Capitolo 55

" Hai provato a bussare?"
Chiedo
a Stefano di ritorno dalla stanza dei miei amici.
" Sì, ma nessuna risposta.. probabilmente stanno ancora dormendo"
" Ok.. andiamo ? " dico sventolandogli le chiavi dell'auto a un palmo dal naso  e notando come nell'arco di pochi secondi abbia cambiato umore.
Sembra pensieroso.
Afferra le chiavi e insieme usciamo di casa.

Saliti in auto non proferisce parola.
La gioia e la spensieratezza di poco fa sembrano svanite dal suo volto, come se di colpo si fosse reso conto di aver commesso un terribile errore!
Cerco i suoi occhi perché mi diano conferma di quanto mi sbagli, ma sembra troppo concentrato sulla strada per degnarmi anche solo di uno sguardo fugace.
Inizio a sentire il panico!
Sta calma! Sicuramente stai esagerando!

Allungo la mano sulla sua, che stringe con forza la leva del cambio, ma non ottengo nulla.
Maledizione! E ora che c'è?
Perché non mi guarda?

Riavvolgo mentalmente l'ultima ora passata insieme, cercando una spiegazione, qualsiasi cosa possa averlo scosso.
Nulla il vuoto!!
Aspetta..
È cambiato quando è tornato dalla stanza dei nostri amici.
E allora??
Magari hanno litigato?
Peccato che stessero dormendo...
Già..
Eppure c'è qualcosa che lo preoccupa e la cosa che più mi ferisce è che non vuole parlarne con me, chiudendosi a riccio.
" Amore che succede? " tento un approccio tranquillo .
Lui scuote la testa e continua a guardare la strada come se nulla fosse.

Respira Dani.. respira.
Mi ripeto questa frase come un mantra.
Devo essere meno impulsiva, mi ripeto mentalmente.
Devo essere più comprensiva..

NO, NON CE LA FACCIO!!!

" Fermati!! " grido.

Lui preso alla sprovvista, frena bruscamente e si volta finalmente a guardarmi in cerca di risposte.
Lo ignoro, afferro la maniglia e apro la portiera precipitandomi fuori dall'auto.
Non ho nessuna intenzione di starmene buona e zitta, mentre lui continua a tenermi allo scuro di quello che lo preoccupa.
Sono stanca di essere trattata come un oggetto fragile.
Sono stanca di essere messa in disparte.
Inizio a camminare a passo spedito, quando le sue mani mi afferrano per i fianchi e con uno slancio mi alza da terra, caricandomi sulle spalle.
" Mettimi giù subito!" grido rossa dalla rabbia.
Lui non parla, mi mette sul sedile dell'auto e chiude la portiera.
Tento di scendere, ma deve aver previsto la mia mossa, perché ha chiuso a chiave.
Sale al lato guidatore e finalmente si degna di parlare.
" Si può sapere cosa ti è preso?"
" Sei uno stronzo!"
Mi guarda serio e con la mano destra mi accarezza il viso.
" Tu invece sei splendida.."
COSA???
Lo guardo sorpresa.
Ora sono davvero molto confusa.
Sospiro e poggio la schiena al sedile .
Mi arrendo!
Sono ufficialmente pazza!
Già per colpa del ragazzo accanto a me.

" Mi ferisci ogni volta che ti rinchiudi in te stesso.." dichiaro sconfitta.

" Lo so.. hai ragione, te ne avrei parlato subito dopo colazione." dice guardandomi dritto negli occhi.
E non posso fare altro che credergli.

" Dai, andiamo a far colazione "

******

Dopo un abbondante colazione ricca di zuccheri, abbiamo deciso di fare due passi sulla spiaggia per l'ultima volta, visto che tra poche ore dovremo tornare a casa.
Mi mancherà moltissimo affondare i piedi nella sabbia fresca la mattina presto, vedere il sole nascere e tramontare.
Mi mancherà da morire zia Elisa, le sue battute, la sua gioia di vivere e le nostre chiacchierate.
" Scusa amore per stamattina.. non era mia intenzione ferirti " dice Stefano riportandomi alla realtà .

Gli sorrido per tranquillizzarlo e lo spingo a continuare.

" Quello che ti devo dire non è per niente facile.. e siccome tra poco tornerai a casa, preferirei dirtelo ora.
Forse mi odierai.. ma devo correre il rischio, non posso più nasconderti la verità.. ti amo troppo e non voglio mentirti più.."

Resto immobile al suono delle sue parole.
Ho una paura fottuta di quello che deve dirmi.
Cosa dovrà svelarmi?

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