Capitolo 58
" Io sono stato di parola, ora tu devi fare qualcosa per me!"
Dice quest'uomo, di cui conosco appena il nome.
Dopo che Mari è partita, mi hanno fatta salire su un suv nero, legata e bendata.
Abbiamo viaggiato credo per una mezz'ora, anche se a me è sembrata un eternità.
Ho immaginato le peggiori cose.
Che volessero abusare di me, picchiarmi, uccidermi .
Invece nulla di tutto ciò.
Quando la macchina si è fermata, mi hanno aiutata a scendere e dopo mi hanno accompagnata all'interno di un edificio, credo!
Mi hanno slegata e tolto la benda dagli occhi.
Ora sono seduta su una sedia, in una piccola stanza con le pareti bianche, piuttosto vecchia direi.
Negli angoli c'è della muffa e l'intonaco è sporco.
Senza parlare dell'odore di chiuso, l'aria sembra quasi assente.
Segno che non viene mai nessuno.
O addirittura che sia disabitata.
Continua a guardarmi in attesa di una mia risposta.
" Sinceramente, non capisco cosa lei possa volere da me! Non mi conosce affatto!" esordisco convinta.
C'è qualcosa di strano nel suo sguardo.
Quando l'ho visto la prima volta, mi sono fatta prendere dal panico e sono scappata.
Anche ora ho una paura tremenda, ma voglio capire cosa vuole.
In fondo se avesse voluto farmi del male, l'avrebbe già fatto, no??
" Non darmi del Lei, mi fai sentire ancora più vecchio.. in fondo potrei essere tuo padre!" dice sorridendo.
Ahh?? Ma che cavolo??
Come si permette??
" Un padre ce l'ho già.. e vorrei tornare a casa al più presto.
Quindi mi dica, cosa vuole da me?" chiedo nuovamente, con tono deciso.
Lui si alza e mi viene vicino.
Con una mano mi accarezza i capelli e sorride.
" Sei testarda e caparbia, come tua madre.."
Sposto i capelli di lato, infastidita dal suo gesto.
" Si sbaglia, mia madre è il contrario di me"
" Intendevo la tua vera madre.."
Ammutolisco all'istante.
Quest'uomo conosce la mia vera mamma?
Colei che mi ha messo al mondo?
Da quando ho scoperto di essere stata adottata, mi sono sempre chiesta chi fossero i miei veri genitori.
Se almeno mio padre fosse ancora vivo.
Mi sono sempre chiesta perché mi avevano abbandonata.
Le persone che si sono prese cura di me, mi hanno raccontato davvero poco.
E sinceramente non so se credergli o meno, visto che mi hanno mentito fino ad ora.
La sete di conoscenza, ha la meglio..
" Lei.. conosceva mia madre?"
Lui annuisce compiaciuto.
" Come si chiamava? Sa per caso.. perché mi ha abbandonata?" chiedo speranzosa.
Il suo sguardo si incupisce di colpo e si allontana, tornando a sedersi di fronte a me.
" Fiorella.."
Oh mamma, quanto avrei voluto conoscerti..
Lo fisso in attesa continui.
Voglio sapere quanto più mi è possibile .
Lui sospira.
" Era testarda.."
E???
Non capisco dove voglia arrivare.
Gli ho fatto una domanda precisa.
" Perché mi ha abbandonata?" ripeto più decisa, sperando mi risponda.
" Perché voleva un'altra vita.
Era scappata..abbandonando te, tuo fratello.. e me.."
" Fratel... e Le..i?? ... "
Cosa??
Non posso crederci!
Quindi ho un fratello??
E quest'uomo è mio padre??
La testa mi vortica.
Inizio a sudare.
La vista si offusca..
****
Mi sveglio di soprassalto.
Apro gli occhi.
Sono su un vecchio divano, coperto da un telo azzurro.
Mi guardo intorno.
Sembra un salotto.
Una libreria impolverata, riempie la parete dietro di me.
Un vecchio televisore, è appoggiato su un mobiletto di legno scuro.
Ma una cosa attrae la mia attenzione, più di tutto.
Appese alla parete alla mia destra, ci sono delle foto.
Balzo in piedi curiosa.
Ritraggono due bambini, felici.
La femmina avrà pochi mesi e il maschietto circa sette anni, la tiene tra le braccia.
Il suo sguardo è fiero, protettivo.
Più in là una singola foto ritrae un uomo e una donna, che sorridono all'obiettivo.
Li guardo meglio..
No non può essere..
L'uomo all'epoca avrà avuto sui trent'anni e sembra proprio la versione giovane di Antonio..
Quindi.. la donna accanto a lui è mia madre..
Lunghi capelli castani le incorniciano il viso minuto, occhi marroni , radiosi, che sembrano brillare di felicità.
Una lacrima scende solitaria, ricordando le parole di Antonio.
Come può averci abbandonato??
Sembrava così felice..
Cerco il cellulare nei jeans, invano.
Sicuramente me lo avranno preso appena mi hanno portata qui.
Peccato, avrei voluto fare una foto a queste immagini.
Avrei voluto una foto di lei.
E di un fratello, che non sapevo esistesse.
Dei passi pesanti mi fanno voltare spaventata.
" Vedo che ti sei ripresa.."
Annuisco semplicemente.
Non so come comportarmi con quest'uomo,che afferma di essere mio padre.
È tutto così confuso.
Surreale.
Però c'è una cosa che non mi torna.
" Se la.. mamma ci ha abbandonati, perché non ci hai tenuti con te? E mio fratello come si chiama? Dov'è?"
Lui sembra piuttosto infastidito dalla domanda, infatti cambia argomento.
" Allora sei pronta a fare qualcosa per me, ora?"
Lo guardo delusa.
Perché non vuole parlarne?
È forse troppo doloroso per lui?
E io allora? Che dovrei dire?
Mi torna alla mente il racconto dei miei..
Era un uomo malvagio, crudele..
Non so più a chi credere!
Non so più a cosa credere!
" Dai Ana, tu fai un favore a me e io poi ti racconterò tutto ciò che vuoi sapere " dice riportandomi alla realtà.
Ana..
Allora era vero, quando quel giorno si ostinava a chiamarmi così.
Però continuo a non capire.
Perché anche lui mi ha abbandonata?
Ci sono troppi misteri, che lui sembra non avere intenzione di svelare.
Non mi fido di quest'uomo.
Però voglio capire cosa vuole da me di tanto importante, da arrivare a rapirmi.
" Ok, cosa le serve?"
Lui si rilassa visibilmente e le sue labbra si incurvano appena.
Si avvicina e poggia una mano dietro la schiena e mi spinge verso l'uscita dell'edificio, seguiti dai suoi scagnozzi.
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