Indiscrezioni
La luce calda del fuoco illuminava l'ambiente, fuori era già buio e la stanza che ci ospitava aveva una scarsa illuminazione elettrica, così si era andata creando un'atmosfera molto intima ed accogliente,di estrema piacevolezza.
Qualcuno tirò fuori una chitarra e cominciò a cantare,seguito a ruota da altre voci intonate, io tacqui,anche se la mia voglia di unirmi al coro era tanta, ma sono talmente stonata che avrei rovinato tutto! Nicola che si era seduto accanto a me provò a vocalizzare qualche nota, poi lasciò perdere,forse preso da un certo pudore o semplicemente perchè non ne aveva voglia, fatto sta che iniziò a parlarmi, sottovoce,forte del fatto che gli altri non avrebbero potuto sentirci,chiedendomi se avessi pensato alla sua proposta.
Percepivo il delicato profumo dei suoi capelli freschi di shampo, osservavo la bellezza dei suoi lineamenti,la bocca piena, il naso dritto, quella luce di tenerezza che brillava in fondo agli occhi sempre di più,mi sentivo attratta da lui, dalla sua bellezza e dalla sua eprsonalità,così decisi di accettare.
Chinai la testa guardandomi le mani per sfuggire al suo sguardo indagatore, lasciai trascorrere qualche minuto in silenzio, prima di rispondere :"si",un si chiaro, deciso, che stupì anche me,tanta fu la sicurezza con cui lo ponunciai .
Nicola mi strinse dolcemente una spalla in segno di intesa, poi,inaspettatamente si allontanò da me, andandosi a sedere accanto a Gianni e a Paolo, un altro ragazzo della comitiva.
Non gli detti molta importanza, però captai in quel comportamento qualcosa che mi sembrò strano e lo registrai nella memoria, un qualcosa di atipico che mi fece drizzare le antenne,ma neppure troppo, solo con gli eventi futuri avrei potuto ricostruire la vera personalità di Nicola, che al momento mi sfuggiva.
Rimasi seduta al mio posto fino alla fine, quando il fuoco ormai morente aveva lasciato posto a un mucchietto di cenere fumante, fu allora che mi alzai e mi ritrovai faccia a faccia con Nicola, sembrava soddisfatto, sorridente,ma non mi disse niente di particolare,nessun accenno al mio "si" di prima.
"Ti saluto Anna, ci vediamo domani a scuola" furono le sue parole di commiato,banali e asettiche. Mi adeguai e risposi con lo stesso tono, sperando che la mia apparente freddezza lo spronasse ad essere più affettuoso, invece,malgrado le mie aspettative,lo vidi rivolgersi verso Gianni e ridere con lui dandogli una pacca sulla spalla, per poi avviarsi insieme verso il suo motorino.
Gianni parlava fitto fitto e Nicola lo ascoltava,per poi rispondergli e sorridere .Si fermarono sotto la luce della luna, si salutarono dandosi la mano, io li seguivo a distanza perchè Gianni era il mio punto di riferimento,dovevo tornare a casa con lui, mi fermai anche io quando raggiunsi l'autovettura e attesi che arrivasse, invidiavo un po' quel loro modo cameratesco di comportarsi, quella scioltezza di gesti e di attenzioni che avrei voluto per me da parte di Nicola, ma dovetti accontentarmi di un suo saluto frettoloso.
"Ti è piaciuta la nostra compagnia,vero?" mi chiese Gianni una volta dentro l'abitacolo.
"Sono stata bene, grazie" risposi senza molta voglia di continuare la conversazione, mi sentivo un po' irritata e non volevo darlo a vedere.
"E' tanto tempo che non stavo così bene" rispose lui "un bel gruppo di amici, buona musica, qualche canzone , Frà Gustavo sa organizzare questi incontri, per non parlare poi del cibo,direi...celestiale!" concluse soddisfatto,pensando di aver fatto una battuta, che a me non fece ridere,anzi non mi parve neppure una battuta,ma lui si mise a ridere lo stesso.
