Nubi all'orizzonte
Gli incontri tra me e Sasà continuarono per qualche giorno ancora,ci incontravamo nel "nostro" anfratto,lontani da sguardi indiscreti, protetti dalla scogliera, con il sottofondo della risacca del mare.
Anche se ero nata in città mi ero sempre considerata una creatura "marina",stavo veramente bene solo quando sentivo l'odore dell'aria salmastra e la voce delle onde,non amavo le spiagge affollate, il lusso dei lidi frequentati da gente snob,le barche chilometriche che possedevano le persone del nostro entourage e che possedevamo anche noi, amavo invece la ricchezza della natura, non la ricchezza artificiale,costruita dall'uomo.
Non voglio essere ingrata e dire che disprezzavo i miei beni materiali,ma non trovavo nulla di esaltante nello sfoggio e nell'uso smodato di queste possibilità, di fronte ad una crociera di lusso preferivo il mio "angolo di mare"come chiamavo la scogliera,oppure passeggiare lungo il fiume, osservare il mare d'inverno, sentire la pioggia cadermi sul viso,sui capelli,sulle ciglia e unirsi alle lacrime di gioia e di estasi che la natura mi provocava.
Sasà capiva tutto questo.
Sasà mi apprezzava per quello che ero.
Sasà mi conosceva senza avermi incontrato prima. Eravamo due anime in un nocciolo.Lo sentivo,l'avevo capito al primo sguardo.
Nei nostri brevi incontri cercavamo di vivere più intensamente possibile, i baci ,le carezze,le parole che si confondevano con il suono delle onde,il canto dei gabbiani,la musicalità della sabbia smossa sotto i nostri passi erano balsamo per i nostri cuori,sapevamo che avremmo dovuto affrontare prima o poi la lontananza e cercavamo di far tesoro di quei momenti preziosi, essenza della nostra vita,ma non sapevamo che il destino ci stava riservando momenti tetri,neri,bui.La nostra storia, nostro malgrado,stava giungendo all'epilogo.
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