Serata...

Arrivammo alla festa che già il locale pullulava di persone, ma l'atmosfera era piuttosto  soft, niente schiamazzi, niente musica ad alto volume, nell'aria regnava una piacevole sensazione di  allegria contenuta, misurata, come si addiceva agli studenti di un buon liceo.

Gli organizzatori avevano avuto buon gusto nello scegliere l'Enoteca, un bell'ambiente spazioso, confortevole nella sua importanza, essendo considerato il "tempio del vino" nella zona,inserito nella fortezza medica, dava il meglio di sè proprio in queste occasioni, ospitando un numero cospicuo di persone ed offrendo allo stesso tempo un senso di "solennità" non troppo austera.

Naturalmente, per noi studenti, erano bandite le bevande alcoliche  e sui bei tavolini ovali erano appoggiate in bella vista caraffe di succhi di frutta, cocktails analcolici, patatine ed altri stuzzichini.

Entrai spedita, mi sentivo in un certo senso protetta dalle luci basse che mi nascondevano un po' alla moltitudine,non mi sarei sentita a mio agio  con gli occhi degli altri puntati addosso.

Cloe invece andò subito a salutare varie persone, abbracciandole e baciandole sulle guance e la cosa mi sembrò quasi eccessiva, a me non sarebbe venuto spontaneo tale comportamento,ma feci finta di niente e rimasi ferma vicino all'ingresso,aspettando che tornasse verso di me.

Dopo dieci minuti  era ancora latitante, così mi feci coraggio e andai verso il buffet, mentre stavo per versarmi del succo di arancia una mano mi precedette, afferrò gentilmente la caraffa e ne verso parte del contenu nel bicchiere che tenevo in mano.

"Buona sera Anna". Ancora una volta Nicola mi sorprese,lo ringraziai della sua gentilezza  e risposi al suo saluto.

Lui si servì una Coca Cola al limone  commentando che forse un Cuba Libre sarebbe stato meglio, lo guardai interdetta dimostrando di non sapere di cosa stesse parlando.

Nicola rise rovesciando la testa all'indietro e strizzando gli occhi "Non conosci il Cuba Libre?" si stupì "è un cocktail famoso a base di rum,lime e cola" spiegò con l'aria da intenditore.

"Non bevo nè alcolici nè superalcolici" affermai " e tu ne bevi?'"

"Sì, ogni tanto...non sono certo un alcolizzato" si scusò quasi per poi tornare a ridere in quel suo modo buffo e allegro,"però credevo che essendo all'Enoteca ci fosse al meno un goccio di vino...invece vedo solo succhi e bibite per bambini" sentenziò,poi cambiando espressione mi chiese sottovoce: "Cloe?"

"Cloe è qua in giro, appena siamo arrivate si è tuffata nella folla  e non l'ho più vista".

Lui allungò il collo oltre i vari gruppetti che sostavano di fronte al buffet nel tentativo di individuarla:"non la vedo...che sia arrivato Dario?"

"Dario?'" non credo, cioè,non so..."

In quel momento dal palco allestito per l'occasione arrivò l'invito a ballare, si stavano aprendo le danze! Io non  avevo nessuna intenzione di parteciparvi e feci l'atto di andare verso le poltroncine,avrei fatto sicuramente  da tappezzeria,ma ero già contenta per aver potuto parlare con Nicola e godere della sua presenza anche se per un tempo limitato.

"Ehi, dove vai? mi lasci solo?" esclamò sorpreso.

"Non so ballare".

"Neppure io, ma basta essere sciolti e andare al ritmo della musica,dài, vieni,non è difficile!"mi invitò tendendomi una mano .

Un po' dubbiosa mi feci trascinare in mezzo alle numerose coppie che si andavano formando, stavano suonando un lento, sentii la delicatezza del suo tocco lieve sui miei fianchi e risposi timidamente appoggiando le  mani sulle sue spalle, mi lasciai guidare da lui, mi sentivo felice per la prima volta dopo tanto tempo,anche se temevo che alla fine delle canzone lui mi lasciasse andare senza chiedermi un bis, ci sarei rimasta male!

Invece ci pensò il disc jokey che introdusse una musica propriamente da discoteca, un ritmo veloce da ballare in singolo.

Di Cloe neppure l'ombra.Iniziavo a preoccuparmi, quando la notai vicino al buffet che stava conversando con un ragazzo ed una ragazza.Nicola seguì il mio sguardo e mormorò: "oh,no, proprio loro!" alzando gli occhi al cielo in segno di disappunto.

"C'è qualcosa che non va?"

"No,no, figurati, però è una noia vedere mio  fratello e mia cugina qui! Vorrei stare in pace, invece me li trovo sempre intorno".

Osservai la coppia in questione, un ragazzo magro ben vestito dallo sguardo severo e la bocca sorridente  e una  ragazza non molto alta, truccatissima e dall'aspetto quasi volgare.

"Quello è mio fratello Riccardo, fa l'università e quella è mia cugina Rebecca, è ospite a casa nostra  e si è trasferita qua anche per frequentare il nostro liceo, sarà in classe mia dalla prossima settimana; fino ad ora è vissuta  al sud, ma ha intenzione di stabilirsi qua per l'ultimo anno di liceo e poi per frequentare l'università. spiegò. "in realtà a Riccardo non importa niente di pedinarmi, però  è Rebecca che cerca la mia compagnia perchè quella di Riccardo è troppo pesante,ma non esce da sola perchè ancora le è tutto nuovo,non saprebbe cosa fare o dove andare,a casa si annoia" sbuffò "ma io vorrei tanto farmi i fatti miei perchè poi loro spifferano tutto a papà e mamma  e sai, io ho idee un po' diverse dalle loro ed almeno alle feste vorrei fare quello che mi va..."

"ho capito..." abbozzai quella frase non sapendo neppure come finirla.

"Sai che facciamo?Andiamo  a mangiarci un panino in santa  pace!" Rimasi stupita,Nicola mi stava invitando di nuovo  e per di più con Cloe nei paraggi.

"Per me va bene,ma devo avvertire Cloe..."

"si, certo, ma non dirle di me...non vorrei che lo riferisse a Riccardo, ti aspetto fuori, ok?" Detto questo si eclissò mentre io mi avvicinai verso Cloe tentando di carpire la sua attenzione, non mi sembrava il caso di piombare nel bel mezzo del trio impegnato in una discussione animata.

Finalmente la mia amica mi notò e scusandosi con i suoi interlocutori venne verso di me;"che c'è,non ti diverti?"

"Sì,cioè no,senti Cloe, io  vado via, tanto ti viene a prendere tua madre,vero? mi assicurai.

"Sì,ma resta, ti prego, ci divertiremo!"

"Mi pare che sei tu a divertirti lasciandomi sola" specificai  con calma.

"uff" sempre a rimproverarmi!" fece finta di adirarsi,ma sapevo che non lo era affatto.

"Ciao,Cloe, a domani" feci appena in tempo a dirle questo che lei era già  tornata verso i due che sembravano molto interessati a riaverla con loro.



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