rozdział piętnasty: aresztowanie


Quindicesimo capitolo: Arresto

𝐒𝐜𝐡𝐰𝐞𝐥𝐥𝐞𝐧𝐚𝐧𝐠𝐬𝐭
𝐭𝐞𝐝𝐞𝐬𝐜𝐨
"𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨."

I nostri respiri si intrecciano, riesco a sentire il suo profumo.

Luke sa di miele, di selvaggio.

I suoi occhi sono fermi su di me, è quasi come se stesse cercando di non battere le palpebre.

Mille domande invadono l'iniziale serenità del momento: mi porterà via di nuovo? Perchè in questi due mesi è stato assente? Che ne è di Orion, Emelie e persino di Samael?

Faccio un passo indietro, invitandolo ad entrare. Luke guarda per qualche secondo prima me e poi la stanza, entrando con un balzo.

Prende un respiro profondo dal naso, annusando l'odore della stanza. Aggrotta le sopracciglia, quasi confuso.

Possibile che abbia fiutato l'odore di Adrien?

Luke non fa domande, focalizzando tutta la sua attenzione su di me. I suoi occhi percorrono tutto il mio corpo, analizzando ogni mio cambiamento, anche se dalla sua espressione sembra non apprezzare.

Passa il polpastrello sotto i miei occhi, guardando con aria cupa le mie occhiaie, mentre con l'altra mano slega i nodi che ho tra i capelli. Le sue dita scendono poi verso il mio mento, alzandomelo.

Luke punta lo sguardo sulle mie labbra screpolate e rosse per il freddo, sempre più cupo.

Le sue mani continuano la loro discesa verso i miei fianchi, stringendoli.

Mi lascio sfuggire un verso acuto per la sorpresa, ma Luke non accenna a scostare le mani.

"Sei dimagrita." Il suo tono di voce è profondo, calmo. Pensavo di aver dimenticato il suono della sua voce.

Sbatto freneticamente le palpebre, confusa da i miei stessi pensieri. E' il legame tra compagni che ti fa provare queste cose, mi ripeto mentalmente, non sei tu.

Faccio lentamente un passo indietro, deglutendo con fatica. Cosa diamine mi sta prendendo? Luke non forza la sua presenza su di me, senza venirmi incontro. Sorride, o forse è più un ghigno che un vero e proprio sorriso. Come se si aspettasse quella mia reazione.

Luke lancia uno sguardo vacuo alla porta e poi a me. Per qualche secondo rimango confusa, non sapendo esattamente cosa vuole che io faccia.

Riesco a capirlo al secondo sguardo che mi lancia, andando velocemente a chiudere la porta. Non posso rischiare che mio padre lo veda.

"Perchè sei qui?" La voce mi esce lentamente, in un sussurro. Luke si passa una mano tra i capelli, evitando il mio sguardo.

"Dovevo vederti." E' la sua risposta, secca e franca, detta tutto d un colpo come se se la fosse preparata. Annuisco, giocando con l'orlo della mia maglia.

"Come stanno gli altri?" domando io, curiosa. Luke si fa più cubo, cambiando posizione e distogliendo lo sguardo dal mio. "Orion è stato arrestato."

L'angoscia mi stringe lo stomaco, facendosi strada verso la gola, improvvisamente anche respirare diventa difficile. Nascondo il leggero tremore alle mani, deglutendo un fiotto amaro di pensieri e preoccupazioni. Gli faranno del male? La risposta è ovvia, ma non accetto di prenderla per vera.

Luke abbassa lo sguardo, sembra sentirsi anche lui a disagio, in colpa.

Tutto il suo corpo urla frustrazione, biasimo verso se stesso.

La frase mi colpisce, perchè non avevo mai pensato al fatto concreto che uno di loro sarebbe mai potuto essere realmente trovato. La mia domanda silenziosa raggiunge Luke: com'è successo?

"Hanno trovato uno dei nostri nascondigli, Orion è riuscito a far scappare tutti gli altri, impedendo alle Guardie di avanzare." Dal suo tono capisco che sta evidentemente nascondendo qualcosa, ma i miei pensieri sono ancora fissi sulla prima parte del discorso.

Orion li ha protetti.

Effettivamente, ho sempre pensato ad Orion come a qualcuno di schivo, e da ciò che ricordo non aveva legato particolarmente con nessuno. Eppure ha sacrificato se stesso per permettere agli altri di fuggire e di non essere scovati.

"Cos'altro mi nascondi, Luke?" Quest ultimo schiude le labbra, quasi piccato, per rispondermi probabilmente che non nasconde nulla, ma si blocca. E' come se stesse pensando attentamente a ciò che ha da dire, come se stesse cercando di tastare bene il terreno per capire se è sicuro parlarmene.

