello strano comportamento di Silente e riprese in tono più pacato: "Credi che il Consiglio vorrà chiudere la scuola? Lucius Malfoy non si lascerà sfuggire questa occasione per soddisfare i suoi interessi...".
"Non lo so" rispose il Preside sinceramente. "Spero di no. Ma credo che la cosa non abbia grande rilevanza, infondo. Quello che davvero mi importa è salvaguardare l'incolumità degli studenti, a qualunque costo. Ho un'idea di chipossa essere il colpevole di tutto questo, ma non ho idea del come abbia fatto. Prevedere le aggressioni è praticamente impossibile. Sto consultando tutti i libri al riguardo" con un gesto mostrò la scrivania ricolma di vecchi volumi, "ma non trovo niente di utile sulla Camera dei Segreti o sul mostro". A quella parola la McGranitt rabbrividì. Si diceva che fosse proprio il mostro la causa degli attacchi, ma qualcuno doveva averlo liberato e ne aveva pieno controllo, indicandogli le vittime prescelte.
"Chi credi possa..." sussurrò la strega. "Lord Voldemort" rispose piano Silente, "anche se secondo le mie informazioni, dovrebbe essere nascosto nelle foreste dell'Albania, troppo debole per nuocere in qualsiasi modo. Forse agisce attraverso qualcuno, o qualcosa... ma ci sono troppe incognite che mi sfuggono" aggiunse il vecchio Preside in tono avvilito. La McGranitt si avvicinò squadrandolo con quel suo sguardo intelligente. "Se non ce la fai tu, Albus, dubito che qualcun altro riuscirà a porvi rimedio" affermò con uno dei suoi rarissimi sorrisi e prendendogli una mano come per dargli coraggio.
La presenza di Silente rassicurava perfino lei. "Sei il mago più potente al mondo" disse, riportando un'opinione comune, "se la scuola resterà aperta, credo che tutti si sentiranno più al sicuro sapendo che ci sei tu".
Dal suo trespolo Fanny alzò la testa e lanciò un basso grido gutturale.
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