APPUNTAMENTO
Inutile dire in quale stato d'animo trascorsi le ore che mi separavano all'appuntamento con Salvatore.
Ero in trance.I miei non si accorsero di niente,mentre le mie amiche,in particolare Maria si resero conto che qualcosa in me stava cambiando e le trovai più volte a scrutarmi con aria interrogativa.
"Mi piace un ragazzo, il cameriere del ristorante dove andiamo sempre."dissi come se fosse la cosa più naturale del mondo e in effetti per me lo era,ma per loro no.
"Quel ragazzo moro che serve ai tavoli?" Disse sorpresa Maria.
"Sì,proprio quello,si chiama Salvatore"
"Avete avuto modo di parlarvi?" continuò Sally ancora più stupita dell'altra.
"si, ci siamo conosciuti e ..." stavo per raccontare loro dell'appuntamento, quando lo notai che correva verso il mare.
Era un po' in anticipo, non mi aveva vista, così piantai in asso le mie amiche che se ne stavano beatamente sotto l'ombrellone a leggere riviste di moda e a sorseggiare succhi di frutta e corsi in acqua anche io.
Quando mi notò si avvicinò con bracciate ampie, mi salutò con gentilezza e mi chiese se volevo nuotare fino ad una insenatura molto caratteristica,un po' più lontano,dove l'acqua diventava più profonda di un bellissimo colore fra lo smeraldo ed il blu.
Sembrava quasi una sorta di piscina naturale,riparata dal vento e da occhi indiscreti,non facilissima da raggiungere rimaneva spesso deserta,tranne che nelle giornate più affollate.
"si,mi piace nuotare,va bene" acconsentii emozionata.
"Allora andiamo,oggi per fortuna ho un po' più di tempo a disposizione" precisò sorridendo.
Arrivammo di fronte a quello specchio d'acqua, entrammo nell'insenatura in cui il mare degradava fino a scomparire, lasciando posto alla sabbia e la roccia si richiudeva sul cielo formando una grotta.
Per un po' lasciammo i nostri corpi galleggiare vicini, sfiorandoci appena,poi,arrivati sulla riva ci sedemmo .
"Ti ho notata ,sai a cena due giorni fa,eri la più bella di tutta la sala." esordì quasi serio.
"Sei molto gentile,Sasà"
"Non sono gentile,dico la verità. Sei molto bella,Anna" e detto questo mi passò una mano sul viso,in una tenera carezza.
"anche tu." risposi con un filo di voce rotta dall'emozione del momento.
"Anna,non so cosa mi sia successo,ma da quando ti ho vista non faccio altro che pensarti,lo so,sono solo un povero scugnizzo ,non ho nè arte nè parte, ma tu mi sei entrata nel cuore,che posso farci?"
"Salvatore" risposi seria" è lo stesso per me e non mi importa niente di quello che hai,di quello che fai,sento che sei un ragazzo molto gentile e corretto e mi piaci.Tanto."
"So che tu appartieni ad una famiglia ricca, io faccio il cameriere,ho studiato poco,cerco di tenermi informato su tutto,ma non potrò mai essere alla tua altezza e a quella dei tuoi amici".
Scossi la testa,che importava a me del suo status sociale,del conto in banca della sua famiglia,del suo grado di istruzione? Niente.A me importava essere con lui, perchè i suoi occhi erano sinceri e la sua gentilezza genuina.La bellezza dei suoi lineamenti,delle sue movenze,della sua voce erano importantissimi ma secondari,quello che mi aveva rapita era la sua anima,che intuivo pura, onesta e molto simile alla mia.
Glielo dissi con semplicità.Fu allora che ci guardammo intensamente, quasi volessimo rubarci l'anima l'un l'altro,chinai poi la testa,incapace di sostenere ancora a lungo la forza del suo sguardo.
Aveva degli occhi talmente vivi da far male.Lui mi alzò il mento con le sue lunghe dita,ne percepii il tocco leggero eppure bruciante, sentii il calore della sua pelle che si avvicinava alla mia, il tocco delle sue labbra sulle mie...
Avevo dato qualche bacio in precedenza,ma mai avevo provato le sensazioni di quel momento.Risposi alla dolce pressione della sua bocca,ai suoi abbracci sempre più stretti,sempre più convulsi.
Improvvisamente si staccò da me e mi accarezzò sui capelli
"Sei meravigliosa,Anna e io vorrei stare sempre con te,se questo non potrà accadere,giuro che un giorno ci ritroveremo,te lo assicuro."
Lo guardai con gioia, ero giovane,avevo un carattere solare,non pensavo al male,non pensavo alle caste sociali, non pensavo a quanto la gente possa essere cattiva ed invidiosa; pensavo solo che noi due volevamo stare insieme e questo mi era sufficiente per considerarlo un pensiero giusto,legittimo, molto lineare, ero ingenua, troppo ingenua, non conoscevo il mondo e le sue insidie,
"Si" risposi, ricambiando la sua carezza e continuai "certo che staremo sempre insieme, quando finirà l'estate farò in modo di trovarti un lavoro vicino a me e quando sarò autonoma verrò dove vorrai tu,anche a Napoli".
Mi abbracciò di nuovo,rimanendo in silenzio. Non aggiungemmo altre parole a quelle già dette, non aveva senso, sfruttamento quei pochi minuti che ci rimanevano per baciarci e accarezzarci, mi areva di essere in una altra dimensione, di viviere un'altra vita, non ero più io, Anna Cortesini,ma ero Anna, la donna di Savatore , tutto quello che c'era stato prima di allora aveva poco senso.
Mi lasciai cullare dalle sue braccia e dalle sue tenerezze, più lo guardavo e più mi piaceva, la nostra era un'alchimia profonda in cui mi perdevo volentieri, una corrente invincibile di teneva avvinghiata a lui, non solo con il corpo,ma anche con la mia essenza.
Capivo che ero, esistevo, solo ora, perchè avevo trovato la mia parte viva, il soffio vitale che mi sospingeva verso la mia realizzazione.
Prima di allora avevo vegetato credendo di vivere.
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