Cap.XXXXVII

Ma i bei momenti aprono presto gli occhi... Un fatto che a Moira pare famigliare.

- Ascolta Moira - pronuncia piano Gabriele sbattendo le ciglia in un tic.
- Non è così che andrà. -

Non aspetta nemmeno che lei controbatta. - Non sono io l'ignoto che ti aspetta. -

Ancora si tengono le mani senza accorgersi che il volersi stringere a tutti i costi è accanimento. Il bisogno dell'altro non prevede questo e Davide, che li sta spiando in silenzio, lo sa bene e si arrende ad un sospiro, nascosto anch'esso dalla vista e dall'udito dei due amici.

- Che diamine stai farneticando? Vuoi dire che nulla è vero tra di noi? Per tutto questo tempo hai finto?! -

- Non ho finto. Siamo confusi Moira, in balia delle circostanze... Siamo preda delle emozioni. -

- Preda delle emozioni, preda delle emozioni... -
Lei scuote la testa ma con suo grande sforzo non riesce comunque a scrollarsi quell'orribile sensazione da dosso.
- Dai. Ora lasciami andare. -
- Non puoi lasciarmi qui. - Perché sta facendo questo? Perché non si ferma un secondo a pensare?
- Gabry pensaci bene. - Ma lei sa che anche questo tentativo amichevole non cambierà le cose. E così allenta la presa.
- Lasciami andare, credimi, è meglio per tutti. - Ancor prima che lui finisca la frase Moira abbassa lo sguardo sulle loro mani, ancora unite. Le fissa per l'ultima.
Poi cade una lacrima.
Gabriele la osserva cadere senza fare niente.
- Ciao Moira. -
La lacrima cade a terra. Il legame tra le loro mani si è rotto.

Svelto il ragazzo si incammina verso l'uscita per non sentirla piangere, per evitare di cambiare idea. Ma qualcosa interrompe la sua fuga.
- Dove credi di andare?! - È Davide che con un gesto fermo e deciso lo prende per un braccio, costringendolo a fermarsi.
- Mollami Davide. - ringhia lui tra i denti. - O ti mollo io per sempre. Hai capito? -
Sembra quasi di assistere ad un duello tra l'angelo e il diavolo... Chi li ferma se non Dio?
- Se vai via adesso... Ragiona! Lei, guarda cosa sta passando! Chi sei tu? Chi sei?! -
- Bravo! Hai ben chiarito! Sono la causa di quello che lei sta passando! -
Gabriele è furioso. Con uno strattone si libera dalla presa del consacrato e lo fa quasi cadere. Per un attimo si ferma, confuso.
- Scusami amico... Ti saluto. E non seguirmi! -
Se ne va sbattendo il vecchio portone d'ingresso.
Scivolano sul pavimento istanti dolenti.
Davide e Moira hanno gli occhi incastrati in mezzo a quel portone. Improvvisamente Davide si rende conto di avere le chiavi dell'auto di Gabriele.
- Aspetta Gabry!! - Corre fuori e scende la scalinata. Ma lui non c'è già più. Così Davide rimane lì a rigirarsi la chiave in mano.
- E ora cosa faccio con quei due in auto?! -
Bella domanda.
- Ci pensiamo io e te Davide. -
Lui si volta e vede Moira.
Si sorridono e guardano l'auto. I due a bordo si osservano accigliati. Cosa sta per succedere?
Davide e Moira sanno cosa fare e nessuno li fermerà.

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