"Le suore operose hanno cucinato in modo paradisiaco" continuò ed io assentii per farlo contento.
"Conosci bene Nicola?" mi chiese di punto in bianco,cambiando discorso.
"Abbastanza, sai, andiamo nella stessa scuola"
"Certo che ne sono a conoscenza, ma visto che parlavate tanto, ho pensato che foste amici".
"Più o meno" tagliai corto. La sua curiosità stava procurandomi un po' di nervosismo e non capivo dove volesse andare a parare.
"Io lo conosco da tanto, è un caro ragazzo, di buona famiglia, affabile anche se ogni tanto ha qualche idea strampalata" aggiunse mostrando la voglia di approfondire il discorso.
"Si,lo so" mugugnai quasi, la mia buona educazione stava per andare a farsi benedire.
" E poi...sua cugina ... non so se la conosci". Quella frase smozzicata lasciava intuire che aveva il desiderio di raccontare di più e di sapere anche di più,non avrei mai creduto che Gianni fosse pettegolo .
"Sua cugina? no, non la conosco". Risposi di fretta.
Il discorso stava prendendo una piega dai risvolti potenzialmente interessanti, quindi prestai attenzione a ciò che Gianni stava dicendo, stimolando la conversazione. "Anzi, penso di averla vista una volta, una ragazza con la frangetta scura, non molto alta..." Gianni parve illuminarsi:
"Esatto,proprio lei" ecco,vedi Rebecca,così si chiama la cugina in questione, abita in un piccolo paese del sud perchè la zia di Nicola ha sposato un notabile del luogo e si è trasferita là,ma lei vorrebbe studiare qui da noi e ..." lo stoppai con un mezzo sorriso.
"lo so,Nicola me lo ha raccontato,ora che ci penso"
"allora fra te e lui non c'è solo una banale conoscenza..." dedusse
"bhe, sì..., ci siamo trovati ad una festa tutti e tre insieme..."tentai di abbozzare,sperando che rotrnasse a parlarmi di Nicola e della cugina.
" Rebecca gli è sempre alle costole, lo scorso anno voleva convincerlo a trasferirsi da lei, gli aveva paventato la possibilità di fare numerosi viaggi con i soldi di papà, lui si era invaghito dell'idea a aveva intentato uno sciopero della fame quando i suoi genitori non gli dettero il permesso,allora è stata Rebecca a trasferisi dal cugino, ne è innamorata ,ne subisce il fascino...i familiari tentano di tenere nascosta la cosa,ma la ragazza ha un carattere molto deciso e ne studia di tutte per accaparrarsi la compagnia di Nicola, lui,dal canto suo non sembra gradire molto,ma chissà...ci sono tante voci in giro"
"Di che tipo?" chiesi vergognandomi subito dopo della mia curiosità.
"C'è chi dice che Nicola e Rebecca abbiano un rapporto morboso,c'è chi assicura che Nicola sia innamorato di una ragazza della scuola, c'è chi dice altro,ma è meglio che taccia". Concluse deciso.
"Ho capito" dissi comprendendo che oltre quel limite non potevo andare.
"Dato che la sua è una famiglia molto in vista,i pettegolezzi si sprecano, basta un niente per dare il via a romanzi" commentò Gianni.
"...sono stato un po' indiscreto anche io a farti quelle domande...ma sai, nutro dell'affetto per Nicola e per la sua famiglia e poi...sono curioso di natura" si scusò.
La nostra conversazione su Nicola finì lì,ma invece che darmi delle risposte, invece che chiarirmi alcuni dubbi, aveva seminato in me delle incertezze, cosa che contribuì a rendermi il ragazzo ancora più desiderabile, in quanto ammantato da un alone di mistero.
La sua personalità poliedrica e sfaccettata mi stava coinvolgendo molto pur rendendomi inquieta, iniziavo a vivere la nostra storia con il fiato sospeso.
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