"Questa notte andremo a liberarlo."

Annuisco lentamente, e non riesco ad impedirmi di sedermi. Le mie gambe hanno perso tutta la loro forza. Una piccola parte di me, prima di vedere Luke, sperava infantilmente che stessero tutti bene.

Ma, a quanto pare, la realtà è ben diversa.

Luke si inginocchia davanti a me, prendendo con esitazione la mia mano nella sua. La mia prima reazione è quella di chiudere gli occhi al calore innaturale del suo corpo, ma mi costringo a tenerli ben aperti.

"Ma voglio sapere di te, ora. Cos'è successo in questi due mesi?" Mi accarezza la guancia, investendomi con la sua energia. I miei muscoli si rilassano, incurvo le spalle e tiro indietro un sospiro.

Rimango in silenzio qualche secondo, incerta su cosa dirgli.

"Adrien, il Presidente umano, è venuto a farmi visita. Più di una volta."

Le sue carezze non si fermano, si fanno invece più persistenti, come se avesse bisogno di toccarmi. Ed io, stupidamente, non riesco davvero ad allontanarlo, a delimitare dei confini.

Luke annuisce, ed una parte di me sembra suggerirmi che forse sapeva già tutto.

"E sei dimagrita." Mi prende in giro lui, pizzicandomi un fianco. Sorrido spontaneamente e "ho perso solo qualche chilo", gli dico io in risposta.

"Cosa ti ha detto Adrien?" Indaga ancora Luke, inclinando la testa di lato. Sembra conoscere bene Adrien, dal modo in cui ne parla. Non ha cattiveria nella sua voce, forse pietà.

"Al nostro primo incontro mi ha chiesto di me, di mio padre e di mia madre."

"Ti manca?", mi aveva chiesto Adrien. Io lo avevo guardato per qualche secondo, non sapendo cosa rispondere.

"Come può mancarti qualcosa che non hai mai avuto?" Avevo ribattuto io, facendolo ridere. Adrien si era passato una mano tra i capelli, guardandomi con l'amorevolezza di un padre, forse.

"E come fai a non volere qualcosa che non hai mai avuto? Bambina mia, l'uomo vuole sempre ciò che non può avere, e sente la mancanza di cose che non ha. Così come per i Mannari: a loro manca la loro anima gemella, nonostante magari non l'abbiano mai incontrata. Quindi, ti chiedo, ora che hai trovato la tua anima gemella, non ti manca?"

Mi manca, Luke?

"Si."

Scaccio dalla mente quel breve ricordo, aggrottando le sopracciglia. Ora che ci penso meglio..

"Come faceva Adrien a sapere il tuo nome? E, allo stesso tempo, come sapeva che siamo compagni? Non gli ho mai detto di te e me."

Luke sorride, scuotendo la testa.

"Mi conosce da quando sono bambino, gli ho chiesto di tenerti d'occhio." Mi confida, arrossendo leggermente. Inarco un sopracciglio, alzando gli occhi al cielo.

"Non è rischioso parlare ad Adrien di me? Potrebbe aver capito qualcosa della ribellione, e voi.." Luke mi blocca, agitando una mano.

"Stammi bene ad ascoltare, perchè sarà un po' difficile da assimilare. Io ed Orion siamo cugini, suo padre è il fratello del mio. Adrien, in passato, è stato molto legato alla madre di Orion: Rebecca. E' come se le avesse lasciato un pezzo di cuore, per lei farebbe molto. Son legati sin dall'infanzia, le vuole molto bene. Adrien sa della ribellione, non ne fa parte ma nemmeno è contro.

Lui non sente e non vede nulla, ma se dovesse schierarsi, non esiterebbe a difenderci."

Troppi pensieri per la testa, troppe informazioni tutte assieme.

Orion e Luke sono cugini, Adrien difende i ribelli, Orion è stato imprigionato.

Non capisco, cosa dovrei fare?

Luke avvolge le braccia attorno al mio corpo, capendo la mia confusione. Poi lancia uno sguardo all'orologio, grugnendo.

"Devo andare, Orion non si libererà di certo da solo."

Trattengo il fiato, con lo sguardo basso.

Glielo devo.

"Io vengo con te."

15 stelline e quattro commenti per il prossimo capitolo.

Angolo Me:

Ecco il nuovo capitolo peopleeee, come vi pare? Che ne pensate della loro riunione, di ciò che Luke ha detto a Monike e che lei voglia seguirlo?

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, al prossimo!

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top