Sorpresa!

Uscimmo fuori, l'aria dolce ed umida mi solleticò  il viso,  non faceva molto freddo per essere dicembre e questo mi fece piacere. Odiavo il freddo, mi rendeva apatica e nervosa, anche se quella sera avevo motivo di essere contenta.

Levai uno sguardo al cielo, la luna si vedeva poco, il cielo era denso di nuvole, forse sarebbe piovuto.

" Perchè stai in silenzio?" mi chiese Nicola.

"Osservavo il cielo, temo che pioverà"

"Non credo,comunque la pioggia è bella, ha un suo fascino"

"Anche a me piace in un certo senso,anche se preferisco il caldo,ma questa sera non la vorrei proprio,non ho con me l'ombrello!"

Lui rise guardandomi :" sei simpatica,sei molto spontanea" poi continuando:"Taci,sulle soglie del bosco non odo parole che dici..."

"La  Pioggia nel Pineto. Bellissima" commentai.

"Ti piace D'Annunzio?"

"Molto"

"Anche a me, in fondo io sono un po' decadentista"  anche io.Rise di nuovo tirando fuori una sigaretta,l'accese e  aspirò con voluttà.

"Fumi?" mi sorpresi .

"Ogni tanto," fece spallucce, come a dire che non gli pareva il caso di sorprendersi per questo e io tacqui.

Ci dirigemmo verso un grazioso localino chiamato l'Osteria, dove era possibile gustare  piatti familiari, casarecci, oppure dei panini imbottiti di ogni Ben di Dio,dalla porchetta,alla trippa al pecorino di fossa.

Nicola fu molto galante, mi cedette il passo all'ingresso, mi aiutò a togliermi il cappotto, poi mi scostò la sedia per farmi accomodare,  quello che mi incuriosiva di lui  era la coesistenza di  caratteristiche apparentemente  opposte, da un lato si notava l'ottima educazione ricevuta, l'estrazione sociale elevata, dall'altra  una vena polemica contro le buone regole, il desiderio di infrangerle,il volersi staccare dal coro,capii che mi trovavo di fronte ad una personalità complessa,per certi versi affine alla mia e questo mi piacque.

Lui infrangeva le regole fumando e bevendo alcolici, io le avevo infrante essendomi innamorata di un ragazzo povero in canna e per di più meridionale e cospirando per rivederlo, questa vicinanza di pensiero  me lo rese ancora più simpatico,gli sorrisi.

"Vedi che sai sorridere anche tu!Fallo più spesso,perchè il sorriso ti dona" esclamò.

Arrossii ma lui non se ne accorse, era già al suo secondo bicchiere di birra  e mostrava di avere un contatto più labile con la realtà che lo circondava.

Sboncoccellai il mio panino al formaggio,non avevo molta fame, accompagnandolo con acqua minerale.

"Ne vuoi un goccio?" mi tentò Nicola  alzando la bottiglia della Peroni.

Scossi la testa in cenno di diniego.

"dài, solo un assaggio, con il formaggio lega bene" continuò.

Non sapendo che fare rimasi in silenzio e lui riempiì per metà il mio bicchiere,lo portai alle labbra e un gusto intenso dal sentore amarognolo mi solleticò le papille gustative, mentre un senso di calore  scendeva verso la gola.Non era male,era gradevole, ma già al primo sorso stavo accusando gli effetti dell'alcol, infatti una lieve sensazione vertiginosa mi infastidì.

"Buona" commentai "ma mi ha già dato alla testa" aggiunsi.

"Oh,per un goccio,solo pe run goccio ti senti già  così?"

"Sì,sì è bastato questo" affermai convinta, scostando con un gesto della mano il bicchiere che avevo davanti, lui non perse tempo  e bevve ciò che io avevo rifiutato.

"La birra non va sprecata". Sentenziò,poi:"Vuoi qualcos'altro?Altrimenti andiamo a pagare ".

"Per me basta così"

"Anche per me". Notai che si guardava intorno leggermente innervosito,come se fosse sulle spine e non accennava ad alzarsi. Rimasi seduta anche io per un po',poi decisi di alzarmi, lui si guardò le mani, si schiarì la voce e fece altrettanto,mettendosi in piedi con un gesto scattoso,poi disse, seguendomi verso la cassa :"Scusami Anna, ma ho lasciato il portafoglio a casa,sono costernato".

Per fortuna i soldi  li avevo io e pagai per tutti e due,ovviamente.

"Sei un angelo, ho fatto una figura terribile!" la sua voce lasciava trasparire un certo disagio, che io tentai di stemperare con qualche frase banale,di circostanza che portò Nicola ad affermare:
"vorrà dire che il prossimo sabato ti inviterò a mangiare una pizza e naturalmente sarai mia ospite!"

"Verrò con piacere" risposi e mi chiesi dentro me se avrebbe invitato anche Cloe, ma non fece nessun accenno a lei.

"Io abito piuttosto vicino Anna e andrò a piedi verso casa,mentre tu come farai ritorno?"

"Mia madre mi verrà a prendere fra mezz'ora qua sotto" risposi guardando l'orologio e indicando la strada sottostante la piazza dove eravamo arrivati.

Due gocce mi caddero sul viso ed esclamai:"ma piove!"

"Non è un problema, vieni!" mi invitò lui dentro il grande androne del cinema che si apriva lì a due passi.

"Vorrei offrirti un gelato al bar,ma  come sai sono al verde! " specificò.

Entrammo  nell'ingresso fatto di marmi e cristalli, prima di arrivare alla biglietteria c'era un discreto spazio che poteva essere occupato anche da persone che come noi non avrebebro usufruito della visione del film in proiezione,nessuno ci avrebbe detto niente.

Mi misi a guardare i cartelloni dei prossimi spettacoli in programma,primo fra tutti Shining.

"Ti piace il genere horror?"Mi chiese Nicola

"si, vorrei venire a vederlo". Mi guardò con aria assorta e nello stesso tempo lontana,come se stesse pensando a qualcosa di indefinito, aveva gli occhi puntati su di me ,ma pareva non vedermi.

"io non amo questo genere,ma ti accompagnerei..." continuava a guardarmi in modo indecifrabile, tanto che dovetti distogliere lo sguardo per sentirmi imbarazzata, intuivo che stava per succedere qualcosa,ma non sapevo cosa.

"Anna, se io ti chiedessi la mano, tu cosa mi risponderesti?"

Quella frase mi lasciò perplessa,non capivo cosa volesse realmente dire.

"Prego?" riuscii ad articolare.

"Sì,insomma, se io ti chiedessi di metterti con me,tu cosa mi risponderesti?"

Rimasi scioccata.Non me lo aspettavo,non me lo sarei mai aspettata.Lui aveva asserito pochi giorni prima di essere innamorato di Cloe e ora si stava dichiarando a me? Forse è l'effetto dell'alcol,pensai,forse non ha mai bevuto nonostante abbia detto il contrario e questa sera si è ubriacato...

Mi guardava con la faccia tesa, un risolino nervoso a fior di labbra,le mani che si tormentavano.

Il mio cuore galoppava impazzito, incapace di riprendere un ritmo regolare,mentre molte cose si affacciavano alla mia mente, emozioni, paure, dubbi, Salvo in primis,mi sembrava di vederlo davanti a me e mi sentii raggelare cosa stavo per fare?